Olimpia Fulvia Morata (1526-1555) fu poetessa, studiosa e scrittrice; fu
anche compagna e tutrice della principessa Anna d'Este (1531-1607).
Nacque a Ferrara, in Italia,
e suo padre, che era un letterato, le assicurò una buona istruzione. A
dodici anni aveva già letto le opere classiche e parlava correntemente
sia il greco sia il latino, e ciò la fece scegliere come compagna di
corte di Anna d'Este. Intorno al 1546 si convertì al Protestantesimo e,
dopo che Anna d'Este si sposò, Olimpia tornò a casa per assistere il
padre malato. Dopo la sua morte, si prese cura della madre mentre
studiava la filosofia
e la Bibbia, scriveva commenti e dialoghi e corrispondeva con altri
studiosi, tra cui Melantone. Intorno al 1550 sposò il medico Andreas
Grundler e lo seguì nella sua città natale, Schweinfurt, in Baviera. A
questo punto aveva già tradotto i salmi in greco e sembra che avesse
scritto alcuni importanti commenti di filosofia e religione, che non
erano ancora stati pubblicati. Nel 1553 il nobile rinnegato Albert
Alcibiades saccheggiò Schweinfurt, in attuazione della sua politica di
protezione delle sacre reliquie: la coppia dovette fuggire, soltanto con
i vestiti, abbandonando molte delle opere di Olimpia, che andarono
perse quando la città fu bruciata. Trovarono rifugio a Heidelberg, dove
vissero per un anno, fino alla morte di Olimpia, forse di peste, nel
1555. Suo marito aveva salvato tutte le opere che aveva potuto: esse
furono successivamente pubblicate a Basilea in tre edizioni, tra il 1558
e il 1580. Sono considerate tra le più grandi opere filosofiche del
periodo della Riforma.
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Fonte:
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www.worldhistory.org
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