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Santa Sexburga Regina del Kent, badessa

Festa: 6 luglio

† 6 luglio 699 circa

Nata principessa e divenuta regina e badessa, era figlia del re Anna dell'Anglia orientale e sorella di diversi altri santi. Sposò il re Erconberto di Kent ed ebbe quattro figli, due dei quali furono anch'essi santi. Dopo la morte di Erconberto nel 664, Etelburga fondò un monastero a Minster-in-Sheppey e ne divenne badessa. Più tardi nella sua vita, si trasferì all'Abbazia di Ely e ne divenne anche badessa. Secondo la leggenda, supervisionò la sepoltura della sorella, Santa Eteldreda, in una tomba di marmo bianco. Etelburga morì intorno al 699 e le sue spoglie furono successivamente trasferite in una cappella dell'Abbazia di Ely.



Santa Sexburga, principessa dell’Anglia orientale, era figlia del re Anna, sorella delle sante Eteldreda, Etelburga e Vitburga, nonché sorellastra di Santa Setrida. Andò in sposa al re Erconberto del Kent, dal quale ebbe due figli e due figlie, le sante Ercongota ed Ermengilda. Non deve stupire il lettore contemporaneo il prolificare di cotanta santità presso una corte reale, fatto infatti assai comune in particolare nel primo millennio tanti in Oriente quanto in Occidente, addirittura in Etiopia, antica nazione cristiana d’Africa.
Sexburga fondò un monastero presso Minster-in-Sheppey, ove infine si ritirò una volta rimasta vedova nel 664, divenendone anche badessa. Attratta da una vita più solitaria ed isolata dal mondo, preferì poi trasferirsi nell’abbazia di Ely, lasciando il posto di badessa alla figlia Ermengilda. Qui nel 679 Sexburga succedette a sua sorella Ediltrude quale badessa e curò la sua sepoltura nella chiesa abbaziale, di cui ella stessa era stata fondatrice. Secondo la leggenda narrata da San Beda il Venerabile, nella zona paludosa circostante non riuscì a trovare una lapide adatta per la bara ed incaricò alcuni uomini a cercarne una, e questi rinvennero un’antica tomba romana di marmo bianco presso Grantchester.
Purtroppo non sono state tramandate notizie certe circa la sua attività di badessa e secondo la sua “Vita” redatta in lingua latina ella fu sorella di Ediltrude non tanto in quanto consanguinea, quanto più “per aver imitato le sue opere buone”. L’ex regina Sexburga morì il 6 luglio probabilmente dell’anno 699 e dal 1106 sino alla Riforma i suoi resti con quelli delle sante Ediltrude, Vitburga ed Ermengilda in apposite cappelle costruite nella chiesa abbaziale. Santa Sexburga compare in alcune scene tratte dalla vita di Eteldreda nella cattedrale di Ely, incise a rilievo. L’abbazia di Minster-in-Sheppey venne distrutta dai danesi e poi riedificata nel 1130 intitolandola alla Madonna ed a Santa Sexburga.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2001-06-11

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