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III sec.
In un martirologio bresciano, Santa Digna Merita era commemorata insieme a due figli il 17 giugno, come martire, nella chiesa di Sant'Afra. Di essa si dice che perì al tempo dell'imperatore Adriano (117-138) e che aveva avuto la primitiva sepoltura nella chiesa dei Santi Faustino e Giovita. Scrive F. Caraffa "che le circostanze e le rassomiglianze con le notizie della passio di Degna ed Emerita fanno presumere con molta probabilità che si tratti della traslazione di qualche reliquia della martire Emerita, stranamente trasformata in Digna Merita, e arricchita di una propria leggenda". In tal caso non si tratterebbe punto di una martire bresciana ma di Sant'Emerita, martire sepolta nel cimitero di Commodilla sulla Via Ospiense a Roma, come ricorda un'epigrafe del 426 in cui si accenna ad alcuni cristiani che si erano fatti preparare il sepolcro di fronte a quello di "domna Emerita". Ad essa fu poi aggiunta una presunta Santa Degna ricavata da un lapide in cui si accenna ad una Santa Deodata "dignae et meritae" ed intorno alle quali venne ricamata una fantasiosa passio piena di inverosimiglianze. Le due sante sono raffigurate nella pala d'altare della cappella loro dedicata nella Chiesa di San Marcello al Corso in Roma, realizzata da Pietro Andrea Barbieri Pucciardi nel 1727, dove sono anche custodite le loro reliquie. Il Martirologio Romano promulgato da San Giovanni Paolo II all'alba del Terzo Millenio ricorda al 22 settembre la sola martire Santa Emerita. Sino all'edizione precedente il Martirologio stesso ricordava le Sante Degna ed Emerita, quali vergini e martiri sotto Valeriano e Gallieno.
Martirologio Romano: A Roma nel cimitero di Commodilla sulla via Ostiense, commemorazione di santa Emerita, martire.
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