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Anna Valentino Laica

Testimoni

Marigliano, Napoli, 11 marzo 1921 - 2 giugno 2000


Nasce a Lausdomini di Marigliano (Na) l’11 marzo 1921, avviata fin da piccola all’Azione Cattolica, si impegna nello studio conseguendo la laurea in Pedagogia presso l’Istituto Universitario “Suor Orsola Benincasa” di Napoli discutendo la tesi “Lo Spiritualismo Italiano del Risorgimento con particolare riguardo al Rosmini”.Fare AC per Anna non è solo una scuola per imparare il servizio alla vita, alla storia, alla città, ma un’esperienza vitale di amicizia, di fraternità, di riflessione culturale, di laboratorio sperimentale che consente di vivere in pienezza la vocazione fondante del Battesimo e di essere uomini e donne pienamente realizzati.
Formatasi negli anni della Barelli, di Carmela Rossi e di Alda Miceli, acquisisce capacità organizzative e le coniuga con le sue doti, con il suo slancio missionario e con un ottimismo che non è solo naturale.
Chiamata dal Vescovo alla Presidenza Diocesana della Gioventù Femminile, avvia un’organizzazione strutturale . Promuove la “Scuola di Propaganda”, le “Settimane della Giovane”, le “Gare di cultura catechistica”, le “Scuole Vedette”, i “Corsi Annuali di Esercizi Spirituali”, i “Campi-Scuola”, riscuotendo adesioni in ogni parrocchia.
In bicicletta prima ed in automobile dopo, si sposta instancabilmente da un paese all’altro, coinvolge collaboratori, instaura contatti personali.
Rimane in prima linea anche negli anni della svolta conciliare condividendone il travaglio, i fermenti, le responsabilità.
Nel Consiglio Nazionale ha il dono di conoscere e di apprezzare la statura intellettuale e spirituale del Presidente Vittorio Bachelet, la sua collaborazione in questi anni (dal 1964) è umile e preziosa, è totale ed è offerta nello spirito dell’unità e della comunione, tanto più importante quanto più sono necessarie posizioni di equilibrio.
Come non ricordare l’impegno profuso nella stesura dello Statuto dell’AC della scelta religiosa? Quale Presidente Diocesana Unitaria ne è pienamente coinvolta. Ci è impressa nella memoria la sua commozione, quella sua intuizione della vastità di orizzonti aperta da questa scelta, della molteplicità di prospettive delineate dalle nuove sfide di civiltà poste alla coscienza credente.
E’ la Presidente “forte”, “piccola ma autorevole”, attenta all’organizzazione ma aliena da efficientismi, esigente nello svolgimento di un compito che, a suo dire, richiede tre effe: “Fedeltà – Fecondità – Fervore”, amante della poesia dei numeri e della qualità dei percorsi densi per il loro fondamento dottrinale, teologico, liturgico, spirituale.
Mons.Carlo Polimene, Assistente Diocesano negli anni ’60, così scrive in una Lettera aperta pubblicata il 15 novembre 1964 sul giornale Diocesano “La Campana”: “Nell’Azione Cattolica, cara e gentile signorina Anna, ci siete dalla prima adolescenza, da aspirante, quando eravate una studente sbarazzina, quando sapevate trovare il tempo per l’attività organizzativa nello studio e lo studio nell’attività. Anzi senza diminuire l’apostolato continuaste alla facoltà di Magistero e ne conseguiste i titoli per l’insegnamento nelle scuole medie e per la direzione didattica. Preferiste però insegnare nelle scuole elementari per maggiore comodità di apostolato. Poi venne il tempo della responsabilità; venne l’apostolato fatto di preghiera, di dedizione, di oratoria, di propaganda. E la diocesi vi conobbe nelle adunanze, nelle settimane, negli incontri, nelle gite; sentì la vostra parola, vi vide accompagnare i canti con la fisarmonica, comporre versi scherzosi e rifare canzoni su vecchi motivi, preparare feste grandiose.
Anche oltre la Diocesi si estese la vostra attività ed il Centro Nazionale poneva molte speranze in voi e vi pretendeva tutta per sé, ma la diocesi vi afferrò, vi costrinse in sede e foste la Presidente Diocesana. Tutto avete dato : quanto eravate e quanto avevate. Anche l’automobile e l’attività professionale furono messe al servizio della Gioventù Femminile. Non è adulazione, ma semplice riconoscimento della verità se si afferma che il periodo della vostra presidenza deve essere ricordato
come un periodo aureo nella storia diocesana”.
Il 16 Marzo 1974 fu insignita da Sua Santità Paolo VI della Croce “Pro Ecclesia et Pontifice”.
Sorpresa dal male è serena, prega, offre, continua ad interessarsi di tutti per poi concludere la sua vita terrena il 2 giugno 2000.


Fonte:
www.azionecattolica.it

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Aggiunto/modificato il 2010-07-25

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