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San Davide Uribe Velasco Sacerdote e martire

12 aprile

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Buenavista de Cuéllar, Messico, 29 dicembre 1889 – San José Vidal, Messico, 11 aprile 1927

Nato a Buenavista de Cuéllar nel 1889, esercitò il suo ministero sacerdotale con esemplare dedizione nella regione di Iguala, Guerrero, in un contesto sociale avverso, segnato da massoneria, protestantesimo e scisma. Catturato dai militari, di fronte all'offerta di libertà in cambio dell'adesione alla chiesa scismatica e del rinnegamento del Vicario di Cristo, egli oppose un fermo rifiuto, riaffermando la sua fede incrollabile e la sua fedeltà incrollabile al Papa. Incarcerato, scrisse le sue ultime parole, proclamando la sua innocenza e chiedendo perdono a Dio e ai suoi nemici. Il 12 aprile 1927, a San José Vistahermosa, Morelos, subì il martirio con un colpo alla nuca.

Emblema: Palma

Martirologio Romano: Nei pressi di San José nella regione di Chilpancinga in Messico, san Davide Uribe, sacerdote e martire, che in tempo di persecuzione contro la Chiesa patì il martirio per Cristo Re.


Nacque a Buenavista de Cuéllar, Guerrero (Diocesi di Chilapa) il 29 dicembre 1889. Parroco di Iguala, Guerrero (Diocesi di Chilapa). Esercitò in modo esemplare il suo ministero in una regione attaccata dalla massoneria, dal protestantesimo e dallo scisma. Il militare che lo catturò gli propose ampia libertà nel caso mai avesse accettato le leggi e fosse diventato vescovo della chiesa scismatica creata dal governo della repubblica. Il Padre David, ribadi ciò che già aveva scritto, appena un mese prima, e che denota tutta la forza della sua fede e della sua fedeltà: "Se sono stato unto con l'olio santo che mi fa ministro del`Altissimo, perchè non essere unto con il mio sangue in difesa delle anime redente con il sangue di Cristo?. .. Quale felicità morire in difesa dei diritti di Dio!. Morire prima di rinnegare il Vicario di Cristo!". Ormai in carcere, scrisse le sue ultime parole: "Dichiaro di non aver commesso i delitti che mi vengono imputati .... Sto nelle mani di Dio e della Vergine di Guadalupe. Domando a Dio perdono e perdono i Miei nemici; chiedo perdono a tutti quelli che ho offeso". Condotto in un luogo vicino alla stazione di San José Vistahermosa, Morelos (Diocesi di Cuernavaca) fu sacrificato con un colpo alla nuca il 12 aprile 1927.


Autore:
Mons. Oscar Sánchez Barba, Postulatore

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Aggiunto/modificato il 2001-07-05

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