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† Picadero de Paterna, Spagna, 24 novembre 1936
Beatificate l'11 marzo 2001 da San Giovanni Paolo II.
Martirologio Romano: Nel villaggio di Picadero de Paterna nel territorio di Valencia in Spagna, beate Niceta di Santa Prudenza Plaja Xifra e compagne, vergini dell’Istituto delle Suore Carmelitane della Carità e martiri, che, tenendo le lampade accese, meritarono di accostarsi con Cristo Sposo alle nozze eterne. [I loro nomi sono: Paola di Santa Anastasia Isla Alonso, Antonia di San Timoteo Gosens Sáez de Ibarra, Daria di Santa Sofia Campillo Paniagua, Erundina di Nostra Signora del Monte Carmelo Colino Vega, Consolata del Santissimo Sacramento Cuñado González, Concetta di Sant’Ignazio Odriozola Zabalía, Feliciana di Nostra Signora del Monte Carmelo de Uribe Orbe, Concetta di Santa Maddalena Rodríguez Fernández, Giusta di Maria Immacolata Maiza Goicoechea, Chiara di Nostra Signora della Speranza Ezcurra Urrutia e Candida di Nostra Signora degli Angeli Cayuso González.]
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Beate APOLONNIA LIZARRAGA (APOLLONIA DEL SS. SACRAMENTO) e 24 compagne
Si tratta di religiose spagnole dell'Istituto delle Suore Carmelitane della Carità, martirizzate in luoghi e date diverse durante i primi mesi della persecuzione religiosa verificatasi nell'ambito della guerra civile spagnola (1936-39). La causa della loro ro beatificazione fu introdotta a Roma il 2 lug. 1959. Le 25 martiri sono: la superiora generale della congregazione (Lizarraga, Apollonia del SS. Sacramento), 9 suore componenti la comunità di Cullera (Valenza), 12 suore della comunità della Casa di Misericordia di Valenza, 2 suore appartenenti ad altre comunità e la nipote di una di queste ultime.
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La Casa di Misericordia di Valenza, ente pubblico dipendente dalla Deputazione Provinciale, era retto dalle Carmelitane della Carità dalla metà del secolo XIX, ed esse, fino alla proclamazione della Repubblica nel 1931, avevano mantenuto ottime relazioni con le autorità civili. Da quella data cominciarono ad infiltrarsi nell'ospizio i sentimenti di odio e di persecuzione che si avvertivano al di fuori. Il 22 lug. 1936 vi si celebrò l'ultima messa; nel pomeriggio di quello stesso giorno furono bruciate le chiese della città e le religiose furono obbligate ad abbandonare la casa. Consigliate dalla superiora provinciale, varie suore si rifugiarono presso le rispettive famiglie. Dodici di loro rimasero unite in città in un appartamento a los Cambios. Sarebbe stato il gruppo scelto da Dio per essere testimoni di Cristo crocifisso. Furono infatti arrestate e, dopo una sosta nella sede del comitato (Grabador Estévez), furono rinchiuse nel carcere femminile di Alacuàs. Morirono martiri il 24 nov. 1936, fucilate nel maneggio di Paterna (Valenza), dove i loro corpi furono abbandonati. Le dodici martiri erano:
Plaja, Niceta (Prudenzia). Era la superiora della comunità, ed era nata a Torrent, provincia di Gerona, il 31 ott. 1865. Era entrata nell'istituto religioso a 17 anni. Dopo le destinazioni di Palafrugell e Llagostera, giunse alla Casa di Misericordia di Valenza nel 1886, dove rimase fino al martirio. Carattere forte e materno, soffrì in silenzio negli anni di tensione tra il 1931 e il 1936. Quando si scatenò la persecuzione religiosa, volle che le suore originarie di Catalogna e del Levante si rifugiassero in famiglia; lei invece, pur essendo catalana, rifiutò tale opportunità. Fu arrestata con le altre undici consorelle, e quando giunse il momento del martirio chiese di essere fucilata per ultima. Morì dicendo: «Tu me le hai affidate, Signore, ed io le riconsegno a te».
Campillo Paiuagua, Daria (Sofìa). Era nata a Viteria (Alava) l'8 set. 1873. Tutta la sua vita fu segnata dalla devozione mariana: ogni festività mariana era un'occasione per trasmetterla anche alle alunne. Oltre ad insegnare i lavori domestici, organizzava una specie di teatro per entusiasmare maggiormente le sue allieve. Persona distinta e gentile, suscitava in tutti allegria. Accolse il martirio in silenzio e semplicità.
Gosens Sàez de Ibarra, Antonia (Timotea). Nacque a Vitoria (Alava) il 17 gen. 1870, ed entrò nel noviziato di quella stessa città il 14 lug. 1887. Fu destinata all'ospizio di Valenza, poi a Castellón de la Plana e poco dopo alla Casa di Misericordia di Valenza, dove rimase per il resto della vita. Aiutava in vari uffici, sempre disponibile al lavoro. Allegra e simpatica di carattere, era un elemento pacificatore per tutta la comunità. Nel maneggio di Paterna, quando stavano per ucciderla gridò: «Vita Cristo Re!», e le altre risposero in coro: «Che muoia io per lui!».
Isla Alonso, Paola (Paolina). Nacque a Villalain Burgos) il 28 giu. 1863. Entrò nel noviziato di Vitoria il 12 nov. 1887. Dopo varie destinazioni giunse a la Casa di Misericordia di Valenza. Sue caratteristiche furono il lavoro, la vita di pietà e il silenzio. Dalla sua persona emanava pace e serenità, ma era sempre pronta a intervenire quando si parlava di cose spirituali.
Cunado Gonzàlez, Maria Consuelo (Sacramento). Nacque a Bilbao il 2 gen. 1884. Conobbe le Carmelitane della Carità, ed entrò nel loro noviziato di Vitoria il 28 giu. 1901, a soli 17 anni. Si distingueva per il suo carattere schietto e allegro, per l'intelligenza e la creatività. Da religiosa visse solo nella Casa di Misericordia, dove fu anche direttrice; e in tale funzione voleva che nella formazione delle alunne si andasse oltre la mera istruzione culturale.
Colino Vega, Erundina. Nata a Lagerejos (Saragozza) il 23 lug. 1883, entrò nel noviziato di Vitoria il 19 feb. 1915. Trascorse tutta la sua vita religiosa nella Casa di Misericordia. Semplice nel portamento e nel parlare, cercava sempre le occupazioni più umili e che richiedevano sforzo di volontà.
Uribe y Orbe, Feliciana. Nacque a Mugica (Bi-scaglia) l'8 mar. 1893, ed entrò nel noviziato di Vitoria il 22 gen. 1913. La sua unica destinazione fu la Casa di Misericordia, come infermiera. Si fece rispettare da giovani e anziani. Portava tutti, con soavità e fermezza, verso il meglio: all'ordine, alla religiosità e alla pulizia. Aveva sempre la parola giusta e opportuna.
Cayuso Gonzàlez, Candida. Era nata a Ubiarco (Santander), sulle ripide coste del mare Cantabrico, il 5 gen. 1901, ed era entrata in noviziato a Vitoria il 15 feb. 1921. Da suora fu sempre nella Misericordia di Valenza. Compiva responsabilmente i propri doveri. Aveva deciso di non rifugiarsi in famiglia quando scoppiò la persecuzione, e alla cugina che era andata a prenderla disse: «Di' a tuo a padre e ai miei fratelli che non soffrano per me, perché muoio contenta e offro con serenità la mia vita per Gesù».
Ezcurra Urrutia, Chiara. Nacque a Uribarri di Mondragón (Guipuzcoa), il 17 ago. 1896. Compiuto il noviziato a Vitoria, la sua unica destinazione da religiosa fu la Casa di Misericordia. Ripeteva spesso la frase: «Lavorare fino ad ammalarsi». Ma accanto al lavoro dava il dovuto spazio anche al riposo. Era sempre felice, e si notava. In tutta la vita mostrò allegria, dolcezza e bontà. Raccontava di aver sognato di essere martire.
Odriozola, Maria Concezione. Nacque ad Azpeitia (Guipuzcoa) l'8 feb. 1882. Il 10 feb. 1904 entrò nel noviziato di Vitoria, e dopo essere stata destinata altrove, giunse a Valenza, nella Casa della Misericordia, dove svolse mansioni diverse in guardaroba, infermeria, sagrestia e chiesa. Trovava tempo per tutti, senza mostrare mai nervosismo. Si notava in lei una profonda vita interiore che la portava ad agire con scopi soprannaturali. Da sagrestana riteneva una grazia immeritata il poter partecipare a molte celebrazioni liturgiche. La sua giaculatoria preferita era: «Tutto per voi, Gesù mio».
Mayza Goicochea, Giusta. Nata ad Ataun, provincia di Guipuzcoa, il 13 lug. 1897, entrò nel noviziato di Vitoria il 15 mag. 1920. Emessi i primi voti fu destinata alla Misericordia di Valenza, dove lavorò in stireria e nell'infermeria. Umile e nascosta, saranno questi i suoi tratti specifici. Efficace nel lavoro, aveva una gioia serena e costante. Sperimentava la certezza di sentirsi «guardata» dal Signore.
Rodriguez Fernàndez, Concezione. Nacque a S. Eulalia, nelle fredde regioni di Leon, il 13 dic. 1895. Entrò nel noviziato di Vitoria il 6 mag. 1916. Presto fu destinata alla Misericordia. Instancabile nel lavoro e nel sacrificio, seppe vedere sempre nella sua vita la mano misericordiosa e provvidente di Dio.
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La Positio super martyrio inerente alle ventiquattro Carmelitane della Carità è stata depositata presso la Congregazione delle Cause dei Santi il 20 dic. 1999.
Autore: Maria Concepción Lopez
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