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Santi Bohtiso, Isacco e Simeone Martiri in Persia

15 maggio

Il racconto del martirio di Bohtiso, Isacco e Simeone, vittime della persecuzione scatenata da Sapore II in Persia, si dipana come un intrigo narrativo in cui le fonti agiografiche divergono. Il Menologio di Basilio II Porfirogenito narra che i tre, accusati di fede cristiana e rifiuto di adorare le divinità mazdee, subirono l'amputazione di arti e la morte per decapitazione, mentre il Sinassario Costantinopolitano li vede guidati da Bohtiso verso il martirio sul rogo. Anche la data del martirio è oggetto di disputa: il Martirologio di Rabban Sliba la colloca a metà maggio, mentre i Bollandisti, seguendo il Menologio e indicando Simeone come capogruppo, optano per settembre. Un ulteriore mistero proviene dal Calendario Palestino-Georgiano, che riporta un nome indecifrabile associato ai martiri in un giorno di settembre. Nonostante le discrepanze, la loro venerazione permane, celebrata il 15 maggio.



Bohtiso, Isacco e Simeone cad­dero vittime di una delle feroci repressioni pro­mosse da Sapore contro i cristiani sospetti di sim­patia per l'impero romano. Le uniche notizie per­venute intorno a questo gruppo di martiri si ri­cavano dall'elogio inserito nel Menologio di Basi­lio II Porfirogenito, compendiato e alterato dal Sinassario Costantinopolitano.
Secondo la prima di queste due fonti, Simeone, Isacco e Bohtiso furono denunziati a Sapore II (310-379), acce­so sostenitore del mazdeismo. Citati in tribunale, si rifiutarono di sacrificare ai simulacri mazdeici, sole e fuoco, riconoscendo in essi solo creature del vero Dio. Sapore, giudicate insolenti le risposte, co­mandò che subissero l'amputazione delle mani e dei piedi. I martiri, dopo il supplizio, furono rin­chiusi in carcere; vi rimasero sette giorni senza prender cibo e ne uscirono per essere sottoposti a nuovi tormenti ed essere infine decapitati.
Secondo il Sinassario Costantinopolitano, inve­ce, Isacco e Simeone, guidati da Bohtiso, meritarono la corona di martiri, consumandosi sul rogo approntato dai per­siani.
Il Martirologio di Rabban Sliba, il 15 magg. (ayyar), reca una breve menzione del gruppo, po­nendovi a capo Bohsito. I Bollandisti, ispirandosi al solo Menologio di Basilio, considerano Simeone capo­gruppo.
Nel Calendario Palestino - Georgiano del Sinaiti­co 34 (sec. X) la rubrica del 24 sett. porta un nome di difficile lettura : « bak' t'isi » [...]. Infatti tutte le altre fonti com­memorano i martiri al 15 maggio.


Autore:
Maria Vittoria Brandi


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2009-04-25

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