Martirologio Romano: Nell’Africa settentrionale, commemorazione dei santi martiri Namfamone, Míggine, Sanámis e Lucítas, che, secondo la testimonianza del pagano Massimo di Madaura in una lettera a sant’Agostino, godevano di grande venerazione presso il popolo cristiano.
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Santi NAMFANIONE, MIGGINE, SANAE e LUCITAS, martiri in Africa.
Il primo nome deve essere letto Namphamo e non Namphanio, secondo la testimonianza di sant'Agostino. Nulla si sa del martire, all’infuori di quello che scrisse il grammatico pagano Massimo di Madaura in una lettera diretta a sant'Agostino, nella quale lo chiama archimartyrem, parola che deve prendersi, secondo il Delehaye, nel senso di martire celebratissimo.
Non si può affermare con sicurezza che Namfanione abbia avuto compagni di martirio, nonostante che il Baronio scrivesse nelle note del suo Martirologio: «Sunt haec sociorum nomina Migdon, Sanaen, Lucitas». È vero che Massimo, prima di Namfanione ha ricordato i martiri Miggine, Sanae, Lucitas, rimproverando ai cristiani di preferire costoro dai nomi oscuri agli dèi e alle dee immortali, ma non ci sono elementi per ritenerli compagni di Namfanione. Così non è neppure certo che Namfanione sia stato martire di Madaura o ivi sepolto, come afferma il Baronio nel Romano, ritenendo gratuitamente che fosse un compatriota di Massimo. Un martire di nome Miggin figura molto frequentemente sulle epigrafi africane; deve, tuttavia, trattarsi dello stesso martire, il cui nome infastidiva il pagano Massimo. Il giorno e l’anno del loro martirio sono sconosciuti: alcuni, senza prove convincenti, li riportano alla persecuzione del 180.
Nel Martirologio Geronimiano Namfanione è commemorato nei giorni 5, 17, 19 dicembre, nel Romano invece con i suoi pretesi compagni è iscritto al 4 luglio.
Autore: Filippo Caraffa
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