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Beata Ildegonda di Schonau Religiosa

20 aprile

Colonia, Germania, XII sec. - Schönau, Heidelberg, Germania, 1188

Nata a Colonia nel XII secolo da nobile famiglia, visse un'esistenza avventurosa travestita da uomo. Promessa in pellegrinaggio a Gerusalemme dal padre per la sua guarigione, Ildegonda, chiamata Giuseppe, affrontò un viaggio periglioso, subendo l'abbandono del servo del padre e la mendicità. Un tedesco compassionevole la aiutò a tornare in patria, dove, proprio nel momento in cui il vescovo di Colonia necessitava di recapitare lettere al papa in lotta con l'imperatore Federico Barbarossa, Ildegonda/Giuseppe si offrì per la consegna. Nascoste le lettere in un bastone, ella affrontò un nuovo viaggio, rischiando la vita per mano di un ladro e venendo salvata miracolosamente da un angelo. Giunta a Roma e adempiuto il suo compito, Ildegonda si ritirò nel Convento cistercense di Schönau, vestendo i panni di frate Giuseppe. Solo alla sua morte nel 1188, i monaci scoprirono con stupore la sua vera identità di donna.



La storia di Ildegonda è avventurosa e leggendaria. Ildegonda di Schönau nasce a Colonia (Germania), nel XII secolo, in una nobile famiglia. La madre muore dandola alla luce. Anche la neonata rischia la vita. Il padre disperato prega che la bambina si salvi e promette a Dio di andare in pellegrinaggio a Gerusalemme. Ildegonda cresce sana e vivace. Quando diventa una ragazzina, il padre intende mantenere la sua promessa, ma il viaggio è lungo e pericoloso, soprattutto per una fanciulla, poiché si possono fare brutti incontri. Allora il padre taglia i capelli a Ildegonda e le fa indossare abiti maschili, raccomandandole di farsi chiamare da tutti Giuseppe. Così spera di proteggerla.
I due partono assieme a un servo. Purtroppo, durante il viaggio del ritorno, a Tiro (Libano), il padre di Ildegonda si ammala e muore. Egli lascia al servo del denaro e la custodia della figlia. Il servo rivela la sua malvagità: si tiene il denaro, s’imbarca da solo e abbandona la piccola al suo destino. Ildegonda/Giuseppe non confessa a nessuno la sua vera identità e, sempre camuffata da maschio, per sopravvivere chiede l’elemosina.
Un giorno, un tedesco dal cuore d’oro la incontra, si commuove ascoltando la sua storia e la aiuta a ritornare in patria. Nel 1183 Ildegonda, creduta sempre Giuseppe, torna in Germania, proprio nel momento in cui il vescovo di Colonia cerca di fare arrivare delle lettere al papa, in conflitto con l’imperatore Federico Barbarossa. Occorre, però, attraversare le strade che portano in Italia, controllate dall’imperatore. Il vescovo pensa che quel “ragazzo” appena arrivato dalla Terra Santa possa farcela. Così nasconde le lettere in un bastone e manda Giuseppe in Italia. Durante il tragitto un ladro si accompagna al ragazzo e, quando sta per essere scoperto, gli lascia il suo bottino. Giuseppe viene accusato ingiustamente e condannato a morte, ma un angelo, mandato da Dio, lo salva.
Finalmente raggiunge Roma e consegna le lettere indirizzate al papa. Quando fa ritorno a Colonia entra nel Convento cistercense di Schönau (Heidelberg, Germania) e veste i panni di frate Giuseppe. Nessuno conosce il suo segreto fino al giorno della sua morte avvenuta nel 1188. Solo allora, con enorme stupore, i monaci si accorgono che Fra Giuseppe in realtà è Ildegonda, una donna.


Autore:
Mariella Lentini


Fonte:
Mariella Lentini, Santi compagni guida per tutti i giorni

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Aggiunto/modificato il 2023-04-15

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