Il 29 marzo il Martirologio Geronimiano annuncia un lungo elenco di martiri, in capo al quale pone Pastore e Vittorino, che situa a Nicomedia. Come fa notare H. Delehaye, Pastore è un nudum nomen che si ritrova ancora l'indomani, 30 marzo, nella stessa fonte, in Aurelianis civitate, ma che nessun altro documento permette di riconoscere esattamente. Quanto a Vittorino lo ritroviamo già menzionato al 6 marzo nello stesso Geronimiano in compagnia di Vittore e sempre al 6 marzo nel Martirologio Siriaco del sec. IV: «a Nicomedia Vittorino». Di lui non si conosce niente altro. Usuardo, per primo in Occidente, nella seconda recensione del suo Martirologio inserì al 29 marzo: «Civitate Nicomediae, passio sanctorum Pastoris et Victorini», lasciando da parte i loro supposti compagni. C. Baronio nel Martirologio Romano riprese lo stesso annuncio aggiungendovi et sociorum.
|
Il 29 marzo, il Martirologio Geronimiano, antico compendio di martiri cristiani, presenta un enigma affascinante: la coppia di martiri Pastore e Vittorino, situati a Nicomedia.
Pastore, un nome nudo, privo di dettagli, riappare il giorno dopo, 30 marzo, ad Aurelianis civitate, senza ulteriori indizi che ne permettano l'identificazione.
Vittorino, invece, già menzionato il 6 marzo con Vittore nel Geronimiano e nel Martirologio Siriaco del IV secolo, rimane avvolto nel mistero.
La loro storia si dipana attraverso le pieghe dei testi antichi: Usuardo, nel suo Martirologio, li menziona al 29 marzo senza i loro compagni, mentre il Baronio, nel Martirologio Romano, li include con l'aggiunta di "et sociorum", alimentando il mistero su questi martiri di cui non si sa nulla, se non la loro tragica fine e la loro commemorazione congiunta.
Autore: Franco Dieghi
|