† 440 circa
Martirologio Romano: Ad Auch nella regione dell’Aquitania, in Francia, sant’Orienzo, vescovo, che cercò di sradicare le usanze pagane dalla sua città e di pacificare i Romani con il re visigoto di Tolosa.
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Del vescovo Orenzio (lat. Orientius; fr. Orens) di Auch (dipartimento di Gers) ci è pervenuta una Vita che sembra molto antica: nonostante le perplessità di qualche storico la si può far risalire al secolo VI, cioè a un centinaio d’anni dopo la sua morte. Il suo autore ha potuto dunque raccogliere notizie che venivano trasmesse per tradizione orale.
Orenzio fu vescovo di Auch, in Novempopulonia, nel secolo V, in un periodo in cui la sede metropolitana di questa provincia era ancora ad Eauze (il trasferimento ad Auch avverrà nel secolo IX). I Visigoti dominavano allora la regione poiché l’imperatore, aveva loro dato la possibilità di stanziarsi, nel 418, in qualità di foederati, in tutta la Gallia sudorientale (Aquitania seconda, Novempopulonia, Tolosano).
La Vita Orientii parla in modo preciso di un rapporto tra il vescovo e il re dei Visigoti, Teodorico I, in relazione a un fatto avvenuto nel 439. In quell’anno Litorio, luogotenente di Ezio, mise l’assedio a Tolosa. Teodorico, spaventato, chiese a Orenzio di interporre i suoi buoni uffici per raggiungere un accordo: Litorio respinse la mediazione e quindi, per punizione divina, fu battuto, fatto prigioniero e ucciso.
Questa vicenda ci fa pensare che tra il vescovo cattolico Orenzio e il re ariano federato esistessero buone relazioni e ce lo conferma un altro episodio: Orenzio recatosi dal re per patrocinare la causa di un nobile spagnolo ingiustamente condannato a morte, fu ricevuto con onore da Teodorico che lo trattenne a mensa e gli promise soddisfazione se, contrariamente alle abitudini, l’ospite avesse acconsentito a mangiar carne. Orenzio accettò («tunc ipse, ut regalibus animis satisfaceret, suo tactu sane tifica vit epulas») e il re dovette accordare il perdono richiesto. Tutti questi aneddoti, bisogna notare, si accordano perfettamente con quello che sappiamo dei re di Tolosa.
Si sono conservate anche alcune composizioni poetiche attribuite ad un Orientius ed è molto probabile che l’autore sia proprio Orenzio, perché gli argomenti trattati e i sentimenti espressi si adattano bene al vescovo di Auch. La più notevole di queste composizioni è il Commonitorium, sermone in versi, in cui è descritto con grande emozione lo spettacolo della Gallia devastata dai barbari, e al quale appartiene il verso famoso: «Uno fumavit Gallia tota rogo».
La festa di Orenzio ricorre il 1° maggio; egli fu venerato anche a Tolosa e per questo è anche conosciuto col nome di san Orenzio di Tolosa.
Autore: Henri Platelle
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