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Beata Anna di Gesł (Anna de Lobera) Monaca carmelitana

4 marzo

Medina del Campo, Spagna, 25 novembre 1545 e morta a Bruxelles, Belgio, 4 marzo 1621

Monaca professa dell’Ordine delle Carmelitane Scalze; donna interiormente libera, dotata di grande ricchezza umana e spirituale, rimase tenacemente fedele ai propositi di santità formulati sin da bambina e nell’adolescenza. Fu una valida formatrice di Carmelitane Scalze secondo il carisma di Santa Teresa d’Avila e di San Giovanni della Croce. Papa Francesco il 28 novembre 2019 l'ha dichiarata Venerabile ed il 14 dicembre 2023 ha riconosciuto un miracolo attribuito alla sua intercessione, aprendo così la strada alla sua beatificazione.



Nacque a Medina del Campo (Castilla) il 25 novembre 1545, morì a Bruxelles il 4 marzo 1621.
Ricevuta nel 1570 nel primo monastero della riforma ad Avila da s. Teresa stessa, nel 1571 la seguì a Salamanca, dove il 22 ottobre 1571 fece la professione. Condotta dalla santa alla fondazione di Beas in Andalusia, per obbedienza dovette poi passare a Granada (1581) ad aprire un monastero, l'unico che, vivente s. Teresa, non abbia ella stessa fondato. Ivi ottenne da s. Giovanni della Croce, che la chiamava "serafino" e l'apprezzava assai, il commento al Cantico Spirituale, dedicato dal santo ad Anna Nel 1586 fondò un monastero a Madrid, dove lavorò molto per la prima edizione delle opere di s. Teresa (1588), e dove ebbe a sostenere la prima lotta per difendere lo spirito di s. Teresa contro le idee del Doria e della sua Consulta. Punita, passò poi a Salamanca (1584), dove fu eletta priora (1586). Nel 1604 con la b. Anna di s. Bartolomeo ed altre quattro monache, guidata da Pietro Bérulle, passò in Francia dove fondò i monasteri di Parigi (1604), Pontoise e Dijon (1605). Alcuni dissensi col Bérulle, che sembrava dare al Carmelo francese una impronta non corrispondente all'ideale teresiano, e il desiderio di essere diretta dai Carmelitani Scalzi spinsero Anna ad accettare l'invito degli arciduchi del Belgio e a trasferirsi nelle Fiandre, dove fondò i monasteri di Bruxelles, Lovanio e Mons (1607). Tornata a Bruxelles, dopo alcuni anni di grandi sofferenze interiori e fisiche, ivi morì lasciando fama di grande santità comprovata anche da grazie e miracoli.
La causa di beatificazione fu iniziata subito dopo la morte: compiuti i processi ordinari, la causa fu introdotta a Roma il 2 maggio 1878, e il 2 maggio 1885 ne furono approvati gli scritti, lettere spirituali che ne rivelano la profonda vita interiore e la straordinaria prudenza.


Autore:
Valentino di S. Maria


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2004-03-01

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