Possediamo su di lui una Vita quasi contemporanea, contenuta in un manoscritto dell’anno 767. Secondo questo prezioso documento, Ermelando nacque a Noyon, in seno ad una nobile famiglia, e fece dapprima carriera alla corte di Clotario III (657-673), ottenendo dal favore del re la carica di coppiere, poi, rifiutando una proposta di matrimonio, chiese al sovrano il permesso di entrare in un monastero e divenne monaco a Fontenelle, allora indicato col nome di san Vandrigisilo. Quivi visse alcuni anni sotto la direzione dell’abate san Lamberto, che doveva diventare arcivescovo di Rouen. In quel tempo il vescovo di Nantes, Pascario, domandò all’abate Lamberto di inviargli un gruppo di monaci per fondare un’abbazia nella sua diocesi. Ermelando fu designato per mettersi a capo di una comunità di dodici monaci.
Con l’appoggio di Pascario, Ermelando scelse come sito un’isola della Loira, prossima a Nantes, che chiamò Antrum a motivo dell’abbondanza dei boschi. Ottenne anche da Pascario un privilegio che sottraeva il monastero all’autorità dei futuri vescovi di Nantes ed un diploma dal re Childeberto III (695-711) che garantiva la libertà di questa abbazia, concedendole ad un tempo l’esenzione e l’immunità. Non si sa quanti anni rimase a capo del suo monastero; il suo biografo si contenta di dire che egli era diventato vecchissimo quando abdicò al potere. Morì sotto il suo secondo successore, in una data impossibile a precisarsi, ma che si può collocare tra il 710 e il 730. L’abbazia di Aindre, fu poi distrutta dai Normanni nell’843 e più non risorse dalle sue rovine.
Nel secolo XII, in una chiesa dedicata a lui, a Rouen, si verificò un miracolo celebre, narrato in un testo che negli Acta Sanctorum è pubblicato in calce alla Vita. Attualmente il suo culto è attestato a Bagneux, presso Parigi, e a Loches, senza dubbio poiché in queste due località furono trasferite le reliquie del santo dopo le invasioni normanne. Ermelando è rappresentato con una lampreda, pesce che risale la Loira in primavera; i contadini gli attribuiscono il potere di liberare i loro alberi dai bruchi.
La sua festa ricorre il 25 marzo.
Autore: Henri Platelle
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