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Beato Pietro della Natività della Beata Vergine Maria (Pietro Casani) Sacerdote scolopio

17 ottobre

Lucca, 8 settembre 1572 - Roma, 17 ottobre 1647

Martirologio Romano: A Roma, beato Pietro della Natività della Beata Vergine Maria Casani, sacerdote dell’Ordine dei Chierici regolari delle Scuole Pie, che mise le sue doti di natura e di grazia a servizio dell’istruzione dei fanciulli, lieto soltanto di servire Dio nei piccoli.


Pietro Casani, nacque a Lucca l’8 settembre 1572 da genitori appartenenti ad antica nobiltà, benestanti e molto devoti. Il padre rimasto vedovo, prima restò con il figlio, poi quando Pietro decise nel 1594 a 22 anni, di entrare nella Congregazione della Madre di Dio, fondata a Lucca da s. Giovanni Leonardi (1541-1609), anche Gaspare Casani decise di entrarvi nel 1610 come fratello laico.
Il santo fondatore ebbe una favorevole impressione del giovane, constatata l’austerità della sua vita, la vasta cultura e per il suo carattere docile, al punto che pur essendo ancora un chierico lo scelse come suo collaboratore.
Infatti Pietro Casani fu un attento relatore delle visite effettuate da s. Giovanni Leonardi per incarico del papa Clemente VIII, alla Congregazione di Montevergine ed ai monaci di Vallombrosa; inoltre il santo fondatore si avvalse della collaborazione di Pietro Casani per elaborare le Costituzioni della sua nuova Istituzione.
Restò nella Congregazione della Madre di Dio per 23 anni, intanto nel 1614 papa Paolo V approvò la fusione della Congregazione lucchese con le ‘Scuole Pie’ dirette da s. Giuseppe Calasanzio (1588-1648) sacerdote spagnolo trapiantato a Roma, dove le aveva fondate nel 1597.
Ma la fusione delle due Istituzioni non fu felice, diverse erano i fini e i metodi di apostolato; le “Scuole Pie” consideravano l’istruzione ministero primario, con emissione del voto di povertà; mentre la Congregazione lucchese dedita al ministero sacerdotale, considerava la scuola un’appendice dell’apostolato teso alla salvezza delle anime e contraria al voto di povertà.
Pertanto nel 1617 dopo una convivenza di tre anni, in cui si vide anche il calo del numero degli studenti, dai 1200 raggiunti nel 1614 con il rettorato di Pietro Casani nell’Istituto di S. Pantaleo delle Scuole Pie a Roma, ai circa 1000 del 1617 per la mancanza di aiuto nel magistero, che si sperava giungesse copioso dalla Congregazione lucchese, il papa su richiesta comune, sciolse l’unione dando la dignità di Congregazione ai figli del Calasanzio, denominandola “Congregazione Paolina della Madre di Dio delle Scuole Pie”, che poi nel 1621 diventerà l’”Ordine delle Scuole Pie”.
Fu data l’opportunità ai membri delle due Congregazioni di fare un’eventuale scelta e il Casani con alcuni novizi e fratelli laici, attratto soprattutto dal carisma del voto di povertà, infatti sarà chiamato ‘Pietro il povero’, passò definitivamente nelle “Scuole Pie”.
Si mise sotto la guida del fondatore s. Giuseppe Calasanzio, avendo ben compreso il carisma degli ‘scolopi’, come venivano chiamati i membri dell’Istituzione, di salvare la gioventù attraverso la scuola.
Insieme al fondatore prese l’abito religioso e il nome di Pietro della Natività di Maria nel 1617; fu rettore delle Scuole di S. Pantaleo a Roma, maestro dei novizi, insegnante di filosofia e teologia, poi assistente generale e visitatore dei collegi; fu il principale aiuto del Calasanzio nella diffusione delle ‘Scuole Pie’ in Italia e in Germania.
Dopo un’amara delusione in Sicilia, dove pur già stabilendo una Casa con alcuni novizi a Messina, per l’opposizione soprattutto dei Gesuiti, già presenti con le loro scuole nell’Isola, non riuscì ad avere la licenza della Curia, pertanto il 14 aprile 1627 si spostò a Napoli.
Per la città partenopea fu una scelta provvidenziale, perché determinò una rinascita ed un interesse generalizzato, dal popolo ai nobili, verso la povertà della gente. Prese la carica di Rettore della Casa della Duchesca già fondata dal Calasanzio; suscitò l’entusiasmo dei religiosi e persone private, che cercarono di dotare la Casa di locali più idonei alle attività scolastiche, religiose e ricreative.
Una parte di essa sarà tramutata nella Chiesa dell’Annunziata poi di S. Anna. Durante il suo provincialato a Napoli, la scuola fu guidata da 30 religiosi e frequentata da 600 alunni, le vocazioni religiose degli Scolopi aumentarono a 57. Ebbe il singolare privilegio di essere un paciere, ricercato nelle controversie fra molti nobili e potenti famiglie.
Durante il periodo napoletano lavorò molto per la diffusione delle Scuole Pie nell’Italia Meridionale, fondò le Case di Bisignano nel 1627, Campi Salentina nel 1628; fondò a Napoli alcune Congregazioni per laici per promuovere la carità cristiana, come quella della Purificazione per i Commercianti, per gli Artisti, per Adulti e Giovani, per i Nobili.
Nella scia di questo religioso, povero ed austero, i padri Scolopi che operarono ed operano a Napoli hanno proseguito l’Opera della Congregazione nel grande Istituto Calasanzio, posto al fianco del palazzo arcivescovile, altri Istituti in città e provincia ed una parrocchia.
A seguito di coinvolgimenti storici dell’epoca, che videro in primo piano Galileo Galilei, i Medici di Firenze e soprattutto per le controversie, maldicenze e sete di potere di un loro confratello padre Mario Sozzi, Pietro Casani venne deposto dal Tribunale dell’Inquisizione, insieme con il Calasanzio e altri Assistenti Generali, accettò la disposizione con ammirevole pazienza e fortezza.
Restò a fianco del Calasanzio nei momenti più dolorosi per l’Ordine delle Scuole Pie, che il 17 marzo 1646, dopo varie visite inquisitorie, venne ridotto a semplice Congregazione, con la facoltà dei membri di passare in altri Ordini.
Morì il 17 ottobre 1647 a Roma nella Casa di S. Pantaleo, assistito dal Calasanzio, che morirà 10 mesi dopo; le sue spoglie riposano accanto a quelle del Calasanzio e del venerabile Glicerio Landriani nella medesima Casa romana.
In vita ebbe la stima dei due grandi santi fondatori, con i quali era diventato, in momenti successivi, il più vicino collaboratore: s. Giovanni Leonardi e s. Giuseppe Calasanzio.
Fra i suoi confratelli sia dell’una, che dell’altra Congregazione, era considerato “teologo e uomo insigne in virtù e di grande spirito e sapere”. Già in vita esisteva una lista di 24 fatti miracolosi, da lui operati, si parlava di fatti prodigiosi e fenomeni mistici; era dovunque chiamato “padre santo”, alle sue prediche in piazza accorrevano migliaia di fedeli; i suoi funerali furono un’apoteosi per la partecipazione di una grande folla.
Alla fama di santità contribuirono senz’altro gli effetti ottenuti con i suoi ‘esorcismi’, cioè delle sue preghiere con le quali si chiede a Dio per i meriti della Passione di Gesù, l’intercessione di Maria e di alcuni santi, la liberazione da ogni male del corpo e dello spirito; ‘esorcismi’ da lui composti, i quali debitamente approvati vengono ancora oggi usati per scongiurare terremoti, tempeste, malattie contagiose e nei parti difficili.
Lo stesso Calasanzio si adoperò affinché si avviasse il processo per la sua Beatificazione e fece stampare un’immagine con gli ‘esorcismi’ che divulgò ampiamente.
Papa Giovanni Paolo II ha beatificato Pietro della Natività di Maria Casani, il 1° ottobre 1995.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2003-08-28

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