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Santi Cassio e Fiorenzo Martiri

10 ottobre

m. Bonn (Germania), inizio IV secolo

I santi Cassio e Fiorenzo ed i loro compagni sono ritenuti dei soldati della Legione Tebea scampati all’eccidio di Agauno (odierna Saint-Maurice in Svizzera), ma non come tali sono ricordati dal nuovo Martyrologium Romanum. Raggiunsero la città tedesca di Bonn, ove si dedicarono all’evangelizzazione delle popolazioni locali. Furono quindi anch’essi decapitati in odio alla fede cristiana.

Patronato: Bonn (Germania)

Emblema: Palma, Spada, Stendardo, Croce Mauriziana

Martirologio Romano: A Bonn ancora in Germania, santi Cassio e Fiorenzo, martiri.


La città di Bonn festeggia in data odierna un misterioso gruppo di martiri citati dal nuovo Martyrologium Romanum, approvato all’alba del terzo millennio da Giovanni Paolo II: “A Bonn in Germania, ricordo dei Santi Cassio e Fiorenzo, martiri”. Per meglio comprendere l’origine del culto di questi intrepidi testimoni della fede cristiana, occorre però ripercorrere brevemente la vicenda della celebre Legione Tebea, alla quale la pietà popolare ha sempre riservato una particolare devozione ed ha leggendariamente arruolato i santi oggi in questione.
Sempre il nuovo Martyrologium Romanum riporta al 22 settembre: “A Saint-Maurice-en-Valais in Svizzera, ricordo dei Santi martiri Maurizio, Essuperio, Candido, soldati, che, come narra Sant’Eucherio di Lione, con i loro compagni della Legione Tebana e il veterano Vittore, nobilitarono la storia della Chiesa con la loro gloriosa passione, venendo uccisi per Cristo sotto l’imperatore Massimiano”. Seppur sinteticamente sono così ben riassunte le poche certezze che danno un fondamento storico al vasto culto che l’”Angelica Legio” ha avuto in Europa in particolare sui molteplici versanti alpini. Secondo successive cronache solo due furono i soldati ufficialmente scampati a tale sanguinoso eccidio, cioè i santi oggi venerati, ma un po’ ovunque iniziarono a fiorire leggende su altri soldati che trovarono rifugio in svariate località, ove intrapresero una capillare opera di evangelizzazione per poi subire anch’essi il martirio.
Nel Vecchio Continente se ne contano all’incirca 400, così suddivisi geograficamente: 58 in Piemonte, 15 in Lombardia, 2 in Emilia, 10 in Francia, 325 in Germania, 5 in Svizzera e 2 in Spagna. E questo non è purtroppo che un incompleto e sommario elenco.
Uno di questi casi è costituito appunto dai santi Cassio e Fiorenzo, che impregnarono con il loro sangue la terra tedesca e più precisamente la città di Bonn. Come in tutti i casi simili è assai arduo distinguere tra realtà e fantasia le numerose leggende sorte sul loro conto. Quando nella città tedesca si rinvennero dei resti umani, si suppose ingenuamente che essi potessero appartenere ai suddetti martiri. Andando alla ricerca di un qualche fondamento storico ci si può imbattere in talune prove archeologiche che non possono far altro che attestare l’antichità del culto dei martiri, ma non possono purtroppo fornirci una visione dettagliata della loro vita terrena. Alcune tardive quanto improbabili leggende, come avvenuto per il vicino San Gereone, sostengono il ritrovamento delle reliquie dei santi addirittura da parte dell’imperatrice Santa Elena, che fece edificare anche una primitiva chiesa in loro onore.
In sostanza le uniche cose certe paiono essere quei pochi dettagli riportati dal nuovo martirologio, cioè il ricordo dei Santi Cassio e Fiorenzo al 10 ottobre presso Bonn, vissuti in epoca imprecisata.
Il presupposto che i due martiri ed un numero imprecisato di loro leggendari compagni abbiano militato nella Legione Tebea ha automaticamente conferito loro la presunta nazionalità egiziana e ciò ha contribuito alla diffusione del culto anche presso la Chiesa Copta, che venera dunque specificatamente non solo San Maurizio ma anche tutti quei suoi leggendari compagni il cui ricordo si è diffuso in un qualche piccolo santuario d’Europa. Nel 1991, in occasione delle celebrazioni per l’anniversario del martirio di questi santi, il Patriarca di Alessandria e di Tutta l’Africa Papa Shenoud tramite un suo delegato ricevette in dono alcune reliquie di Maurizio, Cassio e Fiorenzo.
L’iconografia relativa a questi santi martiri è solita presentarlo con tutti gli attributi tipici dei soldati tebei: la palma del martirio, la spada, lo stendardo con croce rossa in campo bianco e la Croce Mauriziana, cioè trilobata, sul petto.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2005-10-06

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