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Beato Everardo Hanse Sacerdote e martire

31 luglio

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† Londra, Inghilterra, 31 luglio 1581

Martirologio Romano: A Londra in Inghilterra, beato Everardo Hanse, sacerdote e martire, che, fin dal giorno in cui aveva abbracciato la fede cattolica, la custodì premurosamente, la propagò tra i concittadini e la confermò con il suo glorioso martirio a Tyburn sotto la regina Elisabetta I.


Nato nella contea di Northampton da famiglia protestante, compi gli studi a Cambridge per diventare ministro del culto e fu ben presto sistemato con un buon beneficio. Colpito da una grave malattia nel 1579, comprese la situazione della sua anima e fece perciò chiamare suo fratello Guglielmo, prete cattolico, nelle cui mani pronunziò l'abiura. Rinunziò poi al beneficio e parti per la Francia dove, nel seminario di Reims, studiò teologia per circa un anno e fu ordinato sacerdote il 25 marzo 1581.
Subito dopo venne inviato in Inghilterra insieme ad altri sacerdoti, sotto altro nome e cor incarichi apparentemente diversi; ma il suo ministero in patria durò pochi mesi appena. Un giorno mentre visitava i prigionieri cattolici a Marshalsea fu preso e sottoposto ad interrogatorio e, avendo subito confessato la sua qualifica di sacerdote cat tolico, fu rinchiuso nelle carceri di Newgate ed incatenato (26 giug. 1581).
Il processo si svolse tra vari tentativi di comprometterlo sulle questioni della supremazia papale nelle cose spirituali e in quelle materiali, e dell'infallibilità e impeccabilità del papa stesso. Il beato seppe illustrare e difendere molto bene la dottrina cattolica e rimase ben saldo di fronte ai tentativi di farlo ritrattare, mentre era in carcere respinse sia l'accusa di tradimento, poiché riconosceva la regina come legittima sovrana e la sua supremazia nelle cose non di fede, sia l'invito a pregare con i ministri di culto.
La sentenza di morte fu pronunciata il 28 lugl. ed eseguita il 31 seguente al Tyburn. Sul carro pregava ad alta voce e faceva la sua professione di fede; impiccato, fu deposto ancora vivente e straziato in modo orrendo. Durante i supplizi fu udito dire ancora: « Oh felice giorno! ». In un ms. conservato a Douai si parla di miracoli verificatisi alla sua morte e particolarmente del suo cuore che, gettato sulle fiamme, ne balzò fuori.
Del beato è rimasta una lettera scritta il giorno prima della morte al fratello sacerdote, nella quale lo pregava di sistemare alcuni piccoli affari pendenti; da quelle poche righe spira serenità di spirito ed una grande precisione nelle questioni materiali. La lettera termina ricordando l'espressione di Gesù: « Tolle crucem tuam et sequere me », a cui aggiunge Vale in Domino.
L'Hanse fu beatificato da Leone XIII nel 1886 e la sua festa viene celebrata nella diocesi di Northampton il 30 lugl., sebbene egli sia morto il 31.


Autore:
Giovanni Battista Proja


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2008-11-20

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