Northumbria, 634 c. - Farne, 20 marzo 687
Patronato: Pastori
Emblema: Bastone pastorale
Martirologio Romano: Nell’isola di Farne in Northumbria, nell’odierna Inghilterra, transito di san Cutberto, vescovo di Lindisfarne, che nel suo ministero pastorale brillò per la stessa diligenza dimostrata in precedenza in monastero e nell’eremo, e armonizzò pacificamente l’austerità e lo stile di vita dei Celti con i costumi romani.
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Nato da famiglia contadina nella Northumbria circa il 634, dopo aver militato sotto il re Oswin, nel 651 entrò nel monastero di Melrose e nel 661 fece parte di un gruppo di monaci inviato a Ripon per fondarvi un monastero. Nel 664, divenuto priore di Lindisfarne, attuò le decisioni del concilio di Whitby che, per realizzare l'unità delle osservanze nella Chiesa anglosassone, si era pronunciato in favore degli usi romani contro quelli celtici; inoltre, diede ai suoi monaci, parallelamente alla regola di s. Benedetto, un'altra regola di cui mancano tracce. Nel 675 si ritirò a vita eremitica in una celletta nell'isola di Farne, ad alcuni chilometri dalla costa in cui si trovava il monastero. Ma nel 684 il concilio di Twyford lo elesse vescovo di Lindisfarne, su proposta dell'arcivescovo di Canterbury, Teodoro, che lo consacrò il giorno di Pasqua del 685, dopo aver vinto le sue tenaci resistenze. Zelante evangelizzatore, Cutberto percorse le campagne predicando e convertendo. Poco dopo il Natale del 686, sentendo imminente la fine, si ritirò nel suo antico eremitaggio di Farne, dove morì il 20 marzo 687. Il suo corpo fu sepolto presso l'altare del monastero di Lindisfarne. In seguito a numerosi miracoli attribuiti alla sua intercessione, il 20 marzo 698 i monaci di Lindisfarne, col consenso del vescovo locale, Eadbert, lo canonizzarono mediante la forma, allora vigente, dell'elevazione delle reliquie. Queste furono successivamente traslate a Norham e Durham, dove si troverebbero ancora. La festa di Cutberto ricorre il 20 marzo. I suoi più antichi biografi sono un monaco di Lindisfarne, che scrisse verso l'anno 700, e Beda, che verso il 721 ne compose la Vita in versi e in prosa.
Autore: Antonio Rimoldi
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