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San Filippo Evans Sacerdote gesuita, martire

22 luglio

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Monmouth, Galles, 1645 - Cardiff, Galles, 22 luglio 1679

Nato a Monmouth (Galles) nel 1645, gesuita dall'8 settembre 1665. Dopo aver studiato nel collegio di Saint Omer, fu ordinato sacerdote nel 1675 e subito inviato come missionario nel Galles meridionale. Conosciuto per la sua fede, le autorità gallesi chiusero gli occhi sul suo fervido apostolato, ma quando la pseudo-congiura di Titus Oates scatenò una nuova ondata di persecuzione, la situazione di Evans si fece pericolosa e sulla sua testa fu posta una taglia. Consigliato a cambiare distretto, non volle abbandonare il suo gregge; per tradimento fu arrestato il 2 dicembre 1678 e chiuso nella prigione del castello di Cardiff. Avrebbe potuto uscirne libero, se avesse prestato il giuramento di fedeltà e di supremazia del re anche in materia religiosa, ma non accettò, protestando la sua fedeltà al Papa come capo unico della religione cattolica. Tornato in carcere, baciò le catene che lo stringevano, sorrise agli esecutori degli ordini ingiusti e si proclamò felice di portare le insegne del suo Maestro divino. Il 22 luglio 1679 fu impiccato e squartato a Cardiff. Fu proclamato beato il 15 dicembre 1929 da Papa Pio XI. (Avvenire)

Etimologia: Filippo = che ama i cavalli, dal greco

Emblema: Palma

Martirologio Romano: A Cardiff in Galles, santi Filippo Evans, della Compagnia di Gesł, e Giovanni Lloyd, sacerdoti e martiri, che sotto il re Carlo II furono impiccati nello stesso giorno per aver esercitato il loro sacerdozio in patria.


Nato a Monmouth (Galles) nel 1645, gesuita l'8 settembre 1665. Dopo aver studiato nel collegio di Saint Omer, fu ordinato sacerdote nel 1675, e tosto inviato come missionario nel Galles meridionale. Quantunque conosciuto per quello che era, le autorità chiusero gli occhi sul suo fervido apostolato, ma quando la pseudo-congiura di Titus Oates scatenò una nuova ondata di persecuzione, la situazione dell'Evans si fece pericolosa e sulla sua testa fu posta una taglia. Consigliato a mutare distretto, non volle abbandonare il suo gregge; per tradimento di chi gli si diceva amico, fu arrestato il 2 dicembre 1678 e chiuso nella prigione del castello di Cardiff. Avrebbe potuto uscirne libero, se avesse prestato il giuramento di fedeltà e di supremazia del re anche in materia religiosa, ma non accettò, protestando la sua fedeltà al papa come capo unico della religione cattolica: il processo, quindi, tenuto il 3 maggio del 1679, fu breve, non avendo egli negato di essere sacerdote e di avere esercitate le funzioni del suo ministero.
Tornato in carcere, baciò le catene che lo stringevano, sorrise agli esecutori degli ordini ingiusti e si proclamò felice di portare le insegne del suo Maestro divino. Poiché l'ordine di esecuzione della sentenza capitale tardava a giungere, gli fu concesso qualche svago nel cortile della prigione, l'uso di un'arpa con cui accompagnare i suoi canti di ringraziamento a Dio per la sua sorte felice e la licenza di ricevere e confortare i cattolici che accorrevano numerosi a visitarlo. Finalmente, il 21 luglio giunse la notizia che l'esecuzione era fissata per il giorno seguente e il martire l'accolse continuando il gioco cui era intento. L'impiccagione o lo squartamento ebbero luogo a Cardiff il 22 luglio 1679. Fu beatificato il 15 dicembre 1929.


Autore:
Celestino Testore


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2001-09-07

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