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Beate Martiri Spagnole Missionarie Carmelitane Beatificate nel 2007

31 luglio

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† Barcellona, Spagna, 31 luglio 1936

Suor Speranza della Croce (Teresa Subirá Sanjaume), suor Maria Rifugio di Sant'Angelo (María Roqueta Serra), suor Daniela di San Barnaba (Vicenta Achurra Gogenola) e suor Gabriella di San Giovanni della Croce (Francisca Pons Sardá) facevano parte delle Suore Carmelitane Missionarie, fondate dal Beato Francesco di Gesù Maria Giuseppe (Francisco Palau y Quer). Appartenevano alle case di Vilarrodona e Gracia, quando caddero vittime della persecuzione della guerra civile spagnola. Dopo aver cercato riparo in abitazioni di parenti o conoscenti, furono catturate da alcuni miliziani comunisti e fucilate a Barcellona, sulla strada de La Rabassada, il 31 luglio 1936, ma in due momenti distinti. Comprese tutte e quattro in un elenco di 64 martiri, denominato "Lucas de S. José, carmelitano, Leonardo José, lasalliano, Apolonia Lizarraga del Ss. Sacramento e 61 compagni", il cui processo congiunto si è svolto nella diocesi di Barcellona, sono state beatificate il 28 ottobre 2007 a Roma.



Le Suore Carmelitane Missionarie
La congregazione delle Suore Carmelitane Missionarie è nata nel 1861 a opera del padre carmelitano Francesco di Gesù Maria Giuseppe (Francisco Palau y Quer, Beato dal 1988), per rispondere ai bisogni della società spagnola e della Chiesa del XIX secolo. In particolare, si dedicano all’istruzione, all’assistenza degli ammalati, anche a domicilio.
Con il Decreto del 18 dicembre 1878, il Vescovo di Barcellona autorizzò la fondazione di case nella Diocesi; la Congregazione divenne quindi di diritto diocesano. Un anno dopo, ricevette l’aggregazione all’Ordine Carmelitano. Nel mese di maggio 1879 venne stabilita una comunità in “Villa de Gracia”, a Barcellona: tradizionalmente viene considerata la “Casa Madre”.
La congregazione fu infine approvata come Istituto di diritto pontificio dal Papa san Pio X il 3 dicembre 1907. Con il Decreto del 20 maggio 1917, il Papa Benedetto XV approvò e confermò le Costituzioni.

Nella persecuzione della guerra civile
Anche le Suore Carmelitane Missionarie sono state segnate dalla guerra civile spagnola, iniziata il 18 luglio 1936 e costata numerose vittime tra i cattolici, di ogni stato di vita ed età. Le quattro suore che hanno trovato il martirio in quel periodo appartenevano a due comunità diverse: suor Speranza della Croce (Teresa Subirá Sanjaume) e suor Maria Rifugio di Sant'Angelo (Maria Roqueta Serra) erano nella casa di Vilarrodona, presso Barcellona, mentre suor Daniela di San Barnaba (Vicenta Achurra Gogenola) e suor Gabriella di San Giovanni della Croce (Francisca Pons Sardá) appartenevano alla casa madre di Gracia, Barcellona.

Il martirio di Suor Speranza e Suor Rifugio
Il 20 luglio 1936, due giorni dopo l’inizio della guerra, le suore decisero di non abbandonare la casa di Vilarrodona, ma dovettero farlo due giorni dopo e cercare riparo presso famiglie di conoscenti. Suor Rifugio venne accolta dalla famiglia del dottor José Gabalda, di fronte alla chiesa parrocchiale. Suor Speranza, invece, riparò dal signor Eugenio Robert.
Il 24 luglio un gruppo di miliziani imprigionò tutte le Carmelitane Missionarie di Vilarrodona: le radunò in piazza e le caricò su un furgoncino, scortato da due automobili su cui viaggiavano altri uomini armati. Grazie all’intervento di una signora amica, poterono essere recluse in casa sua: trascorsero sei giorni nell’incertezza, ma accudite con affetto dalla padrona di casa.
Il 31 luglio vennero liberate, col permesso di andare a Barcellona per riunirsi alle proprie famiglie. Nel separarsi dalle consorelle insieme a suor Rifugio, suor Speranza le salutò: «Arrivederci in cielo!».
Le due andarono in direzione della casa della sorella di suor Rifugio, ma nessuno aprì loro. Dopo alcuni attimi di sconforto, vennero nuovamente imprigionate e consegnate al comitato rivoluzionario del luogo, che le rinchiuse in una casa vicina.
Poco dopo vennero nuovamente tratte fuori e condotte alla sede del comitato; da lì furono fatte salire su un camioncino, che le portò fuori città. Vennero fatte scendere sulla strada de La Rabassada e lì fucilate.

Il martirio di Suor Daniela e Suor Gabriella
Suor Daniela e suor Gabriella, invece, erano alle prese con l’assistenza a domicilio di un malato nel paese di Pedralbes. Il 31 luglio, la famiglia del malato invitò le suore ad abbandonare la casa, perché era troppo rischioso tornare a Gracia. Suor Gabriella telefonò a sua nipote, che era di servizio nella farmacia dei signori Boqué, i quali offrirono un nascondiglio a lei e a suor Daniela nel loro appartamento, contiguo alla farmacia. Vi si diressero travestite alla meglio, ma era palese che fossero delle religiose.
A pochi passi dalla farmacia, furono fermate da una pattuglia di miliziani. La portinaia di casa Boqué, che le stava aspettando, vide che vennero catturate, insultate e spinte su un camioncino. Il signor Boqué fece inseguire il mezzo da un dipendente della farmacia, ma tutto fu vano. Di lì a poco, infatti, le suore vennero fucilate fuori città, anche loro sulla strada de La Rabassada.
I cadaveri di tutte e quattro le Carmelitane Missionarie, dopo l’autopsia, furono schedati e seppelliti in una fossa comune.

La causa di beatificazione
Le quattro Carmelitane Missionarie sono state incluse in una causa che comprendeva in tutto 64 presunti martiri: oltre a loro, 44 Fratelli delle Scuole Cristiane, 14 Carmelitani Scalzi, 1 Suora Carmelitana della Carità e un seminarista.
Per tutti loro si è svolto un unico processo: ottenuta l’autorizzazione della Sacra Congregazione dei Riti (cui un tempo competevano le cause di beatificazione e canonizzazione), le sessioni si sono celebrate dal 13 novembre 1952 al 7 giugno 1959.
L’inchiesta diocesana è stata convalidata il 18 ottobre 1991 e, quindi, è stata composta la “Positio super martyrio”, consegnata nel 1993 e discussa con esito positivo il 18 novembre 2003 dai consultori teologi della Congregazione delle Cause dei Santi, mentre il 20 aprile 2004 è stata approvata dai cardinali e vescovi membri della stessa Congregazione.
Infine, il 22 giugno 2004, il Papa san Giovanni Paolo II ha autorizzato la promulgazione del decreto che dichiarava martiri, quindi, anche suor Daniela, suor Gabriella, suor Rifugio e suor Speranza.
I 64 martiri nei quali erano comprese sono stati beatificati a Roma il 28 ottobre 2007, in un rito che elevava agli altari in tutto 498 personaggi, accomunati dal martirio avvenuto durante la persecuzione della guerra civile spagnola.

95705 - Daniela di San Barnaba (Vicenta Achurra Gogenola), 46 anni
97177 - Gabriella di San Giovanni della Croce (Francisca Pons Sardá), 56 anni
95706 - Speranza della Croce (Teresa Subirá Sanjaume), 61 anni
97178 - Maria Rifugio di Sant'Angelo (María Roqueta Serra), 58 anni


Autore:
Emilia Flocchini

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Aggiunto/modificato il 2017-02-21

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