Lovere, Bergamo, 13 gennaio 1807 - 26 luglio 1833
Nasce a Lovere, in provincia di Bergamo e diocesi di Brescia, da Modesto e da Caterina Canossi, il 13 gennaio 1807. Conseguito il diploma di maestra assistente presso l'educandato delle clarisse nel 1822, comincia nell'istituto stesso la sua attività di insegnante. Nel 1824 torna in famiglia e insegna nella piccola scuola aperta nella sua stessa casa per le bambine povere. Dalla sua preoccupazione per i segni lasciati dal periodo napoleonico soprattutto tra la gioventù femminile in seguito sorgerà la congregazione col titolo di Maria Bambina. Bartolomea, infatti, opera nel piccolo ospedale per i poveri, fondato a Lovere dalle sorelle Caterina (che assunse poi il nome di Vincenza) e Rosa Gerosa, dove viene chiamata come direttrice ed economa. Nel 1829 scrive le regole della nuova istituzione, alla quale guadagna anche l'adesione di Caterina Gerosa. L'istituto sorge il 21 novembre 1832. Bartolomea, però, morirà il 26 luglio 1833: la congregazione delle Suore di Maria Bambina si svilupperà sotto la guida di Caterina Gerosa. Le due fondatrici sono state canonizzate entrambe nel 1950.
Etimologia: Bartolomea = figlia del valoroso, dall'aramaico
Emblema: Giglio
Martirologio Romano: A Lovere in Lombardia, santa Bartolomea Capitanio, vergine, che insieme a santa Vincenza Gerosa fondò l’Istituto delle Suore della Carità di Maria Bambina e morì a ventisette anni, consunta dalla tisi, ma ancor più divorata dalla carità.
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Nacque a Lovere, in provincia di Bergamo e diocesi di Brescia, da Modesto e da Caterina Canossi, il 13 gennaio 1807. Dopo aver frequentato la scuola elementare, venne affidata, undicenne, alle Clarisse del luogo, ritornate nel proprio convento dopo la dispersione del periodo napoleonico. Nel loro educandato, grazie anche alla guida di una superiora colta e pia, suor Francesca Parpani, Bartolomea fece grandi progressi negli studi e nella via della perfezione. Conseguito il diploma di maestra assistente nel 1822, cominciò nell'istituto stesso la sua attività di insegnante con le scolarette della prima elementare. Lasciato l'educandato il 18 luglio 1824 e ritornata in seno alla famiglia, continuò la sua carriera didattica nella piccola scuola aperta l'anno seguente nella sua stessa casa in favore delle bambine povere, sperimentando ed elaborando il suo metodo, fatto di intuizione e di penetrazione delle anime delle fanciulle.
Nel 1824 Bartolomea stese il primo schema del regolamento della sua vita, che ebbe in seguito ammirabili sviluppi, ed emise il voto di ubbidienza, con cui si obbligò soprattutto ad eseguire gli ordini del padre, che le aveva affidato il lavoro della bottega. Ricca di doni e naturalmente espansiva, Bartolomea non tardò a volgere la sua attenzione a un altro campo di apostolato, quello della gioventù femminile, tra la quale le idee della Rivoluzione avevano lasciato segni evidenti di rovine o almeno di disorientamento morale. Sorse così l'oratorio con cappella, regolamenti ed istruzioni e la Congregazione col titolo di Maria Bambina. Nel 1826, mentre il giubileo veniva esteso a tutta la Chiesa, ella si impose un programma di vita ascetica davvero degno, come ebbe ad esprimersi il suo direttore spirituale, Angelo Bosio, di un'anima dotata di eccezionale pietà e devozione.
Oltre a ciò, la giovane Bartolomea dedicò la sua opera al piccolo ospedale per i poveri, fondato in Lovere dalle sorelle Caterina (che assunse poi in religione il nome di Vincenza) e Rosa Gerosa, dove era stata chiamata in qualità di direttrice ed economa. Ma programmi ben più vasti occupavano la sua mente. Ella vedeva al di là degli angusti confini di Lovere tante persone che avevano bisogno di assistenza religiosa, morale e fisica, e concepì l'idea di andare in loro aiuto con una grande famiglia religiosa che santificasse i suoi membri attraverso le opere di misericordia. Durante gli esercizi spirituali, fatti a Sellere nel 1829, scrisse le regole della nuova istituzione, alla quale aveva guadagnato anche l'adesione di Caterina Gerosa. Preoccupazione non lieve era la ricerca, la scelta e l'acquisto di una casa: le difficoltà erano molte e provenivano dai parenti, dalle autorità e dalla insufficienza di mezzi. Tuttavia, nel novembre 1832 si stipulò il contratto di compera della Casa Gaia, un antico edificio in abbandono, e la mattina del 21 novembre dello stesso anno, alla presenza delle due fondatrici, del parroco di Lovere, di don Bosio, di parenti ed amiche, avvenne la cerimonia delI'erezione dell'Istituto.
Nella nuova casa, chiamata dal popolo "Conventino", si concentrarono le opere già iniziate da Bartolomea: la scuola gratuita per le figlie del popolo, I'orfanotrofio con dieci alunne, le riunioni festive, le pie unioni e l'assistenza a quanti cercassero aiuto morale e materiale. Il 22 giugno 1833 venne steso il Capitolo Giuridico in quattordici articoli, in cui Bartolomea e Caterina Gerosa dichiararono di unirsi in società legale, che venne riconosciuta dal governo austriaco. Solo pochi mesi, tuttavia, Bartolomea poté godere della sua fondazione: infatti, il 26 luglio 1833 la morte stroncava la sua esistenza, breve di anni, ma ricca di opere. Dichiarata venerabile da Pio IX l'8 marzo 1866, fu beatificata da Pio XI il 30 maggio 1926 e canonizzata da Pio XII il 18 maggio 1950. La sua festa si celebra il 26 luglio.
L'istituzione della Congregazione, che alla morte di Bartolomea sembrò dover naufragare, si andò sviluppando lentamente, ma senza scosse e interruzioni: il 21 novembre 1835 ebbe luogo la vestizione solenne delle prime suore e l'elezione a superiora di Vincenza Gerosa; il 21 maggio 1837 fu fondato l'orfanotrofio di S. Chiara a Bergamo; il 29 giugno 1840 I'Istituto ricevette l'approvazione della Santa Sede (breve: Multa inter pia) e nel febbraio 1841 quella definitiva della Corte di Vienna; il 12 marzo 1842 fu creata la prima fondazione in Milano (ospedale Ciceri); il 7 febbraio 1860 partirono le prime quattro suore missionarie in India (Bengala), chiamate da mons. Marinoni. Le suore di Maria Bambina assommano oggi a circa diecimila con oltre settecento case.
La sua festa liturgica è il 28 aprile, mentre la Congregazione delle Suore di Maria Bambina e le diocesi di Brescia, Bergamo e Milano la ricordano il 18 maggio.
Autore: Giacomo Drago
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