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Beato Ignazio Klopotowski Sacerdote e fondatore

Festa: 7 settembre

Korzeniowka, Polonia, 20 luglio 1866 - Varsavia, Polonia, 7 settembre 1931

Ignacy Kłopotowski nacque a Korzeniówska, in Polonia, il 20 luglio 1866. A 17 anni entrò nel Seminario Maggiore di Lublino e fu ordinato sacerdote il 5 luglio 1891. Ricoprì vari incarichi, sia nell’insegnamento sia nella pastorale, rendendosi conto della decadenza morale e della miseria spirituale della gente comune. Avviò quindi una tipografia, dove faceva stampare libri di preghiere e opuscoli spirituali. Diede vita anche a dei periodici, insieme a varie realtà caritative. Trasferì la sua opera a Varsavia nel 1908 e fondò, il 31 luglio 1920, le Suore della Beata Vergine Maria di Loreto, dette Suore Loretane. Morì a Varsavia il 7 settembre 1931, al culmine di un apostolato rafforzato dalla preghiera e dall’amore per l’Eucaristia.
È stato beatificato a Varsavia il 19 giugno 2005, sotto il pontificato di papa Benedetto XVI.



Educazione e formazione verso il sacerdozio
Ignacy Kłopotowski nacque il 20 luglio 1866 a Korzeniówska, in Polonia, da Jan e Isabella Dobrowolska. Fu battezzato due giorni dopo nella parrocchia di Drohiczyn. Dalla famiglia ricevette un’educazione incentrata sul binomio«Dio e Patria».
Terminato il ginnasio a Siedlce, nel 1883, a 17 anni entrò nel Seminario Maggiore di Lublino. Dopo quattro anni, fu inviato a proseguire gli studi presso l’Accademia Religiosa di Pietroburgo, dove si laureò in teologia. Il 5 luglio 1891, a 25 anni, fu ordinato sacerdote dal vescovo monsignor Jaczewski nella cattedrale di Lublino.

Gli anni di Lublino
Per 17 anni ricoprì vari incarichi pastorali e d’insegnamento. Fu viceparroco di San Paolo Apostolo, professore nel Seminario diocesano, viceparroco della parrocchia della cattedrale, cappellano dell’Ospedale di San Vincenzo de’ Paoli, cappellano della chiesa di San Stanislao e ancora professore nel Seminario fino al 1908, quando lasciò Lublino per Varsavia.
Negli anni della sua permanenza a Lublino, si distinse per l’amore profondo verso i poveri, gli orfani e i disoccupati, partecipando con sensibilità ai loro problemi morali e materiali.

Tra editoria e carità
Impiantò un’attività editoriale, che mise al servizio delle necessità spirituali dei suoi assistiti e della gente semplice e poco istruita. Per loro pubblicò libri di preghiere e di contenuto religioso, per la diffusione della dottrina cristiana. I proventi, uniti alle offerte ricevute, erano devoluti a favore dei bisognosi e delle opere caritative da lui stesso istituite.
Fondò infatti orfanotrofi e case per anziani. A Lublino organizzò la Casa del Lavoro, consistente in una scuola di avviamento all’artigianato per i giovani disoccupati. Per le ragazze avviate sulla via della prostituzione, aprì l’Asilo di Sant’Antonio, dove potevano trovare possibilità di lavoro lecito.
Nel 1905 tentò di pubblicare un giornale cattolico, «Praca» («Lavoro»), ma non ottenne il permesso delle autorità russe, che allora dominavano quella parte della Polonia. Qualche anno dopo, con l’editto di tolleranza dello zar Nicola II, poté pubblicare il quotidiano «Polak Katolik», il settimanale «Posiew» («Semina») e i mensili «Buona Domenica» e «Circolo del Rosario», tutti in lingua polacca.

A Varsavia, fonda anche le Suore della Beata Maria Vergine di Loreto
Nel 1908, con il permesso del suo vescovo e di quello di Varsavia, si trasferì lì. Organizzò una tipografia che stampava libri per la coraggiosa difesa della fede e dei principi morali cristiani.
Incardinato nella diocesi di Varsavia nel 1919, don Ignacy fu nominato parroco della parrocchia della Madonna di Loreto, presso la chiesa di San Floriano nel quartiere Praga. Anche qui si profuse nelle opere di carità, allestendo una cucina gratuita e dei dormitori per i poveri del quartiere.
Diede vita anche alla Casa Editrice Loretana. Infine, fondò la congregazione delle Suore delle Beata Maria Vergine di Loreto, con la specifica vocazione della diffusione della stampa cattolica. Morì a Varsavia il 7 settembre 1931, a 65 anni. I suoi resti riposano nel cimitero delle suore da lui fondate.

Contemporaneo di Bartolo Longo e di don Giacomo Alberione
Negli stessi anni, in Italia, Bartolo Longo (Beato dal 1980) aveva fondato a Pompei opere sociali (compresa una tipografia) e una congregazione religiosa per l’assistenza degli orfani e figli dei carcerati.
Ad Alba, invece, stavano compiendo i primi passi la Pia Società San Paolo e le suore Figlie di San Paolo, fondati da don Giacomo Alberione (Beato dal 2003) per la diffusione del Vangelo attraverso i mezzi di comunicazione.

La causa di beatificazione fino al decreto sulle virtù eroiche
Il 22 giugno 1988 la Santa Sede diede il nulla osta per l’apertura della sua causa di beatificazione, svolta nella diocesi di Varsavia e in quella di Praga. Gli atti dell’inchiesta diocesana sono stati convalidati il 20 marzo 1993.
La “Positio super virtutibus”, consegnata nel 2000, è stata esaminata dai Consultori teologi il 5 ottobre 2004 e, il 7 dicembre dello stesso anno, dai cardinali e dai vescovi membri della Congregazione delle Cause dei Santi. Il 20 dicembre 2004 il Papa san Giovanni Paolo II autorizzò quindi la promulgazione del decreto con cui don Ignacy Kłopotowski veniva dichiarato Venerabile.

Il miracolo e la beatificazione
Un asserito miracolo per ottenere la sua beatificazione è stato quindi preso in esame. Il decreto di convalida dell’inchiesta diocesana porta la data del 9 aprile 1999. La Commissione medica della Congregazione delle Cause dei Santi si è pronunciata favorevolmente circa l’inspiegabilità scientifica dell’accaduto il 25 novembre 2004.
I Consultori teologi, il 7 febbraio 2005, e i cardinali e i vescovi della stessa Congregazione, il 3 maggio 2005, hanno emesso il loro parere positivo circa il nesso tra il fatto prodigioso e l’intercessione di don Ignacy. Infine, il 30 maggio 2005, papa Benedetto XVI ha autorizzato la promulgazione del relativo decreto.
Don Ignacy Kłopotowski è quindi stato beatificato a Varsavia il 19 giugno 2005. A presiedere il rito, come inviato del Santo Padre, il cardinal Jozef Glemp, Primate di Polonia.

Le Suore Loretane oggi
Le Suore Loretane, come sono più comunemente dette, s’impegnano come agli inizi nelle attività caritative e nell’apostolato della Parola di Dio attraverso la stampa, con proprie case editrici. In Italia, a Pessano con Bornago, gestiscono l’editrice Mimep-Docete. La loro approvazione pontificia, invece, rimonta al 1971. Contano 24 case e circa 220 religiose.

Autore: Antonio Borrelli ed Emilia Flocchini
 



Ignacy Kłopotowski nacque il 20 luglio 1866 a Korzeniówka, in Polonia. Ricevette sin dalla tenera età una solida formazione religiosa dai sui genitori, nonché un fervido amore per la sua patria.
Nel 1883 Ignacy fece il suo ingresso nel Seminario Maggiore di Lublino. Il 5 luglio 1891, per mano del vescovo Franciszek Jaczewski, ricevette l'ordinazione presbiterale nella cattedrale della città.
Il novello sacerdote fu destinato come vicario parrocchiale alla parrocchia di San Paolo, ma già l'anno successivo fu trasferito come cappellano dell'ospedale di San Vincenzo e contemporaneamente divenne professore presso il seminario di cui sino a pochi mesi prima era stato allievo. Qui, per ben 14 anni, don Ignacy insegnò Sacre Scritture, Catechesi, Omiletica, Teologia Morale e Diritto Canonico.
Tra il 1892 ed il 1894 prestò servizio presso la cattedrale di Lublino come vicario, dopodichè fu nominato rettore della chiesa di San Stanislao, dove poté fornire assistenza ai fedeli greco-cattolici, allora oggetto di persecuzione.
Conosceva comunque bene la miseria generale che avvolgeva la vita di numerosi suoi compatrioti, privi di beni materiali, in preda alla decadenza morale, senza formazione né occupazione.
Di fronte ad una così tragica realtà il giovane sacerdote non poté restare indifferente e si prodigò immediatamente nella fondazione di numerosi istituzioni caritative: nuove occupazioni domestiche per i cittadini di Lublino, una scuola professionale, una sede per il recupero sotto ogni aspetto delle donne vittime della prostituzione, orfanotrofi per i bambini e ricoveri per gli anziani.
Con il prezioso aiuto delle Ancelle dell'Immacolata, don Ignacy fondò inoltre una serie di scuole rurali. A causa di ciò, tuttavia, dovette soffrire gravi repressioni da parte delle autorità russe.
Assai interessato inoltre a fornire un'adeguata assistenza spirituale anche ai più poveri, sin dai primi anni del suo ministero pubblicò dei libri di preghiere e degli opuscoli spirituali.
Nel 1905 iniziò invece a pubblicare «Polak-Katolik», seguito poi da altri giornali settimanali e mensili. Tre anni dopo trasferì la sua attività editoriale a Varsavia, al fine di aumentare il rendimento e poter iniziare nuove pubblicazioni.
Per una migliore gestione del suo grande progetto editoriale, don Ignacy decise allora di fondare la congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria di Loreto. Ciò avvenne a Varsavia il 31 luglio 1920, con l'approvazione dell'allora Nunzio Apostolico Achille Ratti, futuro papa Pio XI.
In seguito si fece ancora promotore dell'apertura di alcuni centri per curare e sfamare i bambini poveri e le donne anziane. Il ricordo che fu tramandato di lui fu quello di «padre e protettore degli orfani». La morte lo colse a Varsavia il 7 settembre 1931.
Don Ignacy Kłopotowski fu dichiarato Venerabile da Giovanni Paolo II il 20 dicembre 2004. Il 3 maggio 2005 fu poi riconosciuto un miracolo attribuito alla sua intercessione per permetterne La sua beatificazione, unitamente a quella di due suoi connazionali, è avvenuta il 19 giugno 2005 a Varsavia, per mano del cardinale Jozef Glemp, primate di Polonia, delegato di papa Benedetto XVI.

Autore: Don Fabio Arduino
 



L’amore di don Bosco per i giovani, la compassione di Bartolo Longo per gli orfani e gli ultimi, l’intuito di don Alberione nel saper sfruttare per l’evangelizzazione i mezzi della comunicazione sociale, si fondono e si amalgamano benissimo in don Ignacy Kłopotowski.
Nasce nel 1866 in Polonia, a Korzeniowka, in una famiglia che lo educa all’amore di Dio e della Patria. E’ sua madre, soprattutto, a insegnargli che «fissare lo sguardo sul Santissimo Sacramento significa immaginare con la maggior esattezza possibile di guardare Dio». E lui, fino alla fine, sarà un innamorato dell’Eucaristia.
Entra in seminario a 17 anni, a 25 è ordinato prete e per 14 anni, oltre ad alcuni incarichi pastorali, insegna Sacra Scrittura, catechetica, omiletica, teologia morale e diritto canonico. L’intelligenza viva e la predisposizione all’insegnamento potrebbero fare di lui un uomo di cultura, invece sceglie i poveri.
Sconvolto dalla miseria morale e materiale della Polonia, attanagliata tra disoccupazione, ignoranza e sottosviluppo, scopre di avere la stoffa del fondatore e così fa sorgere dal nulla una Casa di lavoro, una scuola professionale, un Ricovero per le donne sottratte al mercato della prostituzione, orfanotrofi, ricoveri per anziani, dormitori, mense.
Ma più ancora che dalla miseria materiale, il giovane prete sente l’urgenza di riscattare il suo popolo dalla miseria morale e dall’ignoranza religiosa. Si mette allora a scrivere libri, opuscoli e giornali per promuovere la fede, la pietà e la cultura: un’attività vorticosa, guardata con sospetto e osteggiata dalle autorità russe che in quegli anni dominano su quella parte della Polonia.
Diventa redattore ed editore di un quotidiano, di un settimanale e di due mensili, oltre a un periodico per bambini e a un mensile per i sacerdoti. Questo giornalista-prete, che a buon diritto potrebbe essere proclamato patrono dei giornalisti cattolici, è davvero convinto che la parola stampata è il prolungamento dell’omelia domenicale e il mezzo migliore per diffondere il Regno di Dio e ripete spesso che la stampa cattolica fa il lavoro di un missionario.
Ha intanto trasferito la sua attività editoriale a Varsavia e qui, nel 1920, fonda le suore della Beata Vergine Maria di Loreto (dette anche Suore Loretane), alle quali chiede di dare continuità alla sua ansia evangelizzatrice attraverso la carta stampata, senza dimenticare i poveri, gli orfani e i bisognosi.
Proprio quello che le suore Loretane fanno ancora oggi, sia attraverso la Casa editrice Mimep-Docete, sia nei vari orfanotrofi, asili infantili e ricoveri che continuano a gestire nello spirito del fondatore.
Don Ignacy muore il 7 settembre 1931, ad appena 65 anni, consumato dalla sua attività vorticosa e dalle energie bruciate per i tanti poveri incontrati sul suo cammino. È stato beatificato a Varsavia il 19 giugno 2005.


Autore:
Gianpiero Pettiti

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Aggiunto/modificato il 2018-02-06

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