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Beato Giacomo Gagnot Sacerdote carmelitano, martire
Festa:
10 settembre
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Frolois, Francia, 9 febbraio 1753 – Rochefort, Francia, 10 settembre 1794
Tra i cinquecentoquarantasette sacerdoti e religiosi francesi che, per essersi rifiutati di giurare sulla Costituzione Civile del Clero, erano stati destinati alla deportazione in Guyana, ma rimasero bloccati in due navi ancorate nella rada di Rochefort, c’erano almeno tre Carmelitani Scalzi: padre Leonardo, padre Michele Luigi e padre Uberto di San Claudio. Il terzo, al secolo Jacques Gagnot, proveniva dal convento di Nancy. Affrontò gli stenti, le scarse condizioni igieniche e sanitarie e gli scherni dell’equipaggio, disponendosi al sacrificio della propria vita. Quando sulla nave scoppiò un’epidemia di tifo, fu deciso di far sbarcare i prigionieri ancora in vita sull’isola Madame. Padre Uberto morì nell’ospedale da campo che era stato allestito in quel luogo il 10 settembre 1794. Insieme a padre Michele Luigi e padre Leonardo, fu beatificato dal Papa san Giovanni Paolo II il 1° ottobre 1995: i tre Carmelitani Scalzi erano compresi in un elenco di sessantaquattro sacerdoti e religiosi, i soli di cui si era potuta reperire sufficiente documentazione rispetto a quanti morirono nei pontoni (il termine con cui impropriamente sono definite quelle navi-deposito) di Rochefort. La memoria liturgica di tutto il gruppo cade, anche per l’Ordine dei Carmelitani Scalzi, il 18 agosto.
Martirologio Romano: Nel braccio di mare antistante Rochefort sulla costa francese, beato Giacomo Gagnot, sacerdote dell’Ordine Carmelitano e martire, che, disumanamente gettato in una sordida nave durante la rivoluzione francese a causa del suo sacerdozio, morì consunto dalla cancrena mentre assisteva i compagni di prigionia ammalati.
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Nella rada di Rochefort, nel territorio della diocesi di La Rochelle in Francia, morirono durante la Rivoluzione francese cinquecentoquarantasette sacerdoti e religiosi ammassati in due navi. Tra loro c’erano almeno tre Carmelitani Scalzi che, per la loro fedeltà a Dio, alla Chiesa e al Papa, avevano rifiutato il giuramento della Costituzione civile del Clero imposto dall’Assemblea Costituente.
Uno di essi era padre Uberto di San Claudio, al secolo Jacques Gagnot, nato a Frolois il 9 febbraio 1753 e proveniente dal convento di Nancy. I religiosi, perseguitati e condannati, furono dunque deportati nella baia di Rochefort, sul litorale atlantico della Charente-Maritime, in attesa di essere trasferiti ai lavori forzati nella Guyana francese.
Ammassati come animali, sul bastimento negriero (impropriamente detto pontone) «Les Deux-Associés», ancorato in rada tra le isole Aix e Madame, sopportarono ogni genere di oltraggi, minacce, ingiurie, privazioni e crudeltà, oltre ai rigori del freddo, del caldo, della pioggia, della fame, delle malattie e di ogni tipo di infezioni. Nel corso dell’anno 1794 morirono i primi due religiosi: il 10 luglio padre Leonardo e, il 25 luglio, padre Michele Luigi. Furono sepolti sull’isola di Aix.
Verso la fine di agosto del 1794, essendosi diffusa un’epidemia di tifo sulla nave, i prigionieri ancora in vita vennero fatti sbarcare sull'isola Madame, dove furono alloggiati in tende: rispetto alle condizioni di prima, sembrava quasi un paradiso. Tuttavia, anche a causa delle scarse precauzioni tenute durante lo sbarco, padre Uberto morì il 10 settembre; fu sepolto sulla stessa isola.
Padre Uberto di San Claudio, padre Leonardo e padre Michele Luigi furono beatificati dal Papa san Giovanni Paolo II il 1° ottobre 1995, compresi in un elenco di sessantaquattro sacerdoti e religiosi, i soli, fra i cinquecentoquarantasette deceduti a Rochefort, di cui si era potuta reperire sufficiente documentazione. La memoria liturgica di tutto il gruppo cade, anche per l’Ordine dei Carmelitani Scalzi, il 18 agosto.
Autore: Don Fabio Arduino
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