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Santa Febronia Venerata a Patti

Festa: 5 luglio

IV sec.

Patti, cittadina siciliana, vanta tra i suoi concittadini più illustri Santa Febronia, vergine e martire vissuta agli inizi del IV secolo d.C. La sua storia, tramandata da un'antica tradizione orale, narra di una giovane donna nata da nobile famiglia pagana che, convertitasi al cristianesimo, si consacrò a Cristo facendo voto di verginità. Per sfuggire alle imposizioni paterne e alle persecuzioni imperiali, Febronia si rifugiò presso le grotte del Mons Iovis, dove però il padre la raggiunse e la uccise. Il suo corpo, miracolosamente trasportato dal mare, giunse sulle coste di Minori, dove fu rinvenuto da una lavandaia. Da qui, la devozione verso la santa si diffuse rapidamente, anche se per vicende storiche a Minori fu venerata come Santa Trofimena. Le reliquie di Febronia vennero donate a Patti, che la elesse sua Patrona.



La vita
Patti è uno dei pochi Comuni della nostra Diocesi che ha l’onore di annoverare tra i propri concittadini una giovane eccelsa per santità, a cui ha dato i natali e che si gloria di avere come Patrona: la Vergine e Martire Santa Febronia.
Secondo un'antichissima tradizione orale Santa Febronia visse agli inizi del quarto secolo dopo Cristo e subì il martirio sotto l’imperatore Diocleziano. Pur appartenendo ad una famiglia agiata di origine pagana, conobbe la fede cristiana e fu battezzata dal vescovo S. Agatone ad una fonte, divenuta poi miracolosa, situata in una località detta per questo “Acqua Santa”.
La giovane Febronia, abbandonato il paganesimo, si consacrò a Cristo Gesù facendo voto di verginità e, a causa di questa scelta, dovette subire angherie di ogni genere da parte del padre, che già aveva in serbo per lei altri progetti di vita.
Per sfuggire infine alla collera paterna si nascose presso le grotte del Mons Iovis, presso l’attuale località di Mongiove. Ma il padre, scopertone il rifugio, la raggiunse e, accecato dall’odio per la fede cristiana, la uccise gettandone il corpo in balia delle onde.

Il culto
Il corpo della giovane martire, trasportato prodigiosamente dal mare, fu rinvenuto da una lavandaia sulla spiaggia di Minori (Salerno), località marinara della costiera Amalfitana. Da qui la devozione verso la nostra Santa si diffuse rapidamente fra gli abitanti della regione che, per quanto l’abbiano chiamata Trofimena a causa di alterne vicende storiche, ne hanno sempre affermato il legame con la nostra città di Patti.
La città di Patti, che custodisce in un’artistica urna argentea, conservata in Cattedrale, alcune reliquie della Santa Concittadina, donate in varie circostanze dai Minoresi, venera come sua celeste Patrona S. Febronia e ne ha più volte sperimentato la potente intercessione in circostanze drammatiche. Tra queste ricordiamo la liberazione dalla peste (XVI sec.) e dalla tirannia di Ascanio Anzalone (1656) e la protezione della popolazione in occasione dei violenti terremoti del 1693, 1908 e 1978.


Autore:
Padre Enzo Smriglio

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Aggiunto/modificato il 2004-11-09

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