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Beato Vincenzo Eugenio Bossilkov Vescovo e martire

11 novembre

Belene, Bulgaria, 16 novembre 1900 - Sofia, Bulgaria, 11 novembre 1952

Vincenzo nasce a Belene (Bulgaria) nel 1900. La sua famiglia apparteine alla minoranza cattolica di rito latino nella diocesi di Nicopoli. A 11 anni viene mandato a Ores, nella scuola dei Padri Passionisti. Qui nasce la sua vocazione che verrà coltivata con dieci anni di studio in Belgio e Olanda. Entra nella congregazione con il nome di Eugenio e diventa prete in Bulgaria. Studia poi ancora a Roma. Tornato in patria rinuncia a tutti i compiti diocesani per dedicarsi a ciò che sente come la propria vera missione: spiegare la Croce ai contadini nella loro lingua. Nel 1944 viene nominato vescovo di Nicopoli, in uno Stato (la neonata repubblica popolare di obbedienza staliniana) avverso alla religione. Riesce ancora nel 1948 a recarsi a Roma da Pio XII. Poi si avvia il meccanismo di confische, espulsioni, ordine di allinearsi a una «Chiesa nazionale» vassalla del regime, di rinnegare il Papa. Ma Eugenio si oppone. Questo causerà l'arresto nel luglio 1952, la tortura, il processo-farsa, la condanna a morte e l'uccisione nel carcere di Sofia, in segreto. Il suo corpo viene gettato in una fossa comune. Papa Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato il 15 marzo 1998. (Avvenire)

Emblema: Palma

Martirologio Romano: A Sofia in Bulgaria, passione del beato Vincenzo Eugenio Bossilkov, vescovo di Nicopol’ e martire, della Congregazione della Passione di Gesù, che, sotto un regime tirannico, condotto in carcere per essersi rifiutato di rinnegare la comunione con Roma e crudelmente torturato, fu condannato a morte sotto l’accusa di alto tradimento e infine fucilato.


E' stato battezzato col nome di Vincenzo. I suoi, contadini, appartengono alla minoranza cattolica di rito latino nella diocesi di Nicopoli, e lo mandano undicenne a Ores, nella scuola dei Padri Passionisti. Li ha fondati nel ’700 san Paolo della Croce, piemontese di Ovada (Al), e operano in Bulgaria dalla fine di quel secolo.
Sono loro a capire la sua vocazione e a lanciarlo nella grande avventura: dieci anni di studio in Belgio e Olanda, entrata nella congregazione con il nome di Eugenio, ordinazione sacerdotale in Bulgaria; e altri sei anni ancora di studio a Roma. Ha centrato tutti i traguardi: scelta di vita, vastità di orizzonti religiosi e culturali. Ma al ritorno in patria si libera presto dagli incarichi di vertice diocesano per essere Passionista integrale: ossia evangelizzatore delle campagne, annunciando soprattutto il Cristo sofferente per l’uomo e con l’uomo. Ha studiato per quest’unico scopo: spiegare la Croce ai contadini nella loro lingua, lui che ne conosce tante altre.
Scoppia la seconda guerra mondiale. La Bulgaria di re Boris, entrata nel conflitto a fianco di Germania e Italia, e poi occupata dai sovietici nel 1944, diventa “repubblica popolare” di strettissima obbedienza staliniana. E nello stesso anno padre Eugenio si ritrova vescovo di Nicopoli, in uno Stato avverso alla religione in genere e a quella cattolica in specie. Riesce ancora nel 1948 a venire a Roma da Pio XII. Poi si avvia il meccanismo di confische, espulsioni, ordine di allinearsi a una “Chiesa nazionale” vassalla del regime, di rinnegare il Papa.
E il vescovo Eugenio dice sempre no: la sua coscienza non si confisca. Di qui, arresto nel luglio 1952, tortura, processo-farsa, condanna a morte e uccisione nel carcere di Sofia, segretamente. La salma, buttata in una fossa comune con quella di altre vittime, perché non la si ritrovi. Ma la voce del Passionista martire continua a parlare nelle sue lettere sotto la persecuzione. Continua a irradiare speranza in tempo di terrore: "Oh... quel chicco che, sepolto nella terra, deve morire! Esso non piange mai, conscio e confortato dalla sua forza germinale, portatrice di frutto centuplo".
Papa Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato il 15 marzo 1998.
La Chiesa Cattolica ha posto la sua memoria all'11 novembre mentre la Congregazione dei Missionari Passionisti lo ricorda il 13 novembre.


Autore:
Domenico Agasso


Fonte:
Famiglia Cristiana

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Aggiunto/modificato il 2001-11-05

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