Santi CRESTO e PAPPO, martiri
Il Martirologio Siriaco del IV sec., al 3 aprile, commemora a Tomi, capitale della Scizia Minore, i due martiri Cresto e Pappo. Nessuna notizia è pervenuta sulla vita e sull'epoca in cui vissero i due santi, né sul genere di martirio che dovettero subire. Perirono, forse, durante la persecuzione scatenata da Licinio nella parte orientale dell'impero romano (319), che tante vittime fece nella Scizia Minore.
Lo stesso giorno, il Martirologio Geronimiano fa menzione di un gruppo di martiri di Tomi in Syciana: Evagrio, Benigno, Cresto e Aresto. La memoria di Pappo è quindi scomparsa, mentre si è conservato il nome di Cresto, del quale Aresto è una lettura errata e Benigno la traduzione latina. L'aggiunta di Evagrio può spiegarsi con la presenza, nella lista dei santi di quel giorno, del martire Pancrazio di Taormina (Sicilia) del quale scrisse la passio proprio un discepolo chiamato Evagrio.
Il Caetani ricorda tra i martiri di Siracusa, poco prima di Pancrazio di Taormina, Benigno, Cresto ed Eugario. Evidentemente, questi sono i nomi del Geronimiano collegati con Siracusa dal suddetto autore che fornisce, in tal modo, un'ulteriore interpretazione della forma in Syciana. Nel Martirologio Romano, sempre al 3 aprile, sotto le correzioni di Floro, ritroviamo una traccia della menzione del Geronimiano, nella quale, però, compaiono soltanto Evagrio e Benigno, e la parola Syciana è diventata Schythia. Questa correzione, in sé legittima, non è accettata dal Delehaye perché nei testi agiografici la collocazione Tomis non è mai seguita dall'ulteriore specificazione in Schythia. Egli propone piuttosto di leggere «Sicilia», riferendo l'indicazione topografica alla memoria di Pancrazio di Taormina.
Autore: Joseph-Marie Sauget
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