Seguendo le descrizioni della ‘Passio Sebastiani’ cioè Vita di s. Sebastiano, l’agiografo Floro introdusse nel suo ‘Martirologio’ il nome del martire Tranquillino, fino allora sconosciuto nelle più antiche fonti agiografiche. Da Floro il suo nome passò nel ‘Martirologio Romano’ al 6 luglio, in cui si legge che Tranquillino padre dei santi Marco e Marcelliano di Roma, fu convertito da s. Sebastiano, poi battezzato dal prete Policarpo e ordinato sacerdote dal papa s. Caio o Gaio (283-296); al tempo delle persecuzioni di Diocleziano, mentre pregava sulla tomba dell’apostolo Paolo, venne lapidato dai pagani; il suo corpo venne gettato poi nel Tevere. Su tutto il racconto aleggia il sospetto della poca veridicità storica, come del resto per molti santi martiri dei primi tempi, di cui il martirio si tramandava per via tradizionale, mentre i racconti scritti comparivano secoli più tardi. Il nome proviene dal latino “Tranquillus” che vuol dire ‘calmo, quieto’.
Autore: Antonio Borrelli
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