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San Silvano di Gaza e 39 compagni Vescovo e martiri

4 maggio

† 304 circa

Vescovo di Gaza, in Palestina. Durante la persecuzione di Massimino Daia, egli fu arrestato e condannato ai lavori forzati nelle miniere di Mismiyā. Insieme a lui, furono condannati anche 39 altri cristiani. Nelle miniere, i cristiani dovettero lavorare in condizioni terribili, sottoposti a torture e umiliazioni. Nonostante le sofferenze, Silvano e i suoi compagni non rinunciarono alla loro fede. Anzi, la loro fede si rafforzò e divenne un esempio per gli altri cristiani. Dopo un lungo periodo di sofferenza, Silvano e i suoi compagni furono condannati alla decapitazione. Essi morirono martiri il 4 maggio 304 circa.

Martirologio Romano: Nelle miniere di Mismiyā in Palestina, passione dei santi martiri Silvano, vescovo di Gaza, e trentanove compagni, che, condannati ai lavori forzati, nella medesima persecuzione, su mandato del cesare Massimino Daia, ricevettero con la decapitazione la corona del martirio.


La storia di San Silvano di Gaza e dei suoi 39 compagni martiri è un racconto di fede incrollabile e di coraggio di fronte alle avversità. Vissuti nel IV secolo durante la persecuzione di Massimino Daia, questi cristiani esemplari hanno testimoniato la loro devozione a Dio con il sacrificio supremo.
San Silvano era vescovo di Gaza, una città fiorente nella Palestina romana. Era conosciuto per la sua pietà, la sua saggezza e il suo zelo pastorale. Sotto la guida di Silvano, la comunità cristiana di Gaza prosperò e si rafforzò nella fede.
Nel 303 d.C., l'imperatore Massimino Daia scatenò una feroce persecuzione contro i cristiani. Silvano e i suoi fedeli furono tra le prime vittime. Incarcerati e sottoposti a torture indicibili, rifiutarono di abiurare la loro fede.
Condannati ai lavori forzati nelle miniere di Mismiyā, Silvano e i suoi compagni martiri continuarono a professare la loro fede e a incoraggiarsi a vicenda. Le loro sofferenze non li piegarono, anzi, la loro perseveranza rafforzò la loro speranza nella risurrezione.
Dopo un periodo di estenuante lavoro e privazioni, Silvano e i suoi 39 compagni furono condannati alla decapitazione. Il 4 maggio 304 circa, ricevettero la corona del martirio, suggellando la loro fede con il sangue.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-03-25

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