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Sant' Alessandro di Gerusalemme (di Cappadocia) Vescovo e martire

18 marzo

† 250 circa

Etimologia: Alessandro = protettore di uomini, dal greco

Martirologio Romano: Commemorazione di sant’Alessandro, vescovo e martire, che, venuto a Gerusalemme dalla Cappadocia, accettò la cura pastorale della Città Santa, dove fondò una preziosa biblioteca e istituì una scuola; più tardi, giunto ormai in avanzata età dopo una vita longeva, condotto a Cesarea durante la persecuzione dell’imperatore Decio, subì il martirio per la sua fede in Cristo.

Ascolta da RadioVaticana:   
  

Di famiglia pagana, Alessandro riceve un’accurata formazione culturale: venendo in contatto con vari movimenti religiosi e filosofici dell’epoca, si converte al cristianesimo. Dalla Cappadocia si sposta e arriva ad Alessandria, in Egitto, dove fiorisce la scuola Didaskaleion, diretta da Panteno il Siculo e poi da Clemente alessandrino. A Gerusalemme arriva nel 212 come coadiutore del vescovo al quale poi succede.

Il “caso” Origene
Alessandro guida Gerusalemme come un pastore attento soprattutto ai bisogni culturali delle sue pecorelle: nella Città Santa fonda una biblioteca e una scuola su modello di quella alessandrina. Durante il suo episcopato deve occuparsi della disputa tra il teologo Origene – che conosceva fin dai tempi di Alessandria – e i suoi superiori. Dal vescovo di Alessandria, infatti, Origene ha ricevuto l’incarico di dirigere una scuola di catechismo, ma il teologo inizia a insegnare anche le scienze profane – la filosofia su tutte – convinto com’è che proprio l’insegnamento della religione abbia bisogno di un maggiore approfondimento culturale. Nonostante, inoltre, sia un laico, Origene predica nelle chiese e questo manda su tutte le furie il suo vescovo che gli impedisce di spiegare pubblicamente le Scritture se non in presenza di un pastore. Alessandro, colpito dalla profondità del pensiero del teologo, lo difende e arriva a ordinarlo sacerdote nel 230 per consentirgli di proseguire senza difficoltà le sue predicazioni, così preziose, per le quali si era spinto anche a Cesarea e a Gerusalemme stessa.

Le persecuzioni e il martirio
Intanto la Roma di Settimio Severo tra il 202 e il 203 riprende a perseguitare i cristiani. Alessandro si trova ancora ad Alessandria e viene imprigionato fino al 211. Con la seconda ondata di persecuzioni, ad opera di Decio, non ha scampo: viene incarcerato a Cesarea e subisce molte torture, ma invano: “La gloria dei suoi bianchi capelli e la sua grande santità formavano una doppia corona alla sua cattività”, scrivono di lui gli storici. Sfinito dalle sofferenze, muore in prigione nel 250 ed è venerato come martire della fede. Dei suoi numerosi scritti ci restano solo i frammenti di quattro lettere tramandati da Eusebio e San Gerolamo.
 


 

I dati biografici che lo riguardano sono scarsi, ma abbastanza sicuri. Di famiglia pagana, Alessandro ebbe un'accurata formazione culturale. Si convertì al cristianesimo dopo essere passato attraverso l'esperienza dei vari movimenti religiosi e filosofici del tempo. Fu nelle scuole di vari maestri, finché venne ad Alessandria, dove fioriva il Didaskaleion, diretto dal siculo Panteno e poi (dal 200) da Clemente Alessandrino. Scoppiata la persecuzione sotto Settimio Severo, nel 202-203, Alessandro fu imprigionato fino al 211. Immediatamente dopo fu nominato vescovo di una imprecisata città della Cappadocia, dove, sfuggendo la stessa persecuzione, fu suo ospite Clemente, a cui infatti Alessandro consegnò una lettera per la comunità di Antiochia. Nel 212 Alessandro fu coadiutore e successore di Narcisso, vescovo di Gerusalemme. Qui Alessandro, con l'intento di riprendere la tradizione del Didaskaleion, fondò una biblioteca, preziosa per Eusebio, ed una scuola.
Il santo fu un grande ammiratore dell'infaticabile e geniale laboriosità di Origene, e non esitò a sostenerlo durante le continue polemiche con i suoi superiori. Notissime, infatti, sono le iniziative del giovane Origene che, incaricato da Demetrio di Alessandria della direzione di una scuola catechetica, si riservò invece l'insegnamento delle scienze profane, soprattutto della filosofia, alla ricerca d'una più approfondita cultura religiosa. Origene, inoltre, sebbene semplice laico, predicò nelle chiese di Cesarea e di Gerusalemme; fu ordinato presbitero, pur appartenendo alla diocesi di Alessandria, da Alessandro, vescovo di Gerusalemme, e da Teoctisto di Cesarea in Palestina, provocando per sé sentenze sinodali di deposizione e di bando, e per i suoi fautori una serie di complicazioni diplomatiche e religiose.
Della produzione letteraria di Alessandro, che pure dovette essere vasta a causa delle discussioni teologiche che agitavano in quel tempo le diocesi di Oriente, restano solo gli estratti di quattro lettere, tramandati da Eusebio e da san Gerolamo.
Durante la persecuzione di Decio Alessandro soffrì con eroica pazienza carcere e torture, e morì nel 250 nella prigione di Cesarea in Palestina.
Alessandro è commemorato nel Martirologio romano il 30 gennaio e il 18 marzo; nei sinassari greci il 16 maggio, nel calendario palestino-georgiano il 21 aprile altrove, infine, il 12 dicembre.


Autore:
Thomas Spidlik


Fonte:

Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2011-08-01

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