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Venerabile Mariano Gazpio Escurra Sacerdote agostiniano recolletto

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Puente la Reina, Spagna, 18 dicembre 1899 - Pamplona, Spagna, 22 settembre 1989

Sacerdote professo dell’Ordine degli Agostiniani Recolletti, Papa Francesco lo ha dichiarato Venerabile in data 22 maggio 2021.



Il Servo di Dio Mariano Gazpio Escurra nacque a Puente la Reina (Navarra, Spagna) il 18 dicembre 1899. Accolto nel Collegio preparatorio dei giovani aspiranti degli Agostiniani Recolletti a Millán de la Cogolla (Spagna), emise la professione dei voti il 23 dicembre 1915 a Monteagudo (Spagna), fece quella solenne il 19 dicembre 1920 a Marcilla (Spagna). Ordinato sacerdote il 23 dicembre 1922 a Manila (Filippine), svolse un anno di ministero in un convento a Cavite (Filippine) e, nel 1924, partì missionario in Cina, dove fu destinato al servizio di un piccolo villaggio, Chengliku, di circa 70 famiglie, 40 delle quali cristiane. Senza ancora conoscere la lingua, adattandosi alla nuova alimentazione, la sua attività fu caratterizzata da estrema semplicità: nella casa dei missionari, ove sorgeva la cappella, celebrava la messa e guidava le preghiere.
Continuò la sua opera di evangelizzazione in varie località cinesi, tra banditi e truppe mercenarie, con una disponibilità straordinaria all’adattamento, subendo i rigori di una vita dura, impegnato nella formazione dei catechisti.
In un ambiente totalmente privo di cristiani, diede avvio ad un’intensa attività di apostolato. L’assidua preghiera lo sostenne nell’impegno e lo aiutò a trovare forza ed energia. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e la conseguente occupazione comunista, l’apostolato dei missionari attraversò una fase critica che raggiunse il suo apice nel 1951, con l’arresto di diversi missionari. A fronte di questa situazione, sotto il rigido controllo della polizia, nel 1952 il Servo di Dio fu richiamato in Spagna e, all’età di 52 anni, venne nominato Maestro dei novizi nel convento di Monteagudo.
Nel 1964 fu trasferito nel convento di Marcilla. Con il procedere dell’età, ebbe progressivi problemi di salute. A causa di una insufficienza cardiorespiratoria, il 22 settembre 1989 morì a Pamplona (Spagna).
La fede e la testimonianza del Servo di Dio si basarono su solida dottrina, consistente vita di preghiera e meditazione della Sacra Scrittura. Il culto eucaristico fu centrale nel suo ministero e prediletta fu anche la devozione mariana. La Bibbia fu l’unico libro da lui posseduto.
Circa la speranza, visse continuamente proteso verso i beni eterni, meta di tutte le sue azioni. Secondo il suo stile, sperare significava abbandonarsi totalmente in Dio, in ogni situazione. Dimostrò di confidare molto nella misericordia divina, invitando confratelli e fedeli a fare lo stesso. Dalle lettere che spediva dalla Cina emerge questa sconfinata fiducia nel Signore, soprattutto nei tempi di persecuzione da parte del regime comunista. Quelle stesse lettere evidenziano come organizzava l’attività di evangelizzazione e come armonizzava il lavoro dei catechisti. Centrale è l’abbandono alla Provvidenza divina, che fu punto di riferimento del suo agire missionario e durante il tempo della malattia e del declino fisico.
Dal suo profondo rapporto di intimità con il Signore, scaturì la capacità di donarsi ai fratelli. Uomini e donne in difficoltà spirituale, poveri e ammalati furono le persone che egli cercò di beneficare con attenzione e dedizione, offrendo sempre il massimo alla popolazione locale.  Dalla corrispondenza relativa al periodo cinese emerge anche la sua ottima metodologia missionaria, caratterizzata da tre fasi: la visita nelle case a cristiani e non cristiani; la predicazione pubblica e la collaborazione stretta con i catechisti. Inoltre, egli amava confrontarsi con altri missionari operanti in Cina.
Infine, ulteriori preziosi servizi resi dal Servo di Dio furono quello della predicazione e, dopo il ritorno dalla Cina, quello della formazione dei novizi del proprio Ordine.


Fonte:
www.causesanti.va

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Aggiunto/modificato il 2021-06-02

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