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Beato Giuseppe Pawlowski Sacerdote e martire

9 gennaio

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Proszowice, Polonia, 9 agosto 1890 - Dachau, Germania, 9 gennaio 1942

In data 9 gennaio si commemora l’anniversario del martirio di due sacerdoti polacchi, Joszef Pawlowski e Kazimierz Grelewski, vittime del terrore nazista nel campo di concentramento di Dachau, beatificati con altri 106 compagni dal loro compatriota Papa Giovanni Paolo II il 13 giugno 1999.
Il Pawlowski, nacque a Proszowice, nei pressi di Swietokrzyskie in Polonia, il 12 agosto 1890 e fu sacerdote della diocesi di Kielce e rettore del seminario. Arrestato il 10 febbraio 1941 dalla Gestapo, fu deportato nel lager di Dachau, dove venne impiccato il 9 gennaio seguente.
A Dachau aveva trovato il confratello Grelewski, nato a Dwikozy, sempre nei pressi di Swietokrzyskie in Polonia, il 20 gennaio 1907. Questi, sacerdote della diocesi di Radon, prefetto degli studi nel seminario della sua diocesi, già arrestato dai nazisti il 24 gennaio 1941. Condivisero dunque il martirio per impiccagione il 9 gennaio 1942.

Martirologio Romano: Vicino a Monaco di Baviera in Germania, nel campo di prigionia di Dachau, beati Giuseppe Pawłowski e Casimiro Grelewski, sacerdoti e martiri: in tempo di guerra, deportati dalla Polonia invasa da persecutori della fede, coronarono il martirio con il supplizio dell’impiccagione.


Józef (Giuseppe) Pawłowski nacque il 9 agosto 1890 a Proszowice, in una numerosa famiglia borghese, da Franciszek e Jadwiga Kubacki 
Dopo i primi studi nella scuola elementare della sua città natale e ha frequentato lo State Progimnazjum a Pińczów.
Sentita la vocazione sacerdotale, nel 1906 entrò nel Seminario Maggiore di Kielce.
Tra gli anni 1911-1915 frequentò l'Università Cattolica di Innsbruck.
Ine degli studi teologici, il 13 luglio 1913 fu ordinato sacerdote e el settembre 1916 fu nominato professore di archeologia biblica, ed esegesi al seminario di Kielce.
In quel seminario, dapprima per 18 anni dal 1918 al 1936 fu vicerettore e poi per tre anni, dal 1936 al 1939 fu il rettore.
Giuseppe Pawłowski è autore di diversi articoli e studi e pubblicazioni che riguardano argomenti biblici, missionari, pastorali e la formazione sacerdotale.
Come educatore e professore, era interessato alle questioni delle missioni tanto che nel 1921, iniziò la collaborazione con la Società Missionaria Polacca e grazie al suo entusiasmo, il 95% dei sacerdoti della diocesi di Kielce si iscrisse a alla Clergy Mission Union.
Inoltre grazie alle sue iniziative nella diocesi di Kielce sono nate le queste associazioni missionarie: la Pontificia Opera di Promozione della Fede, l'Opera dell'Infanzia di Gesù, l'Opera Pontificia di S. Peter the Apostle, Missionary Crusade, Polish Women Mission Union, League of Children for Africa.
Giuseppe Pawłowski è ricordato come una persona molto attenta ai bisogni dei poveri, degli abbandonati e dei bisognosi, prendendosi cura personalmente degli studenti poveri.
Dal giorno 1 novembre 1939 fu nominato parroco della parrocchia cattedrale divenendo in quel ruolo il "Buon Samaritano" della Città.
La sorella di Albert, , ha scritto dell'aiuto di beneficenza di p. Pawłowski:
“Quando è scoppiata la guerra - ha dichiarato Kaliksta Gwóźdź, responsabile della Casa per gli anziani della Santissima Trinità a Kielce - ho visto don Pawłowski che si prendeva cura della miseria umana, ondate di persone si stringevano intorno a lui e voleva essere tutto per tutti. Il potere dei senzatetto ha visto soccorsi in padre Pawłowski. Ha dato loro dei vestiti, biancheria intima, scarpe, ha dato da mangiare agli affamati. Ha richiesto i pass per loro in modo che potessero tornare alle loro fattorie e alle loro case”.
Per avere accesso ai campi di prigionia in cui c'erano circa 5.000 soldati polacchi prigionieri a Kielce, don Giuseppe  si fece nominare cappellano della Croce Rossa polacca per un aiuto spirituale ai prigionieri. Prendeva le lettere dei prigionieri e le inviava con del denaro alle loro famiglie, organizzando ogni tipo di aiuto a polacchi ed ebrei. Inoltre forniva ai prigionieri gli abiti civili per facilitarne la fuga.
Ma l’attività di don Giuseppe Pawłowski dopo aver attirato l'attenzione dei tedeschi, il 10 febbraio 1941 gli costò l’arresto. Per due mesi è stato imprigionato nella prigione di Kielce.
Il 15 aprile 1941 fu trasportato nel campo di concentramento di Oświęcim dove gli è stato assegnato il numero 13155.
Dopo tre settimane di reclusione a Oświęcim, il 4 maggio 1941, don Giuseppe Pawłowski è stato portato nel campo di concentramento di  Dachau.
In questo campo di concentramento i sacerdoti che erano dopo l'appello si recavano in cappella per la Santa Messa e durante il giorno erano obbligati ai lavori pesanti del campo, quali portare i bollitori con il cibo per tutti i prigionieri e pulire il campo.
Don Giuseppe Pawłowski condividendo il suo cibo con gli altri non si lamentava mai della fame.
Il 9 gennaio 1942, dopo l'appello mattutino, don Giuseppe Pawłowski gli fu ordinato di portare con sé tutti i suoi effetti personali, e fu costretto a lasciare la sua baracca.
In quell’occasione, secondo alcuni testimoni, ebbe a dire: "Dio è buono. Dalle situazioni più disperate troverà sempre una via d'uscita inaspettata e gioiosa. Vedrai che non ci permetterà di aspettare a lungo la liberazione".
Secondo i prigionieri, don Giuseppe Pawłowski è stato impiccato insieme a don Casimiro Grelewki.
Józef (Giuseppe) Pawłowski è stato beatificato da Papa Giovanni Paolo II a Varsavia il 13 giugno 1999 nel gruppo dei 108 beati martiri polacchi.


Autore:
Mauro Bonato

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Aggiunto/modificato il 2021-04-29

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