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Padre Janez Strašek Martire missionario vincenziano

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Slake, Slovenia, 11 dicembre 1906 - Svetice, Croazia, 30 marzo 1947


La vita
P. Janez Strašek, nato a Slake l'11 dicembre 1906 in una famiglia di ferventi cristiani da Giovanni e da Maria Mlaker, aveva due fratelli e due sorelle. Frequentò la scuola elementare dall' anno 1913 al 1920, a Podetrtek, sua terra natale; il liceo a Ljubljana come studente della Casa degli Studenti a Tabor. Con gli altri studenti frequentò il liceo classico, molto esigente, tanto che molti non lo finirono. Giovanni invece era uno di quelli che lo finirono. Dopo l'esame di maturità entrò nel Seminario Interno (noviziato) della Congregazione Vincenziana, affascinato dalla spiritualità di San Vincenzo.  Passato un anno, cominciò la teologia. Finiti gli studi fu ordinato sacerdote il 3.08.1933. Ricevette l'ordinazione sacerdotale dal vescovo Dott. Gregorio Rožman nella chiesa del Cuore di Gesù a Ljubljana. Insieme a lui sono stati ordinati Max Rupar CM, Luigi Trontelj CM, Martino Tekavc CM e Clemente Mav CM. Dopo la prima Messa rimase a Ljubljana e dal 14.07.1934 al 21.01.1935 aiutava le suore a Rade presso Zidani Most, dove in quel tempo c'erano molte novizie. I missionari prestavano il loro aiuto nella formazione delle novizie. Come gli altri missionari così anche Strašek si preparava per le missioni popolari e dal 16 al 23 di dicembre 1934 prese parte a una missione insieme a Mattia Pontala e Giuseppe Gracar a Stranje. Probabilmente fu la sua unica missione, poiché già al 21 marzo 1935 partì da Celje per Belgrado. Lì c'era una parrocchia giovine che subì un periodo molto critico a causa del cattivo esempio di Luigi Mav. Lo sostituì Strašek prestando servizio da cappellano e catechista fino al 25 d'agosto 1938, quando lo mandarono in Kosovo a Mitrovica, dove svolse prima l'ufficio di cappellano e catechista, poi quello di parroco. Svolse questo ministero dal 26 agosto 1938 fino al 22 luglio 1941. Fu progettata la costruzione di una nuova chiesa, ma le circostanze di guerra interruppero questo progetto. Il 24 luglio del 1941 i superiori lo mandarono di nuovo a Belgrado dove operava fino al 08 settembre 1946. Nel frattempo era ancora parroco di Kragujevac e di Novi Kneževac (Banat). Quando a Kragujevec, i tedeschi come rappresaglia contro i Partigiani che avevano causato gravi danni, uccisero 2.800 ostaggi tra il 21 e 23 ottobre 1941, tra gli ostaggi avrebbe dovuto esserci anche il sacerdote Strašek, se un comandante tedesco non lo avesse salvato. L'8 settembre 1946 fu nominato e insediato parroco di Svetice presso Karlovac. In questo monastero i Paolini accettarono i missionari lazzaristi (vincenziani) nel 1941. P. Lukan era stato il primo parroco, e dopo di lui p. Žakelj, poi seguirono P. Stefano Bastip, P. Martino Tekavc e come ultimo P. Giovanni Strašek dall' 8 settembre 1946. Dopo l'omicidio del parroco di Ozalj, Dott. Mattia Kranjpip, P. Giovanni Strašek amministrò lui anche la parrocchia di Ozalj, ma non a lungo.

La morte
Quando il giorno della Domenica delle Palme, 30 marzo 1947, dopo aver celebrato la Messa di buon'ora, ritornava da Ozalj a Svetice, incappò nei suoi due uccisori che lo attendevano nel bosco: gli spararono con un fucile da caccia e lo coprirono coperto coi rami, probabilmente ancora vivo; infatti tanti segni hanno dimostrato che ancora si sforzava di sopravvivere, combattendo per la vita. Lo hanno picchiato con il bastone e quando era quasi morto lo buttarono in un cespuglio. Sul posto, sono stati trovati resti di sigarette. È evidente che quelli che hanno ucciso Strašek hanno fumato. Janez Strašek è un vero martire, non solo perché è stato ucciso in modo cruento per la fede, ma perché ha anche sofferto di torture e percosse prima di morire. Intanto a Svetice lo aspettava la gente per la Mesa di mezzogiorno. Siccome all'ora stabilita non arrivava e conoscendolo sempre come una persona molto puntuale, cominciarono a recitare il rosario, dopo di che andarono a cercarlo, ma non lo trovarono lungo strada. Alcuni dicevano che avevano sentito sparare, verso le ore 14, e avevo sentito nel bosco chiedere aiuto. In quel momento Strašek doveva essere ancora vivo, perché quando il giorno seguente, 31 marzo 1947, una donna da Svetice, Dora Lukešip, a 30 m. dal cammino trovò il cadavere, stringeva in mano una raccolta dei ramoscelli, ai quali si dovette forse aggrappare incoscientemente, quando lo trascinavano giù'. Era stato fucilato alla testa con fucile da caccia. I pallini avevano penetrato il cervello attraverso la cavità della bocca e degli occhi.
Fu sepolto a Svetice.

A Zagabria, in Croazia, nell'Archidiocesi alla quale appartiene Svetice, il luogo del martirio,
sta per iniziare la Prima Sessione del Processo di Beatificazione, presieduta dal Card. Josip Bozani, per la Beatificazione di P. Janez Strašek C.M., nato a Slake (Slovenia) l'11 dicembre 1906 e ucciso in odium fidei il 30/03/1947.


Fonte:
www.santivincenziani.it

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Aggiunto/modificato il 2021-01-25

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