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> Home > Sezione R > Santa Raffaella Maria del Sacro Cuore (Rafaela Porras y Aillón) Condividi su Facebook

Santa Raffaella Maria del Sacro Cuore (Rafaela Porras y Aillón) Fondatrice

Festa: 6 gennaio

Pedro Abad (Cordova), 1 marzo 1850 - Roma, 6 gennaio 1925

A santa Rafaela Porras y Ayllón, nata a Cordoba nel 1850, toccò la sofferenza di essere presa per insana di mente proprio dalle persone che le stavano vicino, ma la sua eredità spirituale non è andata perduta e il suo nome è stato inserito nel Martirologio da Paolo VI nel 1977. A 15 anni fece voto di castità, dedicandosi agli ultimi, e a 24, assieme alla sorella, scelse la vita religiosa. Nel 1877 a Madrid fondò le Ancelle del Sacro Cuore di Gesù. Rimase superiora per alcuni anni ma nel 1893 dovette lasciare la guida dell'Istituto a causa delle incomprensioni, vivendo da semplice suora fino alla morte, avvenuta a Roma nel 1925.

Martirologio Romano: Sempre a Roma, santa Raffaella Maria del Sacro Cuore Porras Ayllón, vergine, che istituì la Congregazione delle Ancelle del Sacratissimo Cuore di Gesù, e, ritenuta insana di mente, portò santamente a termine la sua vita tra le sofferenze e nella penitenza.


La Spagna è una Nazione che da secoli dà alla Chiesa un’abbondante fioritura di Santi e Beati, frutto di una intensa spiritualità cristiana, che la pone come numero di figure sante, forse al secondo se non al primo posto in Europa culla del cristianesimo.
E fra i suoi degni figli si annovera santa Raffaella Maria del Sacro Cuore, al secolo Rafaela Porras y Aillón, che nacque il 1° marzo 1850 a Pedro Abad (Cordova), decima dei tredici figli di Idelfonso Porras e Rafaela Aillón, appartenenti alla agiata borghesia.
A quattro anni perse il padre, pur avendo la possibilità di frequentare la migliore società di Cordova, Cadice e Madrid, non si lasciò attirare dalla vita mondana e a 15 anni si consacrò a Dio facendo il voto di castità.
A diciannove anni perse anche la madre e vincendo l’ostilità dei fratelli, si dedicò con l’unica sorella della numerosa famiglia Dolores, alla pratica della carità, assistendo gli ammalati e aiutando i poveri.
Avendo avvertita in loro la chiamata allo stato religioso, nel febbraio 1874 le due sorelle lasciarono di nascosto il paese e si ritirarono nel monastero di Santa Croce in Cordova, per poter comprendere nel raccoglimento la strada che il Signore voleva indicare loro.
Ci furono varie consultazioni con la Curia vescovile, la quale alla fine chiamò a Cordova le religiose di Maria Riparatrice da poco stabilite a Siviglia e provenienti dalla Francia; le due sorelle Porras si accollarono le spese per la fondazione in città.
Rafaela e Dolores vestirono l’abito delle religiose il 4 giugno 1874 iniziando così il Noviziato; a loro si unirono altre ragazze di Cordova formando un bel gruppo di 21 novizie.
Ma un anno dopo, le suore francesi ritornarono a Siviglia conducendo con loro quattro novizie; il vescovo di Cordova allora nominò Rafaela Porras superiora delle 16 novizie rimaste.
Si trovò nei due anni successivi a contrastare la stessa Curia diocesana, che intendeva modificare le ‘Regole’ ignaziane da lei adottate, pertanto si ritirò con le altre novizie a Andújar prima e poi a Madrid, dove il 14 aprile 1877 l’arcivescovo madrileno, cardinale Moreno, approvò il nuovo Istituto delle “Ancelle del Sacro Cuore” nome suggerito da lei e non più legato alle suore di Maria Riparatrice, confermando Rafaela Porras come superiora, la quale prese il nome di suor Raffaella Maria del Sacro Cuore di Gesù.
L’8 giugno 1877 le due sorelle emisero i voti temporanei e mentre Dolores ebbe ampia libertà di gestire l’aspetto economico, suor Raffaella Maria si dedicò alla formazione spirituale delle sue figlie, infondendo lo spirito specifico dell’Istituzione, che è quello di riparazione; attuato con l’adorazione continua del Ss. Sacramento e con l’opera di apostolato: Catechesi, case di esercizi, insegnamento, laboratori, ecc.
Nel 1887 ottenne l’approvazione definitiva della Santa Sede, sia della Congregazione che delle Costituzioni; il 4 novembre 1888 la madre generale Raffaella Maria fece la professione perpetua.
Più passavano gli anni, più evidente era la sua intensa spiritualità e l’appassionato amore per Gesù Cristo, fino a giungere negli ultimi suoi anni, alla santa ossessione della “follia della croce”, considerata un dono dell’amore di Dio.
Già quattro anni dopo l’approvazione, nel 1892, la Congregazione si era consolidata con nove Case di cui una a Roma; anche a lei come a tante altre fondatrici, toccò la sorte dell’incomprensione delle sue assistenti, che avrebbero dovuto aiutarla nel governo della Congregazione; esse la circondarono di un atmosfera di sfiducia che appannava la sua attività, procurando sofferenza alla sua anima nobile e retta.
Madre Raffaella Maria reagì sacrificandosi e immediatamente diede le sue dimissioni; le fu proposto di passare la carica alla sorella e lei accettò umilmente; così il 3 marzo 1893 divenne una semplice suora, aveva 43 anni, ed era nel pieno vigore fisico e intellettivo, ma la sua santità le fece accettare tutto ciò.
Per giunta non le fu assegnato nessun incarico, nemmeno dei più umili e per altri 32 anni visse in profondissima umiltà, obbedendo alle superiore che si avvicendavano, compreso due che avevano provocato la sua emarginazione, pregando per il bene e la diffusione della sua Congregazione e senza nutrire nessun risentimento per quanto le era capitato.
Per otto anni soffrì dolori atroci per una osteo-sinovite alla gamba, a chi cercava di confortarla diceva: “Prendete tutte le cose come se venissero dalla mano di Dio”; ripeteva spesso che si lasciava volentieri ‘squadrare’ per diventare una solida pietra di sostegno dell’Istituto.
Morì santamente il 6 gennaio 1925, nella Casa di Roma dove aveva trascorso gli ultimi anni e dove è sepolta, per ricevere in cielo la ricompensa ampiamente meritata; la sua santità fu così evidente a tutti, che già dopo undici anni dopo la morte, si aprì il processo informativo sulle sue virtù; il 22 novembre 1939 fu introdotta la causa di beatificazione e il 13 maggio 1949, madre Raffaella Maria Porras y Aillón, riceveva da papa Pio XII il titolo di venerabile.
Lo stesso papa la beatificò il 18 maggio 1952; a seguito di un miracolo attribuito alla sua intercessione, ottenuto dalla spagnola signora Encarnación García Gallardo, papa Paolo VI la proclamò santa il 13 gennaio 1977 nella Basilica di S. Pietro in Vaticano. La sua festa religiosa è il 6 gennaio.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2005-03-14

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