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Santi Francesco Jaccard e Tommaso Tran Van Thien Martiri

21 settembre

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† Vietnam, 20 settembre 1838

Martirologio Romano: Nella fortezza di Quang-Tr? in Annamia, ora Viet Nam, santi martiri Francesco Jaccard, sacerdote della Società per le Missioni Estere di Parigi, e Tommaso Tr?n Van Thi?n, che, sotto l’imperatore Minh M?ng, subirono per Cristo carcere e percosse e morirono, infine, strangolati.


FRANCESCO JACCARD

Nacque a Onion (ora dioc. di Annecy) il 6 sett. 1799; compiuti gli studi nei seminari di Mélan e di Chambéry, entrò nel 1821 in quello delle Missioni Estere di Parigi. Ordinato sacerdote, fu inviato nella missione di Cocincina e, nominato provicario generale, fissò la sua residenza a Phuong-Ru. Denunziato da un infido pagano (14 lugl. 1827), quando vide il villaggio circondato dai soldati, riuscì a nascondersi nel folto di un bosco di bambù; ma poi, vedendo inutile ogni scampo e d'altra parte temendo che, non trovandolo, il furore della truppa si scatenasse sui fedeli, usci dal nascondiglio e si consegnò ai soldati. Condotto a Hué fu incaricato di varie traduzioni e seppe guadagnarsi cosi profondamente la stima degli addetti alla corte, che ottenne di ritornare alla sua attività missionaria, pur continuando ad occuparsi delle eventuali traduzioni richieste. Viveva però sempre in stato di allarme perché la persecuzione in atto non prometteva una vita sicura. Mentre, infatti, si trovava nel villaggio cristiano di Duong-Son, i pagani del paese vicino di Cai-Lao lo accusarono di avervi condotto i suoi fedeli per rapinarli, cosa del tutto falsa. Ma il prefetto non accettò la sua difesa e ne informò il re, a cui rimise la punizione.
Passato di tribunale in tribunale, fu prima condannato a morte e poi, commutata la pena, all'esilio nella provincia di Ai-Lao (1833), indi a Cam-Ló.
Ma ecco una nuova questione: la scuola aperta dal Candah a Di-Loan suscitò le ire del re, che la fece distruggere, promuovendo, nello stesso tempo, indagini per sapere quale parte vi avesse avuta il Jaccard. I mandarini lo riconobbero innocente, però, senza altre domande, gli intimarono di apostatare; al suo rifiuto gli imposero la canga e le catene, lo trascinarono nella prigione di Quang-Tri, dove trovò il suo futuro compagno di martirio, Tommaso Thien. Là ebbe a subire molte flagellazioni, fino a non potersi più reggere in piedi. Più tardi gli furono infitte tenaglie ardenti nelle cosce, così da bruciargli le carni fino all'osso; infine, il 20 sett. 1838 subì la morte per strangolamento, assieme al Thien.
I corpi dei martiri furono sepolti in due fosse, l'una accanto all'altra, e nel 1847 le reliquie furono trasportate a Parigi nel seminario delle Missioni Estere. Fu beatificato da Leone XIII il 27 magg. 1900.

TOMMASO THIEN

Compagno di martirio del p. Jaccard, il Thien aveva solo diciotto anni quando colse la palma del martirio. Nato nel 1820 da famiglia cristiana nel villaggio di Trung-Quang, passò al collegio di Di-Loan, da poco ristabilito dal p. Candalh; ma vi era appena giunto, che fu arrestato con altri cristiani indigeni, tradotto a Quang-Tri e presentato al mandarino, il quale cercò da prima di indurlo all'apostasia con le buone; ma non ottenendo che rifiuti decisi, gli inflisse quaranta colpi di bambù, che il martire sopportò sorridendo, gli occhi fissi al cielo e in volto la limpida gioia di versare il sangue per la sua fede. I compagni arrestati con lui a Di-Loan, cedettero alle promesse del mandarino, sperando di ottenere subito la libertà; ma tardando questa a venire, ne incolparono la costanza del Thien e si trasformarono nei più accaniti persecutori insistendo con minacce a che anch'egli imitasse l'esempio del loro tradimento; ma tutto fu inutile. Il martire, chiuso in prigione, flagellato orribilmente, fu infine condannato a morte per strangolamento; l'esecuzione ebbe luogo il 21 sett. 1838. Il corpo, sepolto a Phan-Bien, presso Quang-Tri, in una fossa accanto a quella del p. Jaccard, vi rimase fino al 1847, quando fu portato in Francia nel Seminario delle Missioni Estere di Parigi. Il Thien fu beatificato da Leone XIII il 27 magg. 1900.


Autore:
Celestino Testore


Fonte:

Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2008-11-12

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