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San Giovanni III Duca Imperatore bizantino

Festa: 4 novembre (Chiese Orientali)

Tracia, 1193 - Ninfeo, 1254

Giovanni III Ducas Vatatze fu imperatore romano d'oriente.La sede del suo potere fu Nicea, perché Costantinopoli, a seguito della "crociata dei Veneziani" avvenuta nel 1204 era sede del cosiddetto Impero latino. La sua azione fu sempre rivolta alla riconquista di Costantinopoli, e per con tale obiettivo stabilì un'alleanza con i Bulgari e cercò l'appoggio di Federico II. Oltre che a fermare l'espansione dell'Impero Latino riprese il controllo di vasti territori in Macedonia ed in Epiro. Pur non giungendo al suo obiettivo pose le basi per la restaurazione bizantina a Costantinopoli che verrà realizzata poi da Michele VIII di Bisanzio nel 1261. Per le sue particoli virtù cristiane fu considerato popolarmente santo.



Apparteneva a una famiglia dell'aristocrazia bizantina e nacque a Didymoteichon (Dimotica) in Tracia. Nel 1222 successe al fondatore dello stato greco di Nicea, Teodoro I Lascaris, di cui aveva sposato una figlia. Si rassodò sul trono vincendo l'opposizione dei fratelli di Teodoro I, con mitezza represse le cospirazioni, con energia combatté i Latini di Costantinopoli che avevano appoggiato i cospiratori e quasi li eliminò dall'Anatolia con la battaglia di Poimanenon (1224).
Suo ideale fu la distruzione dell'impero latino e il ricupero di Costantinopoli. Sostenne una vera gara con il despota d'Epiro Teodoro Angelo, che aveva pure assunto a Tessalonica il titolo di basileus: ciascuno aspirava a diventare l'alfiere dell'ortodossia greca e a raccogliere attorno a sé tutte le forze bizantine. Già nel 1224 Giovanni occupò Lesbo, Chio, Samo e costrinse il dinasta greco di Rodi, Leone Gabala, a riconoscerlo signore. Contemporaneamente, sue milizie traversavano i Dardanelli, occupavano Madito e Gallipoli e si avanzavano fino ad Adrianopoli, che occuparono per qualche tempo, con malcontento di Teodoro Angelo, che dopo aver occupato Didymoteichon si era portato a sua volta su Adrianopoli. Giovanni fece base della sua politica antilatina l'alleanza con il re di Bulgaria. Ma sconfitti, Giovanni III per mare da Veneziani, Genovesi e Pisani, Ivan II Asen per terra da Giovanni di Brienne, troppo tardi il re bulgaro si accorse che l'alleanza era se mai giovevole solo al basileus di Nicea. Per impedire ai Latini di Costantinopoli di avere aiuti dall'Occidente, Giovanni fece credere ad Innocenzo IV di essere pronto alla sottomissione alla chiesa romana, ma contemporaneamente cercava l'alleanza di Federico II, di cui sposava in seconde nozze la figlia, e del sultano di Iconio. Abili trattative costrinsero gli Angeli a rinunciare al titolo di basileus e autocrator e ad accontentarsi di quello di despota (1242). Così Giovanni si sentì veramente il capo del mondo greco. Con le armi conquistò gran parte della Tracia, e la bassa valle del Vardar; nel 1246 fu padrone di Tessalonica; nel 1247 occupò Tzurulo (ora Çorlu); nel 1252-53 tolse agli Angeli d'Epiro la Macedonia centrale e persino alcuni castelli d'Albania. Ritornato in Anatolia, morì il 30 ottobre 1254 a 62 anni: i Greci lo venerarono come santo.


Autore:
Francesco Cognasso


Fonte:
www.treccani.it

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Aggiunto/modificato il 2020-04-19

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