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Sant' Olcese (Ursicino) Vescovo

Festa: 22 gennaio

Gallia, IV-V sec.

Vescovo francese fuggito dalla Gallia a causa delle invasioni dei Vandali, fu costretto a convivere con un orso terrorizzante gli abitanti della zona. Un giorno l'orso uccise uno dei buoi del santo, che lo benedisse con il segno della croce. L'orso, miracolosamente ammansito, si accucciò ai piedi del santo e accettò di trainare il carro con i materiali necessari alla costruzione della chiesa. Questo fatto leggendario è stato ricordato in un grande affresco posto sulla facciata della chiesa di Sant'Olcese, dove vengono conservate le spoglie del santo.

Emblema: Bastone pastorale


Sant’Olcese (Ursicino) era un vescovo francese vissuto tra il IV e V secolo. Di lui sappiamo solo che fu un Vescovo delle Gallie in Francia. Al tempo delle invasioni dei Vandali, intorno al 407, insieme al vescovo Claro fuggì dalla Gallia trovando rifugio in Liguria in località della Valpolcevera.
Olcese visse visse alcuni anni, in quel paese conducendo una vita di penitenza e di preghiera, preoccupandosi di istruire nella fede gli abitanti del luogo.
Non sappiamo la data esatta della sua morte, anche se si ritiene intorno al 410. Dal 1155, le spoglie di Sant’Olcese riposano nella chiesa dell’omonimo paese, luogo dove da tempo immemorabile viene celebrata la sua festa.
Su Sant’Olcese si ricorda un episodio leggendario legato all’addomesticamento di un orso (da cui il termine Ursicino e le affinità fra i nomi Orso ed Olcese).
La leggenda narra che un Orso terrorizzava gli abitanti della zona.
Ssnt’Olcese possedeva due buoi, dei quali si serviva, aggiogandoli ad un carro, per trasportare i materiali necessari alla costruzione della chiesa del posto.
Un giorno l'orso, sbucato dal bosco si sarebbe avventato su uno dei buoi, uccidendolo. Una volta ucciso il bue, l’orso prese si mira il Santo, che fissandolo negli occhi gli fece la benedizione con il segno della croce, tanto che l’orso si rabbonì e si accucciò ai piedi del presule. A quel punto Sant’Olcese ingiunse all’orso di prendere il posto del bue ucciso, per sostituire il bue nel traino del carro con i materiali per la costruzione della chiesa. La belva, miracolosamente ammansita, ubbidì prontamente all'ordine, portando così a compimento il lavoro che stava facendo Sant’Olcese.
Fu così che il vescovo poté salire sullo strano carro trainato da un bue e un orso, e si avviò verso il cantiere. La voce si sparse in un poco tempo in paese e dove si stava costruendo la chiesa si radunò una piccola folla che prontamente gridò al miracolo.
Questo fatto leggendario è stato ricordato in un grande affresco posto sulla facciata della chiesa di sant’Olcese, laddove si conservano i resti del santo.
La memoria di Sant’Olcese nel martirologio romano è stata fissata nel giorno 22 gennaio.


Autore:
Mauro Bonato

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Aggiunto/modificato il 2018-11-27

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