Vi sono ben sette martiri con questo nome, vissuti in Africa e nell’Italia Meridionale. Il nome era abbastanza diffuso nel periodo romano e con un po’ di mancanza di fantasia, veniva imposto al quinto figlio, come Primo, Secondo, Terzio, Quarto lo era per i primi quattro. Alcuni hanno mantenuto la loro diffusione come Primo e Secondo, anche Quinto con la variante Quintino è arrivato fino a noi. Il santo Quinto di cui parliamo, è associato ad un gruppo di altri martiri, di cui si conoscono i nomi di alcuni, come Quintilla, Quartilla e Marco. Essi sono denominati con qualche dubbio, come martiri di Sorrento e vengono ricordati il 19 marzo nel ‘Martirologio Geronimiano’ e altri Martirologi storici, come pure nel ‘Martirologio Romano’ compilato nel XVI secolo da Cesare Baronio. I dubbi degli studiosi riguardano l’indicazione di Sorrento, come città del loro martirio o della loro origine; si pensa che alcuni di loro, essendo un numeroso gruppo, siano invece di Corinto, compagni di santa Basilia, onorata lo stesso 19 marzo. Per il resto non si può dire altro, che se sono di Sorrento o qui pervenute le loro reliquie da altro luogo, essi sono sempre dei cristiani, delle più svariate condizioni sociali, età, sesso, che hanno donato la loro vita, morendo in modo atroce, per l’affermazione del cristianesimo nel mondo pagano di allora. Bisogna aggiungere che la recente edizione del ‘Martirologio Romano’, non riporta più il gruppo dei martiri citati.
Autore: Antonio Borrelli
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