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San Luca Kirby Sacerdote e martire

30 maggio

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Richmond, Inghilterra, 1549 – Tyburn, Inghilterra, 30 maggio 1582

Martirologio Romano: A Londra in Inghilterra, san Luca Kirby, sacerdote e martire, che, durante la persecuzione della regina Elisabetta I, dopo molti supplizi, fu appeso alla triplice forca di Tyburn. Insieme a lui patirono sul medesimo patibolo i beati sacerdoti e martiri Guglielmo Filby, Lorenzo Johnson e anche Tommaso Cottam, della Compagnia di Gesù.


San Luca Kirby appartiene alla folta schiera di martiri inglesi uccisi in odio alla fede cattolica in seguito allo scisma anglicano, causato dal divorzio del re Enrico VIII e dall’imposizione di un giuramento di fedeltà al sovrano medesimo quale nuovo capo della Chiesa d’Inghilterra.
Luca nacque nel 1549 probabilmente a Richmond, nella contea di York, da un’antica e nobile famiglia originaria del Lancashire. Conseguì il dottorato in lettere presso l’università di Cambridge, poi a Lovanio si riconciliò con la Chiesa cattolica e, desideroso di spendere la sua vita per cristo nel ministero sacerdotale, nel 1576 entrò nel Collegio inglese di Douai. Nel settembre 1577 poté finalmente ricevere l’ordinazione presbiterale a Cambrai, ma solo il 18 ottobre successivo officiò la sua prima Messa. L’anno seguente, nel mese di maggio, fu destinato alla missione inglese, ma già nell’agosto si trasferì a Roma per perfezionare i suoi studi. Nella primavera del 1579 il Kirby fu incluso tra il gruppo di studenti che seguirono Padre Edmondo Campion nelle missioni inglesi: partì dunque da Roma il 18 aprile 1580, giunse a Reims il 27 maggio, finché il 16 giugno insieme a Matteo Fox e Guglielmo Hartley proseguì a piedi sino a Dunkerque, ove si imbarcò per l’Inghilterra.
Nell’isola tuttavia non gli fu possibile svolvegere alcuna attività missionaria, poiché a Dover venne arrestato e rinchiuso per qualche tempo a Westminster nelle prigioni di Gatehouse, per essere poi trasferito insieme ad altri sacerdoti, il 5 dicembre 1580, alla Torre di Londra, ove fu sottoposto a torture atroci. Il 14 novembre 1581 Luca Kirby fu processato insieme al Padre Campion ed altri compagni di prigionia, imputato per un presunto complotto contro la regina. Riconosciuto colpevole da una discutibile giuria, fu inevitabile la sua condanna a morte. Per ragioni a noi ignote, venne però rinviata per mese l’esecuzione e solo il 30 maggio 1582 Luca Kirby affrontò il patibolo dichiarando sino all’ultimo la sua innocenza, ma anche la sua ferma contrarietà alla supremazia della regina in ambito spirituale. Insieme a lui affrontarono il martirio quel giorno anche Guglielmo Filby, Lorenzo Johnson e Tommaso Cottam.
Alcuni documenti hanno tramandato ai posteri la vicenda di questo eroico testimone della fede cattolica, nonché una sua lettera inviata ad alcuni amici il 10 gennaio 1582. A Stonyhurst sono conservate ancora oggi le sue reliquie. La Chiesa, che mai dimenticò la sua fedeltà alla sede di Roma, ha glorificato in terra il suo servo: Papa Leone XIII lo ha beatificato il 29 dicembre 1886 insieme a numerose altre vittime della medesima persecuzione, mentre Paolo VI infine lo dichiarò “santo” insieme ai 40 Martiri d’Inghilterrra e Galles.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2007-05-29

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