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Beato Giovanni Giuseppe Caballero Rodríguez Religioso e martire

28 novembre

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Fuenlabrada de los Montes, Spagna, 5 marzo 1912 - Paracuellos de Jarama, Spagna, 28 novembre 1936

Beatificato il 17 dicembre 2011.



Nacque a Fuenlabrada de los Montes, diocesi di Toledo e provincia di Badajoz. Era suddiacono. In breve sarebbe stato ordinato sacerdote.

Giovane di grande personalità, viveva la preoccupazione di animare il buon spirito e la sua comunità. Era intraprendente, metodico e perseverante in ciò che portava avanti. La sua caratteristica più eccezionale: la sua forte inquietudine missionaria che contagiava i suoi fratelli di comunità. Con i suoi 24 anni, già si vedeva missionario e si comportava come tale.

Juan José nacque il 5 Marzo e fu battezzato il 16 dello stesso mese nella parrocchia di Nostra Sig.ra dell’Assunzione. Suo padre, Jesús María Caballero, era sposato in seconde nozze con Baudilia Rodríguez e da questo secondo matrimonio nacquero due figli: Elisa e Juan José. Anche dal primo matrimonio erano nati due figli: Arsenio ed Epifanio Caballero Molina.

La condizione economica della famiglia era povera; ma profondamente religiosa. Il padre, che si dedicava all’agricoltura, era considerato come una delle persone più religiose della zona. Al fedele compimento di tutte le accortezze da cristiano, aggiungeva l’aiuto alla parrocchia come Sagrestano. Per le sue conoscenze culturali, poco frequenti all’epoca in quei paesi, era un buon aiuto non solo per il parroco ma anche per i vicini.

C’era una grande unione e un grande affetto tra tutti i componenti della sua famiglia. Juan Josè sentiva la vocazione missionaria, però la mantenne nascosta, date le necessità materiali della casa che richiedevano la sua presenza.

Un compagno di scuola dice di lui che “nessuno era all’altezza di Juan Josè, era sempre disposto ad aiutare gli altri (nei compiti di scuola), compiva puntualmente i suoi doveri e aveva un ritmo d’apprendimento ideale”.

La provvidenza volle che i famigliari di P.Francisco Esteban (che più tardi diventerà suo provinciale e compagno di martirio) entrassero in relazione con lui. La famiglia Esteban Lacal che gli prestò aiuto economico e questo facilitò l’ingresso di Juan Josè nel seminario minore dei Missionari Oblati ad Urnieta. Lì migliorò molto nella sua dedizione allo studio e nella pratica delle sue virtù.

Terminati gli studi superiori, passò a Las Arenas per fare il noviziato e fece la sua prima professione religiosa il 15 agosto del 1930, festa dell’Assunta, patrona della parrocchia dove fu battezzato.

Nel 1931, prima della persecuzione contro la Chiesa a Madrid, conosciuta come “la quema de conventos” (il rogo dei conventi), per ragioni di sicurezza ritorna con i suoi fratelli di comunità a Urnieta.

Più tardi, nuovamente a Pozuelo, è partito per il servizio militare e fu mandato nell’Africa del Nord. Il tempo vissuto in questo continente ha contribuito ad aumentare la sua inquietudine e la sua vocazione missionaria.

Di ritorno a Pozuelo, fa la sua oblazione perpetua il 25 febbraio del 1936 e qualche mese dopo riceve il suddiaconato. Due settimane dopo però, le illusioni che aveva riposto nel sacerdozio, sempre più vicino, si vedono troncate per il principio di un calvario che finirà poi nel martirio.

Testimonianze

Non abbiamo molto riguardo al suo martirio. Citiamo la lettera di P.Emilio Alonso, ad un fratello del martire:

“Recentemente sono stato a Madrid e ho qui i dati che ho potuto raccogliere su di lui. Fu fermato nella notte del 28 ottobre e portato al carcere Modelo. Da lì fu trascinato al carcere di S.Antonio nella notte del 15 novembre. Nella notte del 28 dello stesso mese fu “portato via” insieme a molti altri, tra i quali c’erano 12 Oblati, e fu portato in un posto sconosciuto. Non si è più saputo nulla di quella spedizione, che si chiamò spedizione di Muñoz Seca, perché in essa  ci fu anche l’illustre commediografo”.


Fonte:
www.martiripozuelo.wordpress.com

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Aggiunto/modificato il 2012-08-12

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