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Beato Timoteo (Stanislaw) Trojanowski Religioso e martire

28 febbraio

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Sadlowo, Polonia, 29 luglio 1908 - Oswiecim, Polonia, 28 febbraio 1942

Stanislaw Antoni Trojanowski nacque nel 1908 nel villaggio di Sadlowo, nella diocesi di Plock, in Polonia. Lavorò per aiutare la precaria economia della famiglia. A 22 anni entrò nel convento dei Frati Minori Conventuali a Niepokalanów, prendendo il nome di Tymoteusz. Vi lavorò al reparto spedizioni della rivista "Rycerz Niepokalanej" (Cavaliere dell'Immacolata) - fondata dal superiore del convento, il futuro martire padre Massimiliano Kolbe - nel magazzino e nell'infermeria. Nell'ottobre del 1941 fu arrestato dalla Gestapo insieme ad altri sei frati e rinchiuso nella prigione di via Pawiak, a Varsavia. Deportato ad Auschwitz, fu messo ai lavori forzati. Cercò di infondere ai prigionieri - in quelle condizioni tremende - la fiducia in Dio. Ammalatosi di polmonite, morì il 28 febbraio 1942. E' stato proclamato beato da Giovanni Paolo II il 13 giugno 1999 a Varsavia nel gruppo di 108 martiri polacchi del nazismo.

Martirologio Romano: Nel campo di sterminio di Auschwitz vicino a Cracovia in Polonia, beato Timoteo Trojanowski, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali e martire, che, durante la dominazione della sua patria sotto un regime ostile agli uomini e alla religione, sfinito dai supplizi subiti per aver confessato la sua fede cristiana, portò a compimento il suo martirio.


Stanislaw Antoni nacque il 29 luglio 1908 nel villaggio di Sadlowo, nella diocesi di Plock, dai genitori Ignacy e Franciszka Zebkiewicz. Le precarie condizioni familiari lo portarono a lavorare sin dalla tenera età. Ciò comportò una ridotta frequeza alla scuola primaria. Il 5 marzo 1930 entrò nel convento dei Frati Minori Conventuali a Niepokalanów ed il 6 gennaio 1931 poté iniziare il noviziato con il nome di Tymoteusz. Feke la professione semplice il 2 febbraio 1932 e quella solenne l’11 febbraio 1935. Tutta la sua vita religiosa si svolse a Niepokalanów, lavorando nel reparto di spedizione del periodico “Cavaliere dell’Immacolata”, nel magazzino di rifornimento e nell’infermeria, ove si dedicava ai confratelli malati. Il 3 maggio 1937 comunicò al suo superiore il desiderio di recarsi in missione “ovunque e in qualsiasi momento, a disposizione della volontà di Dio”. Frate disciplinato e fedele alla sua vocazione, godeva di grande fiducia da parte del suo celebre superiore, padre Kolbe. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale nel 1939, preferì restare a Niepokalanów. Il 14 ottobre 1941 venne arrestato dalla Gestapo con sei confratelli, fra cui fra Bonifacy, e rinchiuso in prigione a Varsavia. In prigione poté dedicare molto tempo alla preghiera, infondendo coraggio agli altri ed offrendosi sempre per i lavori più pesanti. L’8 gennaio 1942 fu nuovamente deportato con fra Bonifacy nel campo di concentramento di Oswiecim con il numero 25431. Inizialmente fu destinato al trasporto dei materiali da costruzione, poi allo scavo e al trasporto della ghiaia ed infine alla raccolta del ravizzone. Sopportò sempre con estremo coraggio la fame, il freddo ed il duro lavoro. Non si perse mai d’animo, incoraggiando addirittura gli altri coprigionieri esortandoli a confidare nella protezione di Dio. Il freddo gli causò una polmonite che lo portò alla morte nell’ospedale del lager il 28 febbraio 1942.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2005-10-23

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