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Mons. Lorenzo Maria Balconi Vescovo

Testimoni

Milano, 4 agosto 1878 – 10 aprile 1969

Monsignor Lorenzo Maria Balconi entrò, dopo l’ordinazione diaconale, nell’Istituto per le Missioni Estere di Milano. Missionario in Cina, nel vicariato apostolico del Honan, fu poi Vescovo del vicariato apostolico di Hanchung. Dal 1934 al 1947 fu Superiore Generale dell’Istituto, occupandosi, tra l’altro, dell’istituzione di una Congregazione femminile missionaria, che si verificò l’8 dicembre 1936, con la nascita delle Suore Missionarie dell’Immacolata. Per esse ebbe una cura particolare, visitandole nonostante le proprie condizioni di salute. Dopo aver preso parte alle prime due sessioni del Concilio Vaticano II, morì a Milano il 10 aprile 1969. Nel 2006 le Suore Missionarie dell’Immacolata hanno ufficialmente riconosciuto madre Giuseppina e suor Maria Igilda come Fondatrici, monsignor Lorenzo Maria Balconi come Cofondatore e padre Paolo Manna (Beato dal 2001) come ispiratore del loro carisma.



Mons. Lorenzo M. Balconi nasce a Milano, il 4 agosto 1878.
Compiuti gli studi nel seminario diocesano, nel 1900 entra già diacono nell’Istituto per le Missioni Estere di Milano e il 22 dicembre dello stesso anno è ordinato sacerdote dal Card. Andrea Ferrari.
Il 29 ottobre 1901 parte per la Cina, destinato a Nanyang, nel vicariato apostolico del Honan.
Non ha tempo di dedicarsi come vorrebbe allo studio del cinese perché, nel settembre 1902, è mandato a sostituire il Padre Giuseppe Colombo, venuto a mancare a Fengkiao, una delle missioni più lontane dalla sede centrale, dove inizia con impegno il suo lavoro missionario.
Nella notte tra il 9 e il 10 aprile 1905, è assalito nella sua residenza da gente armata e mascherata che infierisce su di lui lasciandolo in un bagno di sangue. Le gravi ferite al capo e al braccio sinistro gli causano una paralisi in tutta la parte sinistra del corpo.
Rimpatriato nell’agosto, solo in dicembre può riprendere a celebrare la Messa. E mentre riprende le forze, il pensiero ritorna alla Cina. A toglierlo da ogni esitazione, arriva l’invito del vescovo del Honan che scrive allo zio Arciprete, Mons. Francesco Balconi: “Faccia venire suo nipote! Lei dice: A che serve un povero uomo anchilosato? A noi egli sarà sempre molto prezioso”. Il 2 gennaio 1907, P. Balconi ritorna all’amata Cina.
Il Vescovo gli affida il Seminario dove per molti anni egli rende alla missione un servizio molto prezioso. Sebbene abbia la responsabilità di tutta l’organizzazione degli studi e dei vari servizi del Seminario, e sia insegnante dei piccoli come di quelli già prossimi al sacerdozio, trova il tempo per studiare la lingua cinese e approfondire le sue conoscenze della cultura di quel grande paese.
È il braccio destro del suo Vescovo che, nel 1912, lo nomina pro-vicario, ed è frequentemente consultato per la sua competenza in Diritto canonico. Per questo, quando, nel 1922, viene indetto il “Concilio plenario” dei 120 Vescovi della Cina (celebrato a Shanghai nel 1924), è a lui che viene affidata la maggior parte del lavoro di preparazione.
Nel 1928 è nominato Vescovo del vicariato apostolico di Hanchung, dove lavora per 6 anni tra grandi difficoltà per risollevare la situazione del vicariato rimasto per lungo tempo senza pastore.
Ad Hanchung, nel febbraio 1934, lo raggiunge il telegramma con l’annuncio che il Capitolo generale del suo Istituto, che si svolgeva ad Hong Kong, aveva eletto lui come Superiore generale. Cerca ripetutamente di esimersi, ma invitato ad accettare dal Papa stesso, si arrende.
Dopo aver vissuto 33 anni in Cina, lascia Hanchung quasi alla chetichella, come se uscisse per una semplice visita pastorale e rientra in Italia, dove prende visione dei compiti che lo attendono.
Con lo spirito di servizio e di sacrificio che lo caratterizzano, si dedica instancabilmente al governo dell’Istituto, fino al 1947, compito reso più difficile dalla guerra e dalle sue conseguenze, dando molta attenzione alla formazione dei giovani missionari.
Nel 1938 Mons. Balconi assume, per volontà del Papa Pio XI, la direzione del Collegio Urbano di Propaganda Fide a Roma dove vengono inviati chierici da tutte le missioni del mondo per studiare nelle Università pontificie romane. Generale è la soddisfazione dei Vescovi missionari per questo incarico, ma l’impegno è molto pesante e, morto Pio XI, nel 1939, Mons. Balconi chiede di esserne esonerato.
Durante il suo mandato il PIME si apre all’Africa e alle Americhe, anche a motivo della chiusura di parecchie missioni in oriente.
Tra i compiti a lui affidati dal Capitolo vi era la realizzazione di una Congregazione femminile missionaria, compito che prese a cuore fin dall’inizio del suo servizio come Superiore generale.
La nuova Congregazione, le “Suore Missionarie dell’Immacolata”, che comincia la sua vita l’8 dicembre 1936, vede in lui il Cofondatore che, con amore di Padre e con premura di Maestro accompagna le diverse tappe del suo sviluppo e del suo consolidamento.
Il suo interesse per questa famiglia missionaria, lo porta a visitare le Missionarie nelle loro attività, benché già avanti negli anni e sofferente. Nel 1955 visita le missioni in Brasile e agli inizi del 1959 visita le missioni in India e in Pakistan (ora Bangladesh).
Partecipa alla prima e alla seconda sessione del Concilio Vaticano II (1962, 1963), ma non può partecipare alla terza a causa delle sue condizioni di salute.
Dopo un periodo in cui è costretto a riposo, muore a Milano il 10 aprile 1969.


Fonte:
Missionarie dell’Immacolata PIME, “Cenni Storici”, a cura dell’Archivio Storico, 2010 (www.mdipime.org)

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Aggiunto/modificato il 2013-06-13

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