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San Bruno Bonifacio di Querfurt Vescovo camaldolese, martire

9 marzo

Querfurt (Sassonia), 974 – Moravia Orientale, 9 marzo 1009

Nobile sassone nato intorno al 974, dopo aver studiato a Magdeburgo e servito come canonico e cappellano alla corte di Ottone III, si convertì alla vita monastica benedettina a Roma, attratto dalla figura di San Romualdo. Rientrato in Germania nel 1002 dopo la morte dell'imperatore, si dedicò all'evangelizzazione dei popoli barbari, venendo nominato arcivescovo "ad gentium" da Papa Giovanni XVIII nel 1004. Intraprese diverse missioni in terre sconosciute, probabilmente in Svezia o presso il Mar Nero, fino al martirio in Moravia Orientale il 9 marzo 1009, insieme a 18 compagni. Scrisse anche la "Vita" di San Adalberto vescovo di Praga e la "Vita dei Cinque Fratelli", narrating il martirio di cinque camaldolesi in Polonia nel 1003.

Martirologio Romano: In Moravia orientale, san Bruno, vescovo di Querfurt e martire, che, mentre accompagnava in Italia l’imperatore Ottone III, affascinato dal carisma di san Romualdo, abbracciò la vita monastica prendendo il nome di Bonifacio e, tornato in Germania e fatto vescovo dal papa Giovanni X, nel corso di una missione apostolica fu trucidato dagli idolatri insieme con altri diciotto compagni.


Nacque verso il 974 da una nobilissima famiglia di Querfurt in Sassonia e dopo aver ultimato gli studi nella scuola della cattedrale di Magdeburgo, fu nominato canonico della stessa cattedrale e cappellano alla corte di Ottone III.
Nel 997 l’imperatore Ottone III si recò a Roma e Brunone lo accompagnò e sembra che in tale occasione si facesse benedettino, nel monastero dei santi Bonifacio e Alessio, sul Colle Aventino.
Conquistato dal prestigio e dall’autorità di s. Romualdo, fondatore del monastero di Camaldoli, ne divenne un seguace, seguendolo nell’eremo del Pereo presso Ravenna, prendendo il nome di Bonifacio.
Nel gennaio 1002, Ottone III morì e Brunone Bonifacio fece ritorno in Germania dove si diede ad evangelizzare i barbari delle regioni confinanti. Nel 1004 papa Giovanni XVIII lo nominò arcivescovo “ad gentium” e insieme ad altri missionari intraprese varie spedizioni apostoliche, non si sa in quali Paesi, si pensa in Svezia oppure nei territori presso il Mar Nero.
Fu trucidato il 9 marzo 1009, insieme a 18 compagni, nella Moravia Orientale. Fu autore di varie opere letterarie fra le quali la ‘Vita’ di s. Adalberto vescovo di Praga e la ‘Vita dei Cinque Fratelli’ prezioso testo che narra il martirio in Polonia, avvenuto nel 1003, di cinque camaldolesi.
Finora aveva avuto due feste: il 19 giugno con il nome di Bonifacio e il 15 ottobre con il nome di Brunone. L'ultima edizione del “Martyrologium Romanum” lo pone solo al 9 marzo, però commette un errore: Bruno non fu mai vescovo di Querfurt, ma solo arcivescovo missionario senza una sede precisa. Querfurt non fu mai sede vescovile, ma solo un castello della Sassonia appartenente in feudo alla famiglia di Bruno, che da lì ha preso una specie di cognome.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2002-11-18

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