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Gustavo Maria Bruni Fanciullo

Testimoni

Torino, 6 maggio 1903 – 10 febbraio 1911


Essere santi non è un privilegio di pochi, ma una meta per tutti, senza limiti di età o condizione sociale, i ragazzi e gli adolescenti in particolare, non sono mai mancati nella storia della santità cristiana, anche se per un lungo periodo, la Chiesa non ha preferito proclamare santi o beati dei fanciulli o adolescenti.
Poi, sia pur con molta cautela, si è dato il via ai processi per la beatificazione e santificazione di bambini e adolescenti, che hanno vissuto la loro breve vita nell’innocenza, nella santità, nell’immolazione di vittime, di testimoni o prescelti di fatti prodigiosi.
Ed ecco sulla scia dei Santi Innocenti, vittime di Erode, della beata Imelda Lambertini (1320-1333) di Bologna, morta di desiderio dell’Eucaristia, dei beati Francesco e Giacinta Marto veggenti di Fatima, di s. Domenico Savio oratoriano di don Bosco, di s. Maria Goretti, martire della purezza; altri ragazzi e adolescenti hanno intrapreso la lunga strada del riconoscimento ufficiale della Chiesa delle loro virtù vissute eroicamente in rapporto alla loro età.
Ne citiamo alcuni: Venerabile Mari Carmen Gonzalez-Valerio, bambina di 9 anni spagnola; venerabile Maggiorino Vigolungo 14 anni, aspirante paolino; servi di Dio Silvio Dissegna 12 anni di Moncalieri, Angela Iacobellis 13 anni di Napoli, Angelo Bonetta 13 anni di Cigole (Brescia), Giuseppe Ottone 13 anni di Torre Annunziata (NA), ecc. e tantissimi altri definiti “Testimoni del nostro tempo”, dei quali non esiste procedura in corso, ma tutti insieme, con la loro breve vita e santa morte, hanno trasmesso in vari modi e con il loro esempio, dei messaggi spirituali al distratto, convulso, frettoloso, mondo dei giovani di oggi.
E a Torino nacque uno di questi fiori di santità precoce, il 6 maggio 1903; si chiamava Gustavo Maria Bruni e la sua esistenza fu brevissima, quasi 8 anni, ma talmente intensa spiritualmente, tale da suscitare l’interesse, l’ammirazione e la venerazione dei suoi contemporanei; con l’interessamento della Società Salesiana la devozione per il piccolo Gustavo Maria Bruni, è giunta lungo un secolo fino a noi.
In quella piccola anima, era presente visibilmente l’Amore di Dio, perché non si spiega che già in età tenerissima (3 anni) Gustavo già faceva intendere di ricevere Gesù, con richieste innocenti e non capricciose, specie quando era condotto in chiesa dai religiosissimi genitori.
Ed era ancora un bambino, sei anni, quando nel 1909, il beato Michele Rua, successore di don Bosco, dal 1888 alla guida della Società Salesiana, lo ammise a ricevere la Prima Comunione nella chiesa dell’Oratorio.
Da quel giorno di autentico paradiso, tutti i suoi pensieri, tutti i suoi atti, tutte le sue parole, rivelavano l’amore che egli nutriva per Gesù.
Era tale l’ardore della sua anima, che parlava con tutti di Gesù, desiderando di diventare presto sacerdote, cosicché avrebbe potuto comunicare Gesù alle anime.
Gustavo Maria Bruni, fu ed è conosciuto come il “Piccolo Serafino di Gesù Sacramentato”; è un dono che si riceve nel tempo e nella compenetrazione del mistero, ma ad alcuni bambini è dato di amare angelicamente già nella loro tenera età, come la già citata beata Imelda Lambertini, che tanto desiderò di ricevere Gesù Eucaristia, da morirne inginocchiata nel banco della chiesa.
Gustavo faceva parte dell’Associazione dei ‘Piccoli Serafini di Gesù Sacramentato’ per l’adorazione quotidiana; di carattere gioviale e vivacissimo, amava tutti con grande trasporto, si privava di qualsiasi cosa da donare agli altri con generosità, come pure sapeva essere riconoscente per ogni servizio ricevuto.
La mano di Dio lo provò con molte sofferenze; si era in un’epoca in cui le malattie spesso erano inguaribili, perché tanti medicinali non erano stati ancora scoperti ed i ragazzi erano colpiti come e più degli adulti, la mortalità infantile era enorme.
La sofferenza vissuta da ragazzi e adolescenti è straziante, perché oltre il dolore, è visibile una vitalità, tipica dell’età, compressa e bloccata dal male e dallo stare a letto, inoltre in tanti colpisce la serenità e l’accettazione della volontà di Dio, a volte difficile a trovarsi negli adulti.
E tale fu la malattia per il piccolo Gustavo Maria Bruni, sopportata con forza e rassegnazione, tale da far meravigliare anche i più allenati nella via della perfezione; morì santamente il 10 febbraio 1911, edificando tutti, genitori, parenti e quanti l’avevano visitato nel suo piccolo Calvario.
Venti giorni prima del suo trapasso, il beato Filippo Rinaldi, allora Prefetto Generale della Pia Società Salesiana, che l’assisteva da tempo, dichiarò: “Il nostro Gustavo, ha raggiunto il più alto grado della perfezione cristiana”.
Questa autentica dichiarazione dell’esperto direttore di anime, contiene la sintesi luminosa della breve vita terrena di Gustavo, nella luce della sua esemplare santità e del suo soave Apostolato Eucaristico, che suscitò poi tante vocazioni sacerdotali e religiose; procurando con le sue grazie varie Borse Eucaristiche di studio in loro favore.
I suoi funerali furono il trionfo dell’innocenza e la sua tomba nel cimitero di Torino, diventò meta di visite devote. Su di lui fu scritta una biografia di ben 200 pagine, a cura del salesiano don Anziani, tradotta nelle principali lingue propagò nel mondo la fama di santità del Piccolo Serafino.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2006-02-15

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