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Beato Placido Riccardi Benedettino

25 marzo

Trevi, Umbria, 24 giugno 1844 - Roma, 15 marzo 1915

Umbro di nascita, Tommaso entra nei benedettini nel 1866 e da sacerdote prende il nome di Placido. Grande difensore della Regola, viene mandato a Farfa Sabina per recuperare l’Abbazia, dove sarà anche confessore delle monache eremite. Muore nel 1915 dopo aver sofferto per anni di malaria.

Martirologio Romano: A Roma presso San Paolo sulla via Ostiense, beato Placido Riccardi, sacerdote dell’Ordine di San Benedetto, che, pur sofferente di continue febbri, malattie e paralisi, coltivò con instancabile dedizione l’osservanza alla regola e la preghiera, insegnando anche agli altri a praticarle.


Nacque a Trevi in Umbria il 24 giugno 1844 e fu battezzato con il nome di Tommaso. A Roma frequentò il corso di filosofia, nell’anno accademico 1865-66 presso i domenicani alla Minerva. Dopo un pio pellegrinaggio al Santuario di Loreto e dopo un corso di Esercizi spirituali, decise di entrare come postulante nell’Abbazia benedettina di S. Paolo fuori le Mura a Roma il 12 novembre 1866. Fece la professione religiosa il 19 gennaio 1868 prendendo il nome di Placido.
Era da poco stato ordinato Diacono, quando il 5 novembre 1870 fu arrestato, imprigionato e condannato per non aver fatto il servizio militare e quasi fosse un disertore, il 24 dicembre dello stesso anno fu liberato e inviato a Livorno presso il 57° reggimento di fanteria.
Fu riformato a Pisa l’anno seguente e poté così ritornare al monastero dove il 25 marzo ricevé l’ordinazione sacerdotale. Nel 1884 ebbe l’incarico come vicario presso il monastero benedettino delle monache di s. Magno in Amelia dove si distinse per il fervore che seppe infondere, nell’illuminare le menti e nel difendere la disciplina monastica.
Dieci anni dopo fu mandato come rettore nel monastero di Farfa in Sabina, dove stette ininterrottamente per 20 anni con una vita d’intensa preghiera e zelo apostolico per le popolazioni vicine. Fu colpito da una paralisi e quindi trasportato di nuovo a s. Paolo fuori le Mura dove il 15 marzo 1915 rendeva l’anima a Dio, monaco fedele alla sua consacrazione.
Pio XII, il 5 dicembre 1954 lo beatificò in s. Pietro a Roma.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2001-08-31

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