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Beato Bernardo di Villers-en-Brabant Monaco

17 aprile

XII sec.

Poco sappiamo di questo beato e il secolo in cui visse si desume dalla visione che ebbe Abbondio di Huy, morto intorno al 1239.Il suo nome è riportato nel testo “Gesta sanctorum Villariensium”, dove parlando della visione di Abbondio si racconta che Bernardo per tutta la vita non godette di ottima salute. Infatti quando si fece monaco nell’abbazia di Villers-en-barbant era debilitato e malato, ma questo gli permise di gustare il “bene ineffabile che avrebbe conosciuto dopo la morte”. Durante la visione Bernardo fa capire ad Abbondio le meraviglie che la potenza di Dio gli ha rivelato.



La figura del Beato Bernardo, monaco cistercense del XII secolo, emerge dalle nebbie del tempo come un frammento di vita monastica, avvolta nel fascino del misticismo medievale. La sua esistenza si dipana tra le mura dell'abbazia di Villers-en-Barbant, fondata nel 1146 nel Brabante Vallone, in Belgio. Le informazioni su di lui sono scarne, lacunose, quasi evanescenti, eppure la sua storia, giuntaci attraverso la visione di Abbondio di Huy, monaco morto intorno al 1239, ci permette di intravedere un'anima dedita alla contemplazione e alla ricerca della beatitudine eterna.

Un'esistenza segnata dalla malattia
Bernardo, monaco paziente e di salute cagionevole, fin dalla giovane età conobbe la sofferenza fisica. Entrato nell'abbazia di Villers-en-Barbant nonostante la sua debolezza, egli trovò nella fede la forza di perseverare e di assaporare, già in terra, un anticipo del "bene ineffabile" che lo attendeva dopo la morte. La sua esperienza di sofferenza si configura come una preziosa lente attraverso cui osservare la spiritualità del tempo, permeata da una profonda accettazione del dolore come mezzo di purificazione e di avvicinamento a Dio.

Visioni mistiche
La visione di Abbondio di Huy ci offre uno spaccato della spiritualità del Beato Bernardo. In essa, Bernardo appare come un essere trasfigurato, immerso nella contemplazione delle meraviglie che la potenza divina gli ha rivelato. Le sue parole, cariche di misticismo, esaltano la gloria di Dio e la bellezza ineffabile del Paradiso. La visione si inserisce a pieno titolo nel contesto delle correnti mistiche del XII secolo, che ponevano l'accento sulla "glorificazione della divinità" e sulla ricerca di un'unione estatica con l'Assoluto.

Un esempio di devozione silenziosa
La figura del Beato Bernardo, pur non godendo di un culto ufficiale, si staglia come un esempio di devozione silenziosa e paziente. La sua esistenza, trascorsa nella quiete del chiostro, ci ricorda il valore della perseveranza nella fede e della ricerca di Dio anche nelle avversità. La sua memoria, fissata nei martirologi al 17 aprile, ci invita a meditare sulla profondità della fede e sulla bellezza di una vita votata alla contemplazione e all'amore divino.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-03-09

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