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Sant' Emanuele Ruiz Sacerdote francescano, martire
Festa:
10 luglio
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Santander, Spagna, 5 maggio 1804 - Damasco, Siria, 10 luglio 1860
Manuel Ruiz López era nato il 5 maggio 1804 a San Martín de las Ollas (Spagna), entrò nel 1825 tra i Frati Minori Scalzi della riforma di San Pietro d’Alcántara e fu ordinato sacerdote nel 1830. L’anno successivo, fu inviato nella Terra Santa ove svolse un fecondo apostolato. Dal 1859 fu superiore del convento francescano di Damasco. Durante l’irruzione dei miliziani, il suo primo pensiero fu di recarsi in chiesa e consumare le Specie Eucaristiche per non esporle alla profanazione. Fu messo a morte ai piedi dell’altare. Papa Pio XI lo beatificò il 10 ottobre 1926 insieme ai compagni di martirio. Papa Francesco ha proceduto alla loro canonizzazione il 20 ottobre 2024.
Martirologio Romano: A Damasco in Siria, passione dei beati martiri Emanuele Ruíz, sacerdote, e compagni, sette dell’Ordine dei Frati Minori e tre fratelli fedeli della Chiesa Maronita, che, con l’inganno consegnati ai nemici da un traditore, furono sottoposti per la fede a varie torture e conclusero il loro martirio con una morte gloriosa.
[I loro nomi sono: beati Carmelo Volta, Pietro Soler, Nicola Alberca, Engelberto Kolland, Ascanio Nicanor, sacerdoti, e Francesco Pinzao e Giovanni Giacomo Fernández, religiosi, dell’Ordine dei Frati Minori; Francesco, Mootius e Raffaele Massabki, fratelli.]
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Manuel Ruiz, figlio di Manuel e Agustina López, nacque il 5 maggio 1804 a Martín de las Ollas, località della provincia di Burgos (Spagna), nella regione di Las Merindades. Fu battezzato il giorno seguente, 6 maggio, con lo stesso nome di suo padre, come era consuetudine in quella comarca. Ebbe due fratelli: Ángel e Julián. Ricevette dai genitori una sana istruzione religiosa e un solido senso del dovere. Il parroco don Luis Rábago lo introdusse allo studio dei primi elementi della lingua spagnola e della grammatica latina. Nel 1825, all’età di 19 anni, Manuel entrò nell’Ordine dei Frati Minori nella Provincia dell’Immacolata Concezione dei Frati Minori Scalzi della riforma di San Pietro d’Alcantara, nell’antico convento di San Miguel de las Victorias in Priego. Emessa la professione, fu ordinato sacerdote nel 1830. Il 20 luglio 1831 il Beato, con 26 compagni, si imbarcò per la Terra Santa dal porto di Cádiz, sbarcando a Giaffa il 3 agosto successivo. In quella spedizione era presente anche il Beato Carmelo Bolta di Valencia, suo futuro compagno di martirio. Come tutti i missionari che giungevano in Palestina, il Beato Manuel ebbe l’opportunità di visitare innanzitutto i vari Luoghi Santi: Betlemme, Tiberiade, Gerusalemme, Santo Sepolcro. Per la preparazione “tecnica” dei missionari nella Custodia di Terra Santa, cioè per l’apprendimento delle lingue e della cultura locale, era stata istituita una scuola di lingua araba in Harissa, nel Libano, e un’altra a Damasco. Il Beato Manuel con alcuni suoi compagni fu destinato al convento di Damasco. Qui i Francescani attendevano alla cura pastorale di circa 500-600 cattolici di rito latino, altrettanti di rito armeno, 500 di rito siriaco e fino a 6.000 di rito greco, tutti residenti nella città, senza contare quelli dei dintorni. Il Beato Manuel ebbe una particolare propensione per l’apprendimento delle lingue orientali. Non ebbe difficoltà, perciò, a svolgere anche un ampio apostolato esterno, distinguendosi per zelo e virtù. Gli arabi lo chiamavano familiarmente “Padre Pazienza”. Dopo aver soggiornato per qualche tempo, per ragioni di salute, in Italia nel convento di San Francesco a Lucca, rientrò a Damasco. Ammalatosi nuovamente, nel 1847 rientrò in Spagna, dove sperimentò le difficoltà dell’esclaustrazione, per la chiusura dei conventi fin dal 1835: chiese perciò sostegno all’Obra Pía di Ma drid, e l’alloggio in casa di uno dei suoi fratelli, a San Martín de las Ollas. Recuperata la salute, accettò l’incarico di confessore e di insegnante di lingua ebraica nel Seminario Metropolitano di Burgos restandovi fino al 1848. Fu quindi parroco della parrocchia di Para, piccolo paese vicino Espinosa de los Monteros, lasciandovi il ricordo del suo zelo apostolico e delle sue virtù. Il 4 settembre 1857 il Beato Manuel si imbarcò nuovamente per la Terra Santa insieme a P. Manuel Gómez, Augustín Méndez, Felipe Varela e i fratelli Juan José e José Juan Caravaca. Il 1° ottobre successivo giunsero a Giaffa e il 7 furono ricevuti dal Consolato di Spagna a Gerusalemme. Il 18 gennaio 1858 venne nominato Superiore di Ramle e nell’ottobre successivo trasferito a Damasco come Presidente del convento. Svolse il suo incarico con coraggio e fortezza, mettendosi in mostra per il suo zelo e la sua carità. Il 2 luglio 1860 scrisse una lettera al Procuratore di Terra Santa a Gerusalemme, che dimostra la piena consapevolezza dei gravissimi rischi che correva insieme alla sua comunità. Il suo martirio avvenne nella chiesa conventuale del convento di Damasco ai piedi dell’altare, dove si era recato per consumare le specie eucaristiche evitandone la profanazione.
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