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San Berardo dei Marsi Vescovo

3 novembre

Colli di Monte Bove, L'Aquila, 1079 - 3 novembre 1130

Nobile abruzzese, fu canonico e poi benedettino a Montecassino. Vescovo dal 1109, combatté simonia e concubinato dei preti.

Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: Nella Marsica in Abruzzo, san Berardo, vescovo, che si distinse nella lotta contro la simonia, nell’opera di rinnovamento della disciplina del clero e nelle attività di sostegno e protezione dei poveri.


Nobile rappresentante della famiglia dei conti dei Marsi e de Sangro, nacque nel castello di Colli di Monte Bove, L'Aquila, nel 1079.
Trascorse la fanciullezza presso i canonici della chiesa di S. Sabina, allora cattedrale dei Marsi, i quali vivevano in comunità disciplinati da una regola, risiedette con loro fino a ricevere l’ordine dell’accolitato.
Sui diciassette anni, lasciò i canonici ed entrò fra i benedettini di Montecassino, dove alla loro rinomata scuola ed austera vita laboriosa, egli completò la sua formazione spirituale nei sei anni di permanenza.
Nel 1102 fu chiamato da papa Pasquale II a Roma, dove ricevette il suddiaconato e impegnato in vari incarichi, poi fu mandato ad amministrare la “Campagna”, cioè la zona rurale che si estendeva nella provincia romana, quale delegato pontificio.
Questo incarico gli procurò lo scontro con il prepotente signorotto locale, il conte Pietro Colonna, il quale lo imprigionò calandolo in un pozzo disseccato. Rientrato alla corte pontificia, fu nominato prima diacono-cardinale e poi presbitero-cardinale, secondo l’antica regola che ancora oggi persiste, anche se soltanto nel titolo cardinalizio, infatti è di recente stata emanata una disposizione pontificia che stabilisce che i cardinali debbono essere perlomeno vescovi.
A 30 anni, nel 1109 venne nominato vescovo dei Marsi, cioè di quella antica popolazione italica così denominata il cui centro abitativo era ed è intorno alla piana del lago Fucino, con capoluogo Avezzano.
La sua opera si esplicò nella lotta contro la simonia e il concubinato degli ecclesiastici, soccorrendo e proteggendo i poveri, costretto più volte all’esilio. Resse la diocesi fino alla morte, avvenuta il 3 novembre 1130; i Marsi lo venerarono sia in vita che dopo morto per i miracoli operati; papa Pio VII ne confermò il culto come beato il 10 maggio 1802.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2002-05-30

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