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Beato Giovanni Pantalia Religioso gesuita, martire

31 ottobre

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Prizren, Kosovo, 2 giugno 1887 – Scutari, Albania, 31 ottobre 1947

Fratel Gjon (albanese per Giovanni) Pantalia, nato in Kosovo, entrò nella Compagnia di Gesù, ma per umiltà volle restare fratello coadiutore. Fu l’animatore principale, a livello sociale e culturale, del Collegio Saveriano dei Gesuiti a Scutari, istituto che curava la formazione della futura classe dirigente dell’Albania. Durante la prima ondata di persecuzione da parte del regime comunista, in seguito all’arresto e alla fucilazione dei padri Giovanni Fausti e Daniel Dajani, divenne il responsabile morale della congregazione in Albania (padre Fausti era il viceprovinciale). A sua volta venne arrestato, torturato e infine imprigionato nell’ex convento dei francescani a Gjudahol, quartiere di Scutari. Nel tentativo di evadere, saltò da una finestra, ma si spezzò le gambe: morì, per mancanza di cure, il 31 ottobre 1947. Compreso nell’elenco dei 38 martiri albanesi di cui fanno parte anche i padri Fausti e Dajani, è stato beatificato il 5 novembre 2016 a Scutari.



Fratel Gjon Pantalia era un albanese del Kosovo. Era nato a Prizren il 2 giugno 1887. Era cugino, da parte della madre, di Madre Teresa di Calcutta. Di famiglia modesta, prima di entrare nella Compagnia di Gesù lavorava come fattorino nel bazar della sua città natale.
Dopo aver fatto il Noviziato a Soresina, in Italia, i Superiori volevano che intraprendesse gli studi per essere sacerdote, ma la sua umiltà lo spinse a restare semplice Fratello coadiutore.
Fr.Pantalia, durante gli anni della seconda guerra mondiale, era conosciuto da tutta l’élite cattolica albanese. Era in effetti l’uomo chiave del Collegio dei Gesuiti di Scutari, dedicato a S.Francesco Saverio. Collegio che è stato vivaio di futuri insegnanti, avvocati, uomini politici e sacerdoti.
Era l’animatore di tutte le attività sociali e culturali del Collegio. Era contemporaneamente professore, consigliere pedagogico, animatore teatrale, direttore del coro e dell’orchestra, compositore, scrittore e direttore spirituale.
Malgrado - o proprio perché aveva tutte queste incombenze - Fr.Gjon Pantalia riuscì a salvare molti suoi alunni sia quando erano ricercati dalle autorità italiane che occuparono l’Albania, sia dopo da quelle tedesche.
Tra questi alunni da lui messi in salvo, alcuni dopo la guerra ricoprirono incarichi tra le fila comuniste, e protessero questo coraggioso Fratello durante la prima ondata della persecuzione religiosa, che prese di mira anche i gesuiti nel 1945.
Fr.Pantalia, nonostante fosse strettamente sorvegliato, si adoperò per mettere al sicuro gli oggetti di valore del Collegio e per trovare avvocati che accettassero di difendere i sacerdoti arrestati. Soprattutto si sforzava affinché le attività scolastiche proseguissero nel miglior modo possibile, cosa che faceva notevolmente indispettire il nuovo regime comunista.
Dopo l’arresto dei Padri Fausti e Dajani, Fr.Gjon Pantalia, pur essendo un semplice Fratello coadiutore, appariva agli occhi di tutti – e anche del regime – come il responsabile morale della Compagnia di Gesù. I suoi ragionamenti, la sua influenza sui giovani, la sua straordinaria umiltà, ne facevano agli occhi della dittatura comunista un ostacolo da abbattere.
Per non suscitare reazioni venne arrestato discretamente, nel settembre (o nell’ottobre secondo altri) del 1946. Fu selvaggiamente torturato: bastonate, corrente elettrica, schegge di legno nelle unghie ecc…
Fu quindi portato nel convento francescano di Gjudahol, che era stato trasformato in prigione. Malato, ridotto in pessime condizioni per i maltrattamenti subiti, venne rinchiuso in una cella accanto alla chiesa.
Nonostante le sue precarie condizioni Fr.Pantalia tentò di evadere, senonché, spossato com’era per le torture subite, cadde nel tentativo di fuggire da una finestra e si spezzò le gambe. Morì, per mancanza di cure, tra atroci sofferenze, il 31 ottobre 1947.
Alla fine del 2002 è stato aperto il processo canonico per i Martiri Albanesi, vittime della persecuzione religiosa in Albania durante gli anni della dittatura comunista (1943-1989). Riguarda sette vescovi, molti sacerdoti diocesani, tre gesuiti, tredici francescani, un seminarista. Oltre al Fr.Gjon Pantalia, gli altri gesuiti martiri sono i Padri Giovanni Fausti e Daniel Dajani. Sono stati beatificati il 5 novembre 2016 nella piazza davanti alla cattedrale di Santo Stefano a Scutari.


Autore:
Ernesto Santucci

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Aggiunto/modificato il 2016-10-21

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