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Beata Maria Carmen Moreno Benitez Vergine e martire

Festa: 1 settembre

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Villamartin, Spagna, 24 agosto 1885 - Barcellona, Spagna, 6 settembre 1936

Nel 1936, allo scoppio della guerra civile spagnola, suor Carmen e suor Amparo erano insieme nella stessa Comunità della Figlie di MAria Ausiliatrice, la prima come vicaria, mentre la seconda come tuttofare. La Comunità era composta da suore, novizie e ragazze interne che in considerazione della grave situazione di pericolo furono consigliate dalle Superiore di andare presso parenti, indossando abiti civili e di partire quanto prima per l’Italia. Suor Carmen e Suor Amparo scelsero invece di rimanere per assistere una suora appena operata di cancro, ma la notte del 1° settembre furono arrestate tutte e tre. All’alba del 6 settembre si aprirono le porte della cella: la malata venne rilasciata, mentre le altre due suore furono condotte all’ippodromo della città, vicino al mare, vennero fucilate. San Giovanni Paolo II le ha beatificate l’11 marzo 2001.

Martirologio Romano: A Barcellona sempre in Spagna, beati martiri Pietro Rivera, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, Maria Carmela Moreno Benítez e Maria del Rifugio Carbonell Múñoz, vergini dell’Istituto di Maria Ausiliatrice, le quali nella stessa persecuzione, conformate alla passione di Cristo Sposo, giunsero al premio della pace eterna.


Protomartiri delle Figlie di Maria Ausiliatrice
Tutte le congregazioni religiose hanno sempre venerato con speciale onore i loro primi martiri, quasi come se lo spargimento del loro sangue fosse indirettamente considerabile una sorta di solenne professione di fede per l’intero ordine religioso. La Famiglia Salesiana nel suo insieme venera come protomartiri i Santi Luigi Versiglia, vescovo, e Callisto Caravario, sacerdote.
Nello specifico le suore Figlie di Maria Ausiliatrice, fondate da San Giovanni Bosco e Santa Maria Domenica Mazzarello, venerano come prime martiri del loro ordine due consorelle, Maria Carmen Moreno Benitez e Maria Amparo Carbonell Munoz, vittime della persecuzione religiosa verificatasi in Spagna negli anni ’30 del XX secolo durante la guerra civile. La vita di queste due suore fu semplicissima, tutta però segnata dalla generosità e dalla prontezza nell’assumere giorno per giorno l’impegno di risposta alla chiamata quotidiana di Dio.
Ecco alcune notizie sulla vita di entrambe le religiose:

Maria Carmen Moreno Benitez
Carmen Moreno Benitez nacque a Villamartin, nei pressi di Cadice in Spagna, il 24 agosto 1885, da una famiglia benestante ma profondamente cristiana. Conobbe le Figlie di Maria Ausiliatrice a Siviglia, nel collegio in cui visse per qualche tempo dopo la morte del padre. La sua vocazione fu molto contrastata da una sorella maggiore, che più tardi se ne pentì profondamente. Infine Carmen entrò nell’Istituto delle Figlie di Maria Auslliatrice ed emise i suoi voti perpetui nel 1914. Passò per Sarria (Barcellona) e poi fu nominata direttrice della casa di Valverde del Camino e di Jerez. Ritornò infine a Sarriacome Vicaria ispettoriale.
La vita di Suor Carmen si svolse tra l’insegnamento, la direzione di opere, l’animazione di comunità. Gli anni più intensi della sua vita furono certamente quelli trascorsi a Valverde del Camino, dove conobbe Suor Eusebia Palomino, oggi “venerabile”, semplicissima cuciniera, dotata non solo di una simpatica originalità, ma anche di doni che avevano del prodigioso.

Insieme verso il martirio
Nel 1936, proprio allo scoppio della guerra civile spagnola, Suor Carmen e Suor Amparo vennero a trovarsi insieme nella medesima comunità, la prima come vicaria, mentre la seconda come tuttofare. La casa Santa Dorotea di Barcellona era stata fondata da San Giovanni Bosco con l’aiuto della Venerabile Dorotea da Chopitea, ricchissima quanto al ceto sociale, ma più povera di un certosino nel suo modo di vivere il quotidiano in pieno stile evangelico.
Nel luglio luglio di quell’anno, in piena guerra civile, la casa della comunità si trovò in situazione di pericolo. Una settantina di suore, le dodici novizie e le dieci ragazze rimaste ancora in collegio si dispersero al più presto, spesso rincasando dai loro familiari. Alcune religiose, non potendo trovare rifugio presso parenti o amici sicuri, furono ospitate nella villa Jarth, appartenente ad un protestante tedesco, caro amico delle suore. In quei giorni salparono dal porto di Barcellona due navi italiane, sulle quali parecchie suore poterono fuggire, seppur in mezzo a gravissime ansie e difficoltà. Suor Carmen e Suor Amparo scelsero invece di rimanere, pur conscie del pericolo che correvano, per assistere una suora appena operata di cancro.
Già la notte del 1° settembre i passi della violenza risuonarono sul selciato della loro casa: Suor Carmen, Suor Amparo e la loro assistita, Suor Carmen Xammar, appena uscita dall’ospedale, furono arrestate. All’alba del 6 settembre si aprirono le porte della cella: la malata venne rilasciata, mentre le due generose consorelle furono condotte all’ippodromo della città, vicino al mare. Partì la raffica omicida: Suor Carmen e Suor Amparo vennero fucilate ed i loro corpi rimasero abbandonati a terra. Nel primo pomeriggio dello stesso giorno ebbe luogo un ultimo rito: i due cadaveri vennero portati al policlinico universitario per un esame medico, in quanto gli aguzzini sentivano un’esigenza di “legalità”, volevano che sui documenti ufficiali figurasse una diagnosi, corredata da regolari macabre fotografie a noi tramandate come documento della loro immolazione in odio alla fede cristiana.

I loro resti, la beatificazione, la festa.
Non si sa purtroppo dove andarono poi a finire le salme delle due suore.
Cosa invece certa è che la loro fama di martirio si sviluppò immediatamente, in particolare all'interno dell'IStituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice ed ingenerale della Famiglia Salesiana, e portò alla loro beatificazione l’11 marzo 2001 ad opera di San Giovanni Paolo II con altre numerose vittime della medesima persecuzione.
La loro causa è stata condotta unitamente al gruppo "Giuseppe Calasanz Marqués e 31 compagni", tutti appartententi alla Famgilia Salesiana. Per tutte questo gruppo il medesimo Pontefice avva decretato il riconoscimento del martirio in data 20 dicembre 1999.
Le due Beate sono ricordate dal Martirologio Romano erroneamente in  data 1° settembre, anniversario del loro arresto, anziché il 6, anniversario della nascita al cielo. La loro memoria liturgica è celebrata in comune con tutti gli altri Beati Martiri Salesiani in Spagna il 22 settembre.


Autore:
Don Fabio Arduino


Note:
Per segnalare grazie o favori ricevuti per sua intercessione, oppure per informazioni, rivolgersi al Postulatore Generale della Famiglia Salesiana: postulatore@sdb.org

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Aggiunto/modificato il 2024-09-04

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