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Leone V Papa

Festa: .

† Roma, 903

(Papa dal 07/903 al 09/903)
Nativo di Ardea. Il suo pontificato durò poco più di un mese: in seguito a una sommossa, capeggiata dal prete Cristoforo, che si fece consacrare papa, fu condotto in carcere dove morì.


Leone V sedette sul soglio pontificio in un momento non ben determinato, ma compreso tra la morte di Benedetto IV (fine luglio - primi di agosto 903) e l'insediamento di Sergio III nel gennaio del 904. Regnò molto probabilmente per poco più di un mese tra il luglio e il settembre 903, per trenta giorni secondo la testimonianza di Ausilio, o per due mesi secondo i cataloghi pontifici. Il suo pontificato cadde nel mezzo di un trentennio (880-910 circa) ammantato - secondo la definizione di Arnaldi - da un "perdurante mistero complessivo". Un mistero che non risparmia neanche la questione formosiana che, svoltasi nell'ultimo lustro del IX secolo, influenzò le vicende del brevissimo periodo di regno di Leone V.
Quasi a sottolineare il clima di incertezza intorno a questo periodo e a conferma implicita della crisi che attraversarono allora le istituzioni politiche ed ecclesiastiche romane, le notizie contenute nei cataloghi relative a Leone V sono pressoché inesistenti, desolatamente in accordo con il vuoto cronachistico che caratterizza ovunque i primi due decenni del X secolo. Assai laconicamente è annotato che Leone V non apparteneva al clero romano - fatto insolito e indicativo delle difficoltà che dovevano essere sorte al momento dell'elezione - ma proveniva probabilmente da una parrocchia situata a "Priapi" presso Ardea. Nessun accenno alla sua famiglia e al suo operato, nessuna altra informazione tranne la durata del pontificato e una annotazione secondo cui Leone V era "forensis". Secondo Duchesne questo significa che il pontefice non era un prete cardinale di Roma.
Il termine "forensis" può aiutare a capire la questione sui legami letterari esistenti tra il testo presente nei cataloghi pontificali e una leggenda agiografica successiva relativa a s. Tutwal (Tugdual, Tudual, Tual), vescovo e patrono di Tréguier, sulla costa settentrionale della Bretagna, vissuto nel VI secolo. Sono tre i testi agiografici che si occupano di questo santo: uno fu probabilmente redatto nel IX secolo e due tra XI e XII secolo. In questi due testi successivi (nei quali l'episodio è trasferito agli inizi del X secolo) viene raccontato che il santo, essendosi recato dalla Bretagna a Roma in pellegrinaggio nella speranza di poter ottenere un'udienza dal pontefice, trovò la Sede apostolica vacante e il popolo impegnato nell'elezione. In virtù di un segno celeste egli fu eletto papa e prese il nome di Leone Britigena. Tale poco verosimile identificazione deve con ogni probabilità la sua origine a una confusione ingenerata nell'agiografo, o nell'ambiente nel quale il testo fu redatto, dal titolo di pabu o papa che portava il santo. Tale caratteristico epiteto, sovente riferito nella tradizione ai santi bretoni, ha con ogni probabilità reso possibile, unitamente alla circostanza che Leone V non apparteneva al clero romano, l'errata interpretazione che ha determinato l'associazione azzardata tra Tutwal e Leone V, tanto più che il corpus agiografico fu composto in ambiente non bretone, probabilmente di area francese e verosimilmente in seguito alla traslazione delle reliquie del santo a causa della minaccia normanna.
In realtà le poche notizie che si hanno su Leone V sono legate alle polemiche scoppiate intorno alla liceità delle ordinazioni effettuate da Formoso, nel corso di quella che si può definire la seconda fase della questione formosiana. Ausilio, autore di uno dei testi polemici e formosiano convinto, definisce Leone V come un sant'uomo degno di ammirazione, osservazione che induce a ritenere che il pontefice dovesse essere, come i suoi immediati predecessori, un seguace di Formoso. Lo stesso Ausilio narra che, dopo appena un mese, in seguito a una sommossa guidata dal prete romano Cristoforo, Leone V fu rimosso dal pontificato e relegato in prigione, mentre Cristoforo si fece consacrare papa. Flodoardo riporta che Leone V "emigrat ante suum quam luna bis impleat orbem". Tale affermazione concorda sostanzialmente con i cinquantasette giorni di pontificato che la maggior parte dei cataloghi gli attribuiscono. Duchesne, ricordando che non si conoscono atti ascrivibili a questo papa, nota come il termine "emigrat" impiegato da Flodoardo sembri indicare una morte naturale di Leone V, anche se si sa che egli fu imprigionato e in prigione con ogni probabilità morì nel 905, quando già era asceso al soglio pontificio Sergio III, che fece subire la stessa sorte all'avversario di Leone V, Cristoforo.


Autore:
Umberto Longo


Fonte:
www.treccani.it

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Aggiunto/modificato il 2025-05-09

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