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Padre Silvano Fausti Gesuita

Testimoni

Val Trompia, Brescia, 2 gennaio 1940 - Milano, 24 giugno 2015


Leggere la Bibbia dentro comunità dalle porte aperte. Lasciandosi scuotere dalla forza di una parola ascoltata, meditata e poi compresa anche attraverso le sue risonanze nei volti concreti dei poveri. Era lo stile di padre Silvano Fausti, gesuita milanese scomparso oggi all'età di 75 anni. A darne la notizia sul suo sito è stata proprio la Comunità di Villapizzone, la cascina di periferia dove da più di trent'anni alcuni gesuiti e un gruppo di famiglie vivono insieme in uno stile di sobrietà ed apertura all'accoglienza.
Padre Fausti era nato nel 1940 in Valtrompia; era entrato giovanissimo nel noviziato dei gesuiti seguendo le orme di uno zio. Gli anni della sua formazione erano stati quelli dei fermenti della stagione del post-Concilio. E proprio in quel clima - dopo l'ordinazione sacerdotale avvenuta nel 1968 e il perfezionamento negli studi teologici a Munster e Tubingen – si fece promotore insieme ad alcuni confratelli dell'idea di una vita religiosa vissuta a stretto contatto con le nuove periferie della città. Con il consenso dei superiori questo gruppo di giovani gesuiti si trasferì inizialmente in un appartamento di via Pasteur, in uno dei quartieri di Milano cresciuti in fretta negli anni della grande immigrazione dal Sud. Poi arrivò l'incontro con Enrica e Bruno Volpi, una coppia di laici missionari rientrati dall'Africa che volevano continuare a vivere anche a Milano quello stile di vita dalla “porta aperta” che avevano sperimentato nel “terzo mondo”. Nacque così la Comunità di Villapizzone, incontro inedito tra vita consacrata e famiglie in una vecchia cascina allora diroccata divenuta con il tempo non solo un luogo di accoglienza ma anche un polmone spirituale per la grande città.
Perché la Comunità di Villapizzone è un luogo dove insieme alla solidarietà si pratica la lectio divina, la lettura continuata della Bibbia aperta a tutti. E in quelle meditazioni padre Fausti portava spesso anche la voce dei poveri di tutto il mondo, incontrati attraverso tanti viaggi missionari in Africa e in Brasile. Meditazioni raccolte in numerosi libri divenuti piccoli best seller dell'editoria cattolica italiana, come ad esempio Occasione o tentazione? Dedicato al tema del discernimento spirituale.
In uno degli ultimi libri - intitolato Sogni, allergie e benedizioni - padre Fausti aveva tracciato un bilancio della sua esperienza. “La mia generazione è stata testimone di metamorfosi inedite, sia nel male che nel bene - aveva scritto -. Ha visto l’apocalisse e intravisto il capolinea. Anche le ideologie, lungi dal morire, si sono appiattite su quella dominante: il consumismo. Siamo confezionati nei nostri prodotti, cementati nella piramide eretta al nostro innominato Faraone”. Eppure - sempre a partire dalla parola di Dio  - si dichiarava comunque ottimista. Aveva - ad esempio - una grandissima fiducia nei giovani. “Preghiamo che l’odore di pecora contamini tutti  e ci faccia come l’Agnello - aveva scritto in un commento biblico alla frase di quel confratello per molti tratti a lui così vicino e diventato successore di Pietro -. Allora ci saranno cieli nuovi e terra nuova”.


Autore:
Giorgio Bernardelli


Fonte:
Vatican Insider

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Aggiunto/modificato il 2015-06-26

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